Justin Welby ha annunciato le sue dimissioni da arcivescovo di Canterbury, aprendo così la strada alla nomina di un successore. La decisione è stata presa a causa delle crescenti pressioni derivanti dalla sua gestione del caso di abusi commessi da John Smyth. Tre membri del Sinodo Generale avevano infatti promosso una petizione, firmata da oltre 11.500 persone, per chiedere che Welby si dimettesse dal ruolo.
John Smyth, avvocato britannico e figura di rilievo nel mondo evangelico, ha commesso gravi abusi fisici e psicologici sui giovani frequentanti i campi estivi cristiani Iwerne negli anni Settanta e Ottanta. Nonostante vari leader della Chiesa d’Inghilterra fossero a conoscenza degli abusi, il caso è stato coperto per anni, emergendo solo nel 2017 grazie a un’inchiesta giornalistica. Trasferitosi in Sudafrica, Smyth evitò il processo e morì nel 2018. Una recente indagine commissionata dalla Chiesa d’Inghilterra ha confermato che alcuni leader ecclesiastici cercarono di insabbiare il caso.
Nel suo discorso di dimissioni Justin Welby ha riconosciuto la sua responsabilità istituzionale per le sofferenze causate tra il 2013 e il 2024, ammettendo gli errori del sistema di salvaguardia della Chiesa.
Welby ha espresso il proprio rammarico e vergogna per le vittime degli abusi, rinnovando il desiderio di incontrarle anche dopo le dimissioni e delegando nel frattempo le sue attuali responsabilità in materia di protezione e tutela.
Tre sono i candidati principali alla successione di Justin Welby. Il primo è il reverendo Graham Usher, vescovo di Norwich, noto per il suo impegno sulle tematiche ambientali e membro della Camera dei Lord. Usher, laureato in scienze ecologiche e teologia, è stato nominato vescovo di Norwich nel 2019, dopo aver ricoperto la carica di vescovo di Dudley.
Un’altra candidata è la reverenda dottoressa Guli Francis-Dehqani, attuale vescovo di Chelmsford e delegata per le politiche abitative della Chiesa d’Inghilterra. Membro della Camera dei Lord dal 2021, è anche presidente della Church Army e autrice di numerose pubblicazioni su tematiche sociali. Di origine iraniana, Francis-Dehqani è giunta in Inghilterra in seguito alla Rivoluzione iraniana, dove ha completato un dottorato e si è poi stabilita con la sua famiglia.
Il reverendo Martyn Snow, vescovo di Leicester e membro della Camera dei Lord, è un altro possibile successore. Ha una formazione in chimica e un passato lavorativo nel Servizio di Procura della Corona. Snow è impegnato principalmente sui temi della povertà, nonché dell’inclusione delle persone LGBTQIA+ nella Chiesa d’Inghilterra, attraverso l’iniziativa «Living in Love and Faith» (vedi nostro precedente articolo su SettimanaNews).
Nella Chiesa cattolica invece non si dimette mai nessuno. Papa Francesco ha coperto platealmente Marco Rupnik . Si dimettera’ ? ?
Pare che le chiese abbiamo raggiunto almeno nel male un certa uniformità. Un ecumenismo al contrario.
Quanti e quali sono i vescovi italiani che sanno ma non denunciano ? Si potrà mai fare in Italia un’inchiesta indipendente sugli abusi del clero ? Quanto è diffusa nell’episcopato italiano la consapevolezza della gravità del sistema di potere basato sul sacro che chiamiamo clericalismo ?