Pizzaballa in visita a Gaza

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OSV News photo/Latin Patriarchate of Jerusalem

In una visita non annunciata, il cardinal Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, è entrato nella Striscia di Gaza il 16 maggio, raggiungendo la Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia per la sua prima visita pastorale dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas dopo l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023.

Anche il parroco della Sacra Famiglia, padre Gabriel Romanelli, che si trovava a Gerusalemme allo scoppio della guerra e non è potuto tornare alla sua parrocchia negli ultimi otto mesi, ha accompagnato il patriarca e rimarrà a Gaza City con la sua comunità.

«Era da tempo che volevo, desideravo, essere con loro, incontrarli», ha detto Pizzaballa parlando della sua visita. «Ora ho avuto questa possibilità e sono molto contento». Le sue parole sono raccolte da un video messaggio pubblicato online dal Patriarcato il 16 maggio. Della piccola delegazione faceva parte anche Fra’ Alessandro de Franciscis, Grande Ospedaliere del Sovrano Ordine di Malta.

Secondo un breve comunicato stampa diffuso in seguito dal Patriarcato latino, la delegazione ha incontrato la popolazione per «incoraggiarla e portare un messaggio di speranza, solidarietà e sostegno». Il cardinale Pizzaballa ha dichiarato che il suo primo desiderio era «stare con loro, abbracciarli e sostenerli per quanto possibile e verificare le loro condizioni e vedere che cosa possiamo fare per migliorare le loro condizioni e aiutarli in (ogni) modo possibile».

Il patriarca ha celebrato la Messa per la comunità parrocchiale e ha anche fatto una visita di cortesia alla vicina chiesa greco-ortodossa di San Porfirio. Qui il cardinale Pizzaballa ha incontrato l’arcivescovo greco-ortodosso Alexios di Tiberiade del Patriarcato di Gerusalemme, il quale si è rifiutato di lasciare la Striscia di Gaza nonostante i pericoli legati alla guerra in corso.

Insieme all’arcivescovo Alexios, Pizzaballa ha attraversato il quartiere che circonda la chiesa, visibilmente danneggiato dai bombardamenti, e ha pregato a San Porfirio, ritenuta la terza chiesa più antica del mondo.

Il 19 ottobre 2023, un’esplosione nel campus della Chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, ha ridotto in macerie un edificio amministrativo e ha fatto 17 vittime. Diverse centinaia di persone erano infatti rifugiate nel complesso della chiesa, molte delle quali stavano dormendo, quando l’esplosione è avvenuta nella notte.

Il comunicato stampa annuncia che la visita è stata anche la prima tappa di una missione umanitaria congiunta del Patriarcato latino e del Sovrano Ordine di Malta, in collaborazione con il Malteser International e altri partner, con l’obiettivo di consegnare alla popolazione di Gaza cibo e forniture mediche di cui c’è un estremo bisogno.

Secondo Israele, l’assalto di Hamas a Israele del 7 ottobre ha provocato l’uccisione di 1.200 persone, per lo più civili, e la cattura di 254 persone a Gaza; mentre la successiva campagna militare israeliana a Gaza ha ucciso più di 35.000 palestinesi, per lo più bambini e donne, secondo il Ministero della Sanità di Hamas, che non distingue tra membri di Hamas e civili.

All’inizio della guerra, quasi 800 persone erano rifugiate nella parrocchia cattolica di Gaza. Oltre 500 persone vivono ancora nei locali della chiesa, mentre altre 200 sono rifugiate nella chiesa greco-ortodossa.

La situazione a Gaza è sempre più disperata, con diverse organizzazioni umanitarie come la Caritas che sottolineano come la gente stia morendo di fame, non riuscendo a trovare né tanto meno a comperare cibo.

  • Pubblicato sul sito della rivista America, 16 maggio 2024
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