I morti a causa del “coronavirus”, fino al momento in cui scrivo, sono stati 490. Naturalmente, non è possibile conoscere il numero di vittime che potrà ancora causare.
Qualunque sia il pericolo che in futuro potrebbe avere questo virus, è un dato di fatto che milioni di dollari sono già stati spesi per controllare questa terribile minaccia mondiale. E grazie alle informazioni che ci arrivano, è necessario spendere tutto ciò che serve. E bisogna continuare a spendere per proteggere la popolazione mondiale. Questo è evidente. E nessuno ne dubiterà. Ecco perché siamo tutti d’accordo nel curare coloro che soffrono del virus. E nel cercare di fare tutto ciò che è necessario per indagare sulle conseguenze di questa minaccia globale. In questo, siamo tutti d’accordo.
Eppure, al momento sta accadendo qualcosa di molto più serio nel mondo, che a noi che viviamo in paesi sviluppati non interessa, né ci riguarda, come nel caso del “coronavirus”. Per la semplice ragione che noi che possediamo o beneficiamo della ricchezza nel mondo potente e ricco, sappiamo bene che non moriremo di fame. Questo è un dato di fatto, qualunque sia la spiegazione che ciascuno ha per giustificare o sopportare ciò che sta accadendo in quest’ordine di cose.
In cosa consiste questo virus così pericoloso, che ignoriamo (o rischiamo di ignorare) noi, la stragrande maggioranza degli abitanti dei paesi sviluppati? È un fatto noto e nessuno ne dubita. Vale a dire, 8.500 bambini muoiono di fame ogni giorno. Le organizzazioni internazionali, che dipendono dalle Nazioni Unite, lo affermano e ci garantiscono che è vero.
In ogni caso, e quali che siano i chiarimenti che possano essere forniti a ciò che ho appena detto, nei fatti il “mondo ricco” si allontana sempre più dal “mondo povero”. Questo non è solo indiscutibile ma, soprattutto, è inevitabile, se vogliamo che l’economia mondiale continui a funzionare come conviene a noi abitanti dei paesi ricchi e potenti.
Le cose stanno così. E così è il mondo in cui viviamo. Papa Francesco l’ha appena detto (5 febbraio 2020), insistendo sulla responsabilità che abbiamo noi che viviamo nei paesi, che, per quanto ce ne possiamo dolere, sono i paesi che gestiscono il capitalismo mondiale. Il papa è stato molto chiaro e duro nella denuncia che ha fatto, nei confronti di coloro che accumulano sempre più capitali ogni giorno. Con la nostra approvazione o il nostro silenzio complice.
Questo è un virus pericoloso in tutto il mondo! E risolviamo un problema così grave dicendo che papa Francesco è “comunista”? Come è possibile che noi che ci consideriamo, non dico “cristiani”, ma “esseri umani”, lo sappiano e continuiamo a vivere tranquillamente? Ci siamo disumanizzati o siamo pazzi?
Articolo pubblicato il 05 febbraio 2020 nel Blog dell’autore sul portale di informazione Religión Digital (www.religiondigital.com). Traduzione italiana a cura di Lorenzo Tommaselli.