Il volume rappresenta la guida ufficiale della Custodia della Terra Santa per i territori che comprendono Israele, Giordania e Sinai, abbracciando santuari, siti archeologici ed escursioni bibliche.
Dopo la pubblicazione della sua guida biblica nel 1999, Fürst (1929-2014) – docente di esegesi del NT, francescano minore, apprezzata guida biblica per i suoi lunghi trascorsi in Terra Santa – lasciò tutto il suo materiale al più giovane collega e confratello, Gregor Geiger (nato nel 1969), residente a Gerusalemme dal 1999 e attualmente docente di lingua ebraica presso lo Studium Biblicum Franciscanum, nonché ricercata guida per pellegrinaggi ed escursioni bibliche.
Egli ha portato a compimento l’aggiornamento del libro di Fürst, approntando un volume di tutto rispetto, pensato come guida concreta per un pellegrino o un viaggiatore che si muove sul territorio per motivi religiosi o solo culturali.
Il risultato è una poderosa guida alla Terra Santa (così la titolatura adottata normalmente dai frati francescani presenti nel territorio dal 1342), con la descrizione di 245 luoghi biblici, i riferimenti biblici per ogni luogo illustrato – con più di 180 brani riportati per intero su uno sfondo grigio, il che rende più facile la consultazione del testo biblico sul sito visitato.
Più o meno a metà volume sono inserite 32 pagine a colori con le mappe delle città più importanti e le piantine dei santuari e dei siti archeologici. Qualche altra mappa e cartina sono riportate nel testo, ad locum.
La guida si apre con una sezione dedicata alla storia (pp. 19-34) e alle religioni presenti in loco (pp. 35-62) e termina con una Conclusione davvero «concreta»: orari degli autobus e quelli di apertura dei siti archeologici (pp. 741-756, con numeri di telefono di riferimento), l’indice dei testi biblici – suddivisi tra quelli riportati per intero e quelli solo citati – e, infine, l’indice dei luoghi (pp. 777-793). Alle pp. 11-12 vengono elencate le immagini a colori, le mappe e le cartine riportate fra le pp. 510 e 511.
L’itinerario scelto per illustrare la Terra Santa e ambienti circonvicini (Sinai e Giordania) parte da Tel Aviv (luogo di arrivo per la maggior parte dei pellegrini-viaggiatori) per proseguire verso il nord lungo la costa verso Haifa, illustrando – fra l’altro – Cesarea Marittima, il monte Carmelo, Acri e la costa che giunge sino al confine con il Libano.
Ci si dirige, quindi, a Nazaret, illustrando il sito biblico cruciale per la vita «nascosta» di Gesù. Nei capitoli successivi si descrivono i siti che si trovano fra Haifa, Nazaret e il lago di Gennesaret, facendo perno ideale su Nazaret: l’interessante sito di Bet Shearim, Sepphoris, Cana, l’Alta Galilea e i siti attorno al lago di Gennesaret (Tabga e Cafarnao, ecc.).
Verso nord e nord-est, si raggiungono Hazor e Dan e la regione cruciale del Golan.
Puntando a sud, si attraversa la pianura di Yizreel con Nain, il Monte Tabor e Meghiddo.
Entrando nei Territori (occupati)/Samaria si può visitare Sebaste/Samaria, Sichem/Nablus col Garizim e i siti tra Nablus e Ramallah (Silo, Betel, Emmaus…).
Se si prende la strada alternativa lungo il Giordano, si scende verso Bet Shean, Gerico, per poi «salire» finalmente a Gerusalemme. A Gerusalemme si «sale» sempre, sia per la sua altitudine (inferiore solo a Hebron e a Betlemme) sia per il cammino di conversione che richiede e propizia. Alla visita/descrizione di Gerusalemme, con i suoi quartieri, chiese, moschee e sinagoghe sono dedicate ben 200 pagine.
Si sale quindi a Betlemme con la Basilica della Natività (in cui i lavori di restauro del tetto e dei mosaici stanno avendo risultati eccezionali), fino a Hebron e dintorni, per poi scendere a ovest verso Tel Aviv attraversando la Shefelah (zona collinare), territorio mitico dei Filistei con la loro pentapoli.
Si torna quindi a est per visitare il Mar Morto nella sua sponda ovest (Qumran, En Ghedi, Masada) e toccare il Negev con Arad, Bersabea, le città nabatee con le loro bellissime basiliche. Scendendo lungo l’Arabah (la fossa che congiunge il Mar Morto al Mar Rosso), si può prolungare il viaggio nel Sinai con la visita al Monastero di Santa Caterina e il Monte di Mosè.
Con la visita alla Giordania, con i luoghi abitati dagli edomiti, moabiti e ammoniti, con i bellissimi resti delle città romane (Amman, Jerash) e con l’affascinante sito di Petra si conclude il viaggio illustrato dall’opera di Fürst-Geiger.
Guida ben fatta, con vaste informazioni storico-geografiche e archeologiche, con riferimenti ai testi dell’AT e del NT, che devono dialogare teologicamente fra loro! Geiger afferma che la guida è pesante da portare in viaggio, ma lo si può benissimo contraddire. Lo ringraziamo di cuore per il lavoro fatto, avendo una memoria grata anche per Fürst che lo ha preceduto nella fatica. Essa incontrerà senz’altro il favore di molti lettori, pellegrini e/o viaggiatori.
Heinrich Fürst – Gregor Geiger, Terra Santa. Guida francescana per pellegrini e viaggiatori. Traduzione dal tedesco di Dario Rivarossa, Edizioni Terra Santa, Milano 2017, pp. 796, € 34,00.
Buongiorno. Ho avuto l’onore di tradurre la Guida, e confermo che si tratta di un’opera affascinante. La quantità di reperti presente in quella fettolina di terra ha dello sbalorditivo: ci sono passati popoli innumerevoli, anche “insospettabili” in quest’area geografica, dalla preistoria in poi, e tutti hanno lasciato qualcosa. La Guida aiuta a scoprire luoghi assolutamente ignoti al turismo standard, inclusa una specie di Stonehenge. Oltre alle informazioni di carattere archeologico, tante quelle di tipo storico (dalle origini a oggi), artistico, culturale e religioso (cristianesimo, ebraismo, islam, ma anche antica mitologia orientale e greco-romana, drusi, bahai). Con un occhio all’attualità: in un momento infatti in cui le due “superpotenze culturali” del Mediterraneo, cristianesimo e islam, fanno “fatica a capirsi”, è importante riscoprire il complesso intreccio di rapporti reciproci che esisteva nel Medioevo e nel Rinascimento, e che certo non si riduceva alla caricatura delle Crociate come si sente spesso blaterare… Davvero da augurare tutto il successo a un lavoro come questo, nato dalla passione e dalla pazienza di due frati francescani, e ora adottato come testo ufficiale della Custodia di Terra Santa.