«Per molti sacerdoti non c’è stata la possibilità di esplorare la propria sessualità né di imparare negli anni di seminario come accettare se stessi in quanto esseri sessuati chiamati a gestire adeguatamente desideri, emozioni e comportamenti afferenti alla propria sessualità». Così si legge in questo testo (p. 128), scritto a più voci, che si propone di tracciare un cammino affettivo-sessuale in particolare per coloro che sono chiamati ad una vita celibataria (preti e religiosi/e). Appena sopra, nella stessa pagina, si dice che, spesso, nel cammino formativo, «non c’era un aiuto a comprendere in che modo vivere l’impegno celibatario, se non nel cercare di evitare ogni possibile tentazione e nel resistere al cedimento dei propri impulsi».
Per rispondere a questa carenza di formazione e per venire in aiuto ai formatori, la Facoltà di scienze dell’educazione dell’Università Pontificia Salesiana si è impegnata a preparare questo prezioso strumento, ricco di indicazioni concrete.
Sull’opportunità di quest’opera si esprime nella Prefazione il vescovo J.C. Patrón Wong, segretario della Congregazione del clero per i seminari, laddove scrive che, «nel nostro tempo non può più essere trascurata una formazione sistematica, integrale ed esigente» in ambito affettivo-sessuale. E, se rimane vero che anche in questo settore il primato appartiene alla grazia di Dio, tuttavia non può mancare «il buon agire di formatori competenti», da una parte e, dall’altra, l’accettazione, da parte dei candidati, di «una coraggiosa analisi e l’apertura, fiduciosa e trasparente, a un vero accompagnamento formativo».
Nella Presentazione, i tre autori principali, che hanno raccordato anche tutti gli altri contributi presenti nel testo, ricordano come, fino ad un passato recente, il discorso affettività/sessualità nella vita dei preti e dei consacrati venisse giocato «quasi esclusivamente sul versante spirituale». Poi «è subentrata l’enfasi di un ricorso privilegiato alle scienze umane a scapito della dimensione spirituale». Adesso è tempo di comporre i due aspetti in modo armonico.
In poche righe gli autori offrono la traccia del loro lavoro. Si parte dallo scopo di queste pagine, che è di far comprendere come l’affettività/sessualità «appartengono a quel nucleo profondo e vitale della persona in grado di dare gusto e forza alle esperienze e alle scelte della vita». Si procede poi nell’integrare questo aspetto con le altre caratteristiche che formano la personalità. Il punto di arrivo del cammino formativo è la capacità della persona «di intessere relazioni profonde».
Il volume analizza, passo passo, le tappe presenti in questo cammino formativo, dalla ricerca vocazionale fino al pieno inserimento comunitario-pastorale.
Alcuni capitoli (ad esempio, quelli che trattano dello stress, del perdono, del progetto di vita personale, del sogno…) sembrano portare lontano dal tema principale. In realtà, tutto appare connesso e finalizzato ad una gestione matura di una sessualità celibataria.
L’impressione generale che si ricava dalla lettura di questo testo è di una visione serena e positiva, che, pur presentando un ideale molto alto, accetta la legge della gradualità. Il linguaggio utilizzato è facilmente comprensibile, anche se è frequente il riferimento a studi specialistici. L’ampia bibliografia riportata al termine di ogni capitolo rende ragione della serietà e della solidità di ogni trattazione.
Hanno ragione gli autori quando scrivono che primi destinatari del testo sono i formatori, ma che anche «singoli seminaristi, sacerdoti, religiosi e religiose (con voti temporanei o perpetui) che vogliano utilizzarlo per orientare la propria crescita umana e religiosa».
Paolo Gambini, Mario Oscar Llanos, Giuseppe Mariano Roggia (a cura di), Formazione affettivo-sessuale. Itinerario per seminaristi e giovani consacrati e consacrate, collana «Vita religiosa», EDB, Bologna 2017, pp. 482, € 38,00.