Non merito dei giusti, ma rimedio per i peccatori… Non mi meraviglierei per il contenuto del documento, quanto piuttosto per il fatto che sia stato necessario scriverlo.
È stato necessario scrivere un documento per ricordare a tutti noi che le benedizioni così come i sacramenti non sono premi per i giusti, ma rimedio per i peccatori.
È stato necessario (dopo duemila anni di annuncio del Vangelo) ribadire la natura radicalmente benedicente della Chiesa di Cristo, a fronte di un susseguirsi di anatemi, scomuniche e maledizioni scagliate non tanto contro il peccato quanto contro il peccatore.
È stato necessario ricordare ai ministri ordinati di non fare l’indagine previa prima di accordare la benedizione ai fedeli, ma di pregare per loro, con loro e su di loro, accompagnandoli nel cammino verso Cristo.
È stato necessario ricordare che solo Cristo è giudice, che con la misura con cui giudichiamo saremo giudicati, che il medico è venuto per i malati e non per i sani.
È stato necessario ricordare a una Chiesa che benedice case, macchine, monili, animali, cose, fiori, frutta e città, che non può permettersi in nessun caso di negare la benedizione a qualunque uomo o donna, immagine legittima di Dio più di ogni santino, statuetta o corona.
Luigi Santopaolo, biblista, è docente di Ebraico biblico presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sez. “San Tommaso d’Aquino” (Napoli).
Il Prof. Luigi Santopaolo;seppur “napoletani insieme”; sembra di un altro pianeta.
La firma in questo tentativo peccaminoso, così commessa, se fosse accaduta per esempio ai tempi di Paolo IV avrebbe comportato la perentoria condanna per eresia con istantanea friggitura in un calderone di pece da calafataggo dei colpevoli, od in caso trementina.
San Tommaso d’Aquino è anche di Napoli, eppure ha in varie occasioni manifestato che ” Soltanto la ragione umana comprende la differenza tra la moglie propria e la moglie altrui, Quindi uno stesso atto venereo è buono quando si pratica con la moglie propria mentre è vizioso con moglie altrui “. Perciò quale è il fondamento se c’è si espone che la benedizione arriva anche a creature che non hanno capacità di comprendere il disordine ? Forse perché anche gli animali sono omosessuali seppur normalmente benedetti ? (e questo dovrebbe fare riflettere sull’importante inizio della omosessualità) Quindi per parità benediciamo anche gli umani anche se non si accoppiano stagionalmente a caso come gli amici animali?
Effettivamente ci sono pagine di letteratura latina, scritte a Roma, dove si deduce che a volte gli animali sono meglio di noi.
Oppure, come nel caso delle “benedette”, unioni omosessuali si può supporre come, in natura, l’organo sessuale maschile è sempre vero poiché feconda sempre in ogni atto eseguito mentre quello femminile no, sia dopo la menopausa o dopo essere resa gravida,(non discutiamo di profilattici anticoncezionali calcoli ed altri metodi di fecondazione illusoria ) perciò , come voleva Tommaso Campanella nella “Città del Sole” le donne in questo stato potevano essere agevolmente adibite al soddisfacimento della sessualità pubblica che emerge necessaria nella vita comune? In lunghi effetti, cotali omosessuali sono non dissimili dalle donne gravide oppure post-menopausa.
È questo che,senza utopie, intende Roma ?
In effetti anche le coppie che si formano in tarda età senza possibilità di prole per la religione sono accolte al sacramento del matrimonio come una famiglia se è soltanto la impotenza e non la sterilità che annulla una unione.
Servono, senza dubbio,motivazioni maggiori.
A me stupisce il clamore per un documento tanto ovvio e scontato. Evidemtemente di questi tempi parlare o trattare di cose ovvie e scontate suscita polemiche. Chi scrive certi commenti non ha letto minimamente il testo…è un ignoranza invincibile si direbbe in teologia morale.
Sig Pietro a lei serve un San Paolo che gli spieghi due o tre cosette. Ma basta leggere il catechismo o quello che disse santa Caterina da Siena: i peccati di sodomia fanno schifo anche ai diavoli….
Qui non si tratta di sodomia, ed è evidente che lei non ha minimamente letto il testo che riguarda le benedizioni. Le faccio un esempio: un assassino può accedere al sacramento della penitenza e persino comunicarsi. Un divorziato o una divorziata che hanno patito sulle proprie carni – e magari su quelle dei propri figli – l’errore di una scelta sbagliata, e a cui il Signore ha fatto la grazia di un compagno o una compagna che li ama, riamata, di vero amore, è escluso dai sacramenti a meno che non ottenga l’annullamento del matrimonio. Anche a costoro lei nega il conforto della benedizione del Padre.
Io a San Paolo preferisco Gesù. Veda lei. Le assicuro invece che le sue uscite piacciono molto al diavolo.
