Gli autori – docente di antropologia la prima, docente emerito di storia del cristianesimo il secondo, entrambi a Bologna – sono una coppia affiatata a livello accademico e nella vita privata.
Secondo gli autori, la comunità raccolta attorno a Gesù è un’associazione volontaria interstiziale, caratterizzata cioè da un insieme di rapporti che si situano e operano “fra” o ai confini di aree sociali dominanti e ben organizzate. La sequela di Gesù avviene dopo un incontro “faccia a faccia” e comporta una discontinuità con la vita dell’oikos, la vita di famiglia con tutto l’insieme delle sue attività.
I discepoli itineranti sono maschi e femmine (secondo Lc 8,1-3). L’annuncio del regno da parte di Gesù permette alle donne di uscire dall’oikos e di porsi in pubblico con un ruolo attivo che, in parte, rompe con il codice dell’onore in auge nella cultura del mediterraneo. Ad esempio, Maria che ascolta la parola di Gesù esce dallo spazio riservato alle donne in casa. I discepoli di Gesù, con molta folla al seguito, si radunano nelle case private fornite per l’occasione, sconvolgendone l’andamento ordinario.
Dopo la morte di Gesù, avviene la formazione dell’ekklesia, accanto alle case private. Si istituzionalizza un movimento con tempi, ritmi, calendari, persone con ruolo istituzionale dirigenziale. Le donne restano in secondo piano. Già Luca 8,3 precisa che il gruppo delle donne che seguiva Gesù lo servivano. La presenza del dativo, al seguito del verbo, sottolinea il ruolo di supporto e di subordinazione insinuato da Luca nel loro confronti.
Matteo rispecchia la situazione dei tempi della Chiesa alla fine del secolo. Accanto all’oikos si crea progressivamente la ecclesia, con i propri spazi distinti.
Con l’inizio del II secolo vengono riportati nell’ekklesia i rapporti di subordinazione che le donne vivevano normalmente nella società civile coeva. Si normalizza una situazione che, al tempo di Gesù, era “rivoluzionaria” per la sua caratteristica di interstizialità della sua associazione.
Tra case e Chiesa vengono a crearsi anche tensioni (cf. 11Cor 11,22), le donne da “attive” diventano “silenti” negli spazi pubblici (cf. 1Cor 14,33), da discepole itineranti scadono a itineranti inservienti, da donne “libere” diventano nuovamente donne subordinate. La ecclesia della fine I secolo – inizio II secolo assume l’aspetto fortemente istituzionalizzato, con gerarchie, spazi propri e strutture organizzative nella quali viene riportato l’ordine gerarchico vigente nell’oikos privato, in cui la donna è subordinata all’uomo.
Libretto interessante, che riprende, ampliato, un contributo del 2011.
Adriana Destro – Mauro Pesce, Dentro e fuori le case. Il ruolo delle donne da Gesù alle prime Chiese, collana «Lampi», EDB, Bologna 2016, pp. 80, € 7,90.