Sono sotto gli occhi di tutti le disastrose conseguenze della lettura letterale e fondamentalista dei testi sacri: terrorismo, razzismo, pulizie etniche, razzismo, nazionalismi esasperati, esclusione sociale, discriminazioni a vari livelli, insicurezza generalizzata… Radicalismo è sinonimo di fondamentalismo-estremismo? Non c’è chi non veda gli effetti perniciosi della lettura e dell’interpretazione distorta e scorretta dei testi religiosi (si pensi solo al tema della “terra” per l’ebraismo, quello del jiahd per l’islam, quello della donna, della separazione religione dalla politica, quello dell’interpretazione equilibrata delle leggi morali in vista della loro necessaria attualizzazione per il cristianesimo e per tutte le religioni…). Ben venga quindi la pubblicazione dei risultati del progetto di ricerca biennale (2013-2014, 2014-2015) coordinata dal biblista prof. Salvatore Mele all’interno della Facoltà teologica pugliese di Bari e co-finanziata dalla Conferenza episcopale italiana. Il vivere umano ha bisogno di segni e di simboli e quindi interpretare necesse est. Quanto più nel caso di testi religiosi che stanno alla base delle più profonde convinzioni delle persone e di popoli interi.
La Prima parte del volume (pp. 11-208) è dedicata all’ebraismo e cristianesimo. Dopo un’introduzione di Orlando sul dialogo, nella sezione “Ebraismo” seguono dei saggi sull’ermeneutica ebraica (Bahbout), sull’ermeneutica rabbinica (Manns, in francese), sull’ermeneutica biblica nella tradizione ebraica e la sua rilevanza per l’interpretazione del NT (Basta). Nella sezione “Cattolici e Chiese dell’Oriente” sono pubblicati gli studi di Acquaviva sul canone biblico come problema di ermeneutica filosofica, quello di Bovati circa l’ermeneutica biblica riguardante il canone nella tradizione cattolica e quello di Redalié circa l’unità e la diversità limitata nella Bibbia. Per il settore “Ortodossi” sono presenti due saggi: quello di Mainardi sull’ermeneutica e studi biblici nell’ortodossia contemporanea e quello di Goutzioudis che espone come test case un saggio di esegesi ortodossa sull’entrata di Gesù a Gerusalemme secondo il vangelo di Matteo.
La Seconda parte (pp. 209-316) è dedicata ad “Altre religioni”. Dopo una brevissima introduzione di Orlando, la sezione “Islam” vede i contributi di Mokrani sulle sfide dell’interpretazione dell’esperienza religiosa, del testo e della storia, quello di Redouane sul rapporto tra il Corano e l’ermeneutica, e infine la trattazione di Prisco sul mutazilismo nell’islam contemporaneo. Il saggio di Rizzi si concentra da parte sua sui testi sacri dell’ “Induismo”. Chiudono il volume due saggi dedicati al “Buddhismo”: quello di Kanakappally riguardante l’interpretazione dei testi buddhisti e quello a taglio storico e filosofico di Tilakaratne riguardante le ermeneutiche presenti nel buddhismo (in inglese).
Le conclusioni generali tratte dal curatore Mele (pp. 317-328) espongono in maniera molto utile la sintesi di ogni intervento e le prospettive che da essi si delineano. Chiudono il volume le indicazioni essenziali riguardanti gli autori intervenuti nel progetto di ricerca.
Un testo di studio evidentemente, ma molto importante e attuale per il tema trattato.
Salvatore Mele (ed.), Ermeneutica dei testi sacri. Dialogo tra confessioni cristiane e altre religioni, Collana «Nuovi Saggi Teologici», EDB, Bologna 2016, pp. 336, € 30,00. 9788810412183
Descrizione dell’opera
«Venir su tra i segni, o perire, è l’alternativa imposta all’uomo», sosteneva, con un’espressione folgorante, Alessandro Manzoni. Se la capacità di decifrare i segni è essenziale alla vita, la sua rilevanza è massima riguardo ai testi ritenuti sacri dalle tradizioni religiose, come dimostra la pubblicazione nata nell’ambito del progetto «Ermeneutica dei testi sacri», proposto dalla Facoltà Teologica Pugliese.
Il lettore ha la possibilità di avvicinare i fondamenti ermeneutici su cui si basa l’interpretazione dei testi sacri nell’Induismo, nel Buddhismo, nell’Ebraismo, nell’Islam e nel Cristianesimo cattolico, ortodosso e protestante.
Di assoluta rilevanza per il dialogo ecumenico e interreligioso, la riflessione sull’interpretazione dei testi sacri può dare un contributo alla purificazione di ciascuna tradizione religiosa dalla tentazione integralista e alla necessità di tutelare e promuovere la libertà religiosa e l’amore fraterno. La questione ermeneutica permette, infatti, di toccare con mano il nesso inscindibile che unisce il testo e la vita, la parola scritta e la realtà.
Note sul curatore
Salvatore Mele è docente di Sacra Scrittura nell’Istituto di Scienze Religiose di Lecce e docente di Sinottici e Atti degli Apostoli nell’Istituto Teologico «Regina Apuliae» di Molfetta della Facoltà Teologica Pugliese (Bari). Membro del consiglio di redazione di Apulia Theologica, ha pubblicato A causa della speranza di Israele. Il finale del libro degli Atti (At 28,17-31) alla luce della predicazione ad Antiochia di Pisidia (At 13,13-52) e a Corinto (At 18,1-18), per Cittadella (2014).
Acquista Ermeneutica dei testi sacri.