Il “simbolo” o tessera hospitalis era il più antico passaporto del mondo. Coccio rotto in due, permetteva alle due persone che riuscivano a ricomporlo mettendo insieme (symballō) le due parti di riconoscersi come persone amiche, con una storia di ospitalità e di amicizia pregressa che permetteva di scoprire e gustare ancora maggiormente l’amicizia in futuro, tenendo insieme le storie intergenerazionali delle rispettive famiglie. Il simbolo ha un significato solo quando si compongono le due parti prima separate. Il simbolo ricompone una storia, rinsalda un’amicizia, promette speranza e accoglienza, riesce a far scoprire la profondità di una realtà amicale e ospitale altrimenti insospettata e indimostrabile.
Docente di Lettere apostoliche e Scritti giovannei alla facoltà di Teologia di Granada, l’autore traccia un bilancio molto interessante e di esemplare chiarezza didattica sulla funzione generale del simbolo e, in specie, di quello apocalittico impiegato nel libro canonico dell’Apocalisse. Lo studioso dedica un capitolo iniziale e vari finali all’influsso dell’Apocalisse nella storia, nelle arti figurative e nell’immaginario collettivo, dove essa ha finita per significare situazioni catastrofiche con maggiori o minori possibilità di vita ulteriore.
Le apocalissi sono libri di esortazione scritte a comunità in difficoltà a causa della sottomissione violenta a qualche realtà (per lo più politica). L’autore rivela ad essa che ciò che si vede non è la totalità della realtà, ma che sotto lo contro fra le forze del male e del bene che si sta attuando nella storia, di fatto si sta svolgendo uno scontro nel cielo tra forze divine e malvage che si contendono il potere esclusivo sulla terra e sugli uomini.
L’apocalisse cristiana è certa che l’Agnello pasquale, sgozzato ma vivente ritto sulla storia, ha e avrà l’ultima parola di vittoria sui meandri che la comunità ecclesiale si trovare a percorrere nell’ambiguità della storia degli uomini. Il simbolismo apocalittico svela la realtà altrimenti insondabile e inattingibile mediante un canale comunicativo di allusione alla realtà definitiva, ultimativa e decisiva. Il simbolismo degli scenari, dei colori, dei numeri, delle persone e delle bestie, delle loro posture e dei loro nomi, ecc. sono un codice cifrato di svelamento della loro parzialità provvisoria – influente ma non decisiva – o della loro permanenza definitiva – a dispetto di ciò che visibile al momento sulla superficie della storia (cf. l’utile tabella di pp. 131-132).
Il simbolo riconcilia col “mistero” del piano salvifico di Dio che soggiace al visibile. La funzionalità del simbolo è molto ricca (cf. pp. 112-118): sutura una frattura, mettendo in evidenza l’atteggiamento positivo dell’autore sul destino finale della storia; ha un carattere “trascendente”, che rivela realtà invisibili e celesti; è durevole e immortale, creando forti legami ermeneutici intergenerazionali; ricorda le esperienze di “amicizia” e di “ospitalità” pregresse, orientando verso un cammino di nuove esperienze positive. Cariche di figure che stupiscono, i simboli operano una catarsi nel lettore e lo spingono a scegliere. Il lettore deve “vedere” e “ascoltare” i simboli, per aderire esistenzialmente alla proposta di speranza insita nel simbolo, che è “il tutto nel frammento”. Dopo aver applicato all’Apocalisse il discorso generale fatto in precedenza, nei capitoli conclusivi lo studioso tenta un’attualizzazione del simbolismo apocalittico. Un libro davvero affascinante e importante.
Ignacio Rojas Gálvez, I Simboli dell’Apocalisse, Collana «Studi biblici» EDB, Bologna 2016, pp. 240, € 24,00. 9788810410271
Descrizione dell’opera
Il volume illustra origine,significato e interpretazioni dei principali simboli dell’Apocalisse, ultimolibro della Bibbia cristiana, avvalendosi dei contributi della letteratura edella fenomenologia delle religioni.
Un percorso che coinvolge leorigine giudaiche, il Nuovo Testamento, l’influsso dei simboli nella cultura enel cinema e l’utilizzo di quell’antico patrimonio nei movimenti contemporanei.
Sommario
I. Comesiamo arrivati qui? 1. L’Apocalisse: un libro che influisce sulla storia? II. Quali sono gli aspetti centrali deltema? 2. Le apocalissi, l’apocalittica e l’apocalitticismo. 3. I simboli come mezzo apocalittico dicomunicazione. 4. Chiavi pratiche perl’interpretazione dei simboli dell’Apocalisse. 5. Risonanze storico-sociali dell’interpretazione dei simboli del librodell’Apocalisse. III. Questioni aperte nel dibattito attuale.6. I simboli apocalittici oggi. 7.L’Apocalisse e i suoi simboli nella settima arte. IV. Perapprofondire. 8. L’attuale risorgere dell’apocalittica e la suasimbologia. Bibliografia.
Note sull’autore
Ignacio Rojas Gálvez, è professore di Lettere apostoliche e Scrittigiovannei alla Facoltà di Teologia di Granada, in Spagna, e segretario dellarivista Proyección. Ha studiatoFilosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.
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