Domenico…. splendido commento non toglierei ne aggiungerei nulla… Dio ti benedica
Domenico splendido commento al quale non aggiungerei né toglierei nulla…. Dio ti benedica
Dio mi ha mostrato che nessun uomo deve essere ritenuto impuro o contaminato.
San Pietro primo papa (e Francesco suo successore fa la stessa cosa)
Le persone si potevano benedire anche prima del Documento, in qualsiasi situazione, e già lo si faceva. La novità non è affatto questa, dovrebbe saperlo. Si chiede di benedire la coppia in quanto coppia, sebbene viva in una unione che contraddice del tutto la volontà di Dio. Si chiede non di benedire le singole persone, perché questo è sempre stato fatto, ma il peccato che condividono. I Sacramenti sono rimedi per i peccatori che non vogliono essere peccatori, le benedizioni sono per peccatori che chiedono a Dio la forza per evitare il peccato e crescere nel bene. I Sacramenti e le benedizioni non si danno a chi non si sente peccatore, non ha intenzione di uscire dal peccato e desidera anzi che il suo peccato sia riconosciuto come lecito, anzi, buono. È questa la richiesta che si fa nel documento, di benedire il peccato, avallandolo, e che ha indotto diverse Conferenze episcopali del mondo a non renderlo operativo nel proprio paese. Bene-dire ciò che è male è menzogna, perché ciò che è peccato non diventa comunque lecito, è mancanza di carità verso il peccatore, che non viene aiutato a vedere il male da togliere e il bene da chiedere, è mancanza di giustizia (basti pensare al coniuge rimasto fedele verso l’altro coniuge che riceve la benedizione del suo tradimento da parte della Chiesa). E questo non ci sarebbe dovuto essere bisogno di scriverlo a un sacerdote.
Un altro che conosce perfettamente la volontà del Signore. Ma qui tutti a parlare per Dio ma è bene ricordare che Gesù, l’unico che ci ha mostrato il volto di Dio non ha mai detto una parola contro i gay. Tutti profeti o tutti farisei qui?
La sua volontà il Signore l’ha fatta conoscere attraverso la Sacra Scrittura e l’insegnamento della Chiesa. Almeno così credono i cattolici. E Parola di Dio non sono solo i vangeli, ma anche tutto il resto del Nuovo Testamento ha valore divino, e di omosessualità si parla eccome (nella Lettera ai Romani ad esempio). Comunque qui, come ho scritto, non si parla di benedizione delle persone, cosa che già è prevista e che io sappia già si fa. Nel documento si dice di benedire la unione omosessuale, e questo è ben diverso. Proprio nello stesso documento si dice che assolutamente non è permesso il matrimonio omosessuale. La difficoltà non ce l’ho io, ma chi lo ha scritto: se una cosa non è permessa significa che è peccato, ma allora non si può neanche benedire; oppure la si può benedire, quindi non è peccato è non è chiaro allora perché non si possa fare il sacramento del matrimonio. Io non ho espresso la mia opinione né in un senso né nell’altro, ho solo evidenziato che chi ha scritto l’articolo forse non lo ha neanche letto, visto che non rileva nulla di tutto questo e se la prende con chi, avendolo letto, si trova perplesso. E anche lei, per favore, legga bene ciò che ho scritto prima di denigrare.
Il card. Fernández stesso ha affermato in un’intervista successiva alla pubblicazione di FS che non sono le unioni a essere benedette. Fonte: https://www.pillarcatholic.com/p/cardinal-fernandez-same-sex-blessing
Premesso che io sono d’accordo che DIo non possa benedire né il peccato né le “occasioni prossime di peccato”, al di là del fatto che Fiducia Supplicans stessa riafferma esplicitamente l’insegnamento della Chiesa, non sono certo che “le benedizioni non si danno a chi non si sente peccatore, non ha intenzione di uscire dal peccato e desidera anzi che il suo peccato sia riconosciuto come lecito, anzi, buono” come lei afferma. Le faccio un esempio concreto: alla fine della Messa tutti i partecipanti ricevono la benedizione, anche coloro che, pur “non praticanti”, magari sono lì per accompagnare un parente e che non hanno alcuna intenzione di seguire gli insegnamenti della Chiesa. Come giustamente ha fatto notare il card. Fernández nell’intervista che ho linkato sotto, è un errore scambiare la benedizione con il Sacramento della Riconciliazione. Questo documento è in linea con la Tradizione della Chiesa, affermare che non lo sia mette in dubbio un altro dogma, quello dell’infallibilità papale, e crea divisione al pari di chi lo strumentalizza per legittimare ciò che legittimo non può essere perché contrario sia alla ragione (legge naturale) che alla Rivelazione.
“una Chiesa che benedice case, macchine, monili, animali, cose, fiori, frutta e città,” e non dimentichiamo che vengono benedette anche le armi, che ad ogni Messa in ambito militare, al momento della consacrazione si fa il ‘presentatarm’.
Non basterà… c’è gente di dura cervice,,,