The Guardian: non pubblicheremo più su “X”

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musk e trump

«Caro lettore, ieri (13 novembre) abbiamo annunciato che non pubblicheremo più su nessun account editoriale ufficiale del Guardian sul sito di social media X (ex Twitter)». Poche ore dopo la notizia che il miliardario Elon Musk sarà coinvolto nel prossimo Governo di Donald Trump (con un incarico per la spending review), gli abbonati alla newsletter del quotidiano inglese The Guardian hanno ricevuto questa comunicazione ufficiale via email.

Appare del tutto evidente il motivo della scelta, legata al ruolo esposto e condizionante giocato da Elon Musk durante la recente campagna elettorale negli Stati Uniti anche attraverso l’utilizzo decisamente «parziale» (in favore della causa trumpiana, e alla fine del proprio personale interesse) del noto e diffuso social media di cui è proprietario. Tanto che la redazione del Guardian ha preso una posizione netta: non frequenteremo più quello spazio. «Riteniamo infatti che i vantaggi della presenza su X siano ormai ampiamente superati dagli aspetti negativi e che le risorse possano essere utilizzate meglio per promuovere i nostri contenuti altrove».

«È un’idea che stiamo considerando da un po’ di tempo, visti i contenuti spesso sconcertanti promossi o presenti sulla piattaforma. La campagna elettorale per le elezioni presidenziali statunitensi non ha fatto altro che confermare ciò che pensiamo da tempo: X è ormai una piattaforma mediatica tossica e il suo proprietario, Elon Musk, ne ha sfruttato l’influenza per dare forma al discorso politico».

Altre testate e personaggi famosi stanno facendo lo stesso, criticando le recenti scelte di Elon Musk, «considerato l’artefice dello spostamento della piattaforma verso destra, vista l’attuale assenza di moderazione di contenuti violenti, razzisti, che promuovono notizie false, teorie del complotto e incitano all’odio» (Il Post, 14 novembre 2024).

Nella email del Guardian si precisa che gli utenti della piattaforma X potranno continuare a condividere gli articoli del quotidiano e che «occasionalmente» sarà possibile alla testata inserire contenuti di X nelle pagine dei suoi articoli. «I nostri giornalisti − precisa il comunicato − potranno continuare a utilizzare X per la raccolta di notizie, così come utilizzano altri social network in cui non siamo ufficialmente impegnati».

Si riconosce infine che i social media sono diventati uno strumento importante per le redazioni giornalistiche e che consentono di raggiungere sempre nuovi lettori. Ma davanti alla svolta impressa da Musk alla sua piattaforma, e in vista del suo ruolo annunciato di collaboratore del prossimo presidente degli Stati Uniti, il Guardian ha sentenziato: «X svolge ormai un ruolo non più rilevante nella promozione del nostro compito informativo».

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