Il giovane sacerdote diocesano docente a Padova, addottorato al Pontificio Istituto Biblico nel 2014 con una tesi sul caso dei «deboli» e dei «forti» trattato nella Lettera ai Romani, capitoli 14–15, presenta dapprima in modo sintetico la persona di Paolo, la sua formazione (la sua «conversione/vocazione») e il suo essere apostolo e pastore insieme. Paolo non è un teologo da cattedra, ma certo un pastore che riflette e motiva teologicamente le sue scelte pastorali e le sue risposte alle difficoltà delle comunità. Sette lettere su tredici sono indisputate, mentre le altre potrebbero essere della tradizione paolina (più che della «scuola di Paolo»).
Visto il taglio retorico del metodo di studio seguito dai professori con cui ha conseguito il dottorato, Albertin è molto attento alla struttura retorica di ogni lettera paolina. Egli mette in luce le modalità principali con le quali Paolo intende esporre concretamente al meglio ciò che intende dire (per convincere) i suoi interlocutori, servendosi degli strumenti della retorica epistolare del tempo (senza irrigidimenti inutili sugli schemi). Dopo un esordio (exordium) di presa di contatto con i destinatari, Paolo presenta normalmente il tema che vuole sviluppare (propositio), lo dimostra in modo articolato e ordinato mediante testimonianze bibliche o personali (probatio, strutturalmente bisognosa talvolta di suddivisione in sub-propositiones e sub-probationes), eventualmente confuta possibili obiezioni (confutatio), sintetizza i risultati ottenuti e, nello stesso tempo, esorta gli interlocutori a seguire seriamente le sue indicazioni (peroratio), chiudendo con un postscriptum. Non mancano talvolta accenni a personalia. Il tema della lettera non va confuso con l’occasione che può averla fatta nascere.
Nel suo volume, Albertin presenta brevemente tutte le lettere paoline seguendo il filo biografico dell’Apostolo, così come è accolto dalla maggioranza degli studiosi. Sottolineati alcuni aspetti letterari ed enunciati gli snodi di fondo del contenuto, egli raccoglie poi le linee teologiche principali, prima di concludere con uno sguardo storico. Una ricca bibliografia (pp. 177-191), articolata secondo le varie lettere, conclude l’opera. Essa è pensata come corso accademico introduttivo alla letteratura paolina, ma è accessibile a tutti per una conoscenza aggiornata delle lettere di Paolo – di cui si avverte la necessità, visto la loro non illustrazione nelle omelie domenicali –, e del metodo retorico con il quale sempre di più ci si accosta allo studio dell’epistolografia paolina.
Andrea Albertin, Paolo di Tarso: le lettere. Chiavi di lettura, collana «Qualità Paperback» 480, Carocci, Roma 2016, pp. 192, € 15,00.
Iniziato diverse volte e mai finito.
“A che scopo è imbastito il racconto?” Mi aspettavo una risposta, una traccia invece: “la risposta a questa domanda si potrà trovare solo dopo aver seguito i diversi elementi della comunicazione paolina”……….
Cosa è? Un effetto sorpresa?