Dare da mangiare agli affamati è la prima opera di misericordia corporale. Lo sanno bene i volontari della «piattaforma» di Villa Pallavicini che realizza il «Progetto eccedenze ortofrutticole ritirate dal mercato» gestito da Caritas e Regione Emilia Romagna, dove ogni martedì e giovedì mattina si distribuiscono quintali di frutta agli indigenti. Sempre, tutto l’anno, perché i poveri non vanno in ferie.
Qui arrivano autotreni carichi di bancali di frutta e verdura che viene poi scaricata e dirottata su camioncini, pulmini e anche auto. È un grande mercato dell’ortofrutta, o meglio una piattaforma di scambio, perché non c’è denaro e le fatture delle merci sono tutte a importo zero.
L’esperienza si è avviata nel 2009, con una convenzione siglata tra Unione Europea, Regione Emilia Romagna e associazioni o cooperative di agricoltori con sede in regione. L’eredità arriva da una precedente pluriennale esperienza già avviata in questo campo. «È iniziata con una piccola distribuzione per poi aumentare in maniera esponenziale sino ad arrivare alle cifre attuali, che parlano di 22–23mila quintali di frutta e verdura all’anno – racconta Paolo Santini, presidente della Fondazione San Petronio che coordina l’iniziativa –.
Ci sono contributi da parte dell’Unione europea, gestiti tramite l’Assessorato regionale all’Agricoltura, grazie ai quali le associazioni degli agricoltori possono conferire fino al 10% della loro produzione ortofrutticola di prima qualità in eccedenza e averne riconosciuto il 100% del valore di mercato, purché tale eccedenza venga donata a persone indigenti».
A svolgere funzione di controllo è la Regione. «Nostro compito – sottolinea Wilmer Poletti, delle politiche agricole dell’Emilia Romagna – è dare pratica attuazione a un regolamento comunitario (Organizzazione comune del mercato, n. 543) che ha l’obiettivo di assicurare reddito ai produttori agricoli, dell’ortofrutta in particolare, e di affrontare eventuali crisi di mercato tra domanda e offerta nel settore frutta e verdura in tutta Europa. Il nostro progetto mette in contatto opere benefiche e organizzazioni di produttori e rende possibile il finanziamento dell’Unione europea a questo tipo di distribuzione gratuita».
Dall’arrivo degli autotreni a Villa Pallavicini, comincia l’impegno di Caritas parrocchiali, associazioni caritative e enti di beneficenza che una volta accreditati possono ritirare i viveri e distribuirli alle persone bisognose che assistono.
«Sono 111 le attività caritative – dice ancora Santini – e le parrocchie della nostra diocesi che ogni settimana vengono qui per poi distribuire nel loro territorio la beneficenza ai loro assistiti. E oltre alla nostra diocesi si “servono” da noi anche quelle di Ferrara, Rimini, Modena e Reggio Emilia».
L’intera iniziativa è finanziata con i fondi europei tramite l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura della Regione Emilia– Romagna (Agrea). La parte amministrativa e logistica è invece gestita e garantita da una trentina di volontari che a turno coordinano le complesse attività perché nulla vada perduto e tutto possa arrivare puntualmente a chi ne ha realmente e urgentemente bisogno come le mense della Caritas, i centri di aiuto o direttamente ai nuclei familiari poveri conosciuti e sostenuti sul territorio dalle singole parrocchie.