A Praga quasi nessuno sapeva dell’incontro, organizzato da alcuni grossi personaggi del mondo ecclesiastico, che si è tenuto nei giorni 26-28 settembre 2023. Quindi, non ci fu nessun dibattito sull’argomento controverso riguardante la problematica del gender (questo era il tema in agenda).
Neppure i mass media pubblici, di solito molto attenti su argomenti del genere, ne diedero notizia. Non vi fu nessun articolo informativo neanche sui giornali cattolici e nemmeno la partecipazione della Facoltà teologica locale. Non era stata data notizia del luogo dove i partecipanti, su invito strettamente personale, si sarebbero incontrati e in quale hotel avrebbero alloggiato. In seguito, si è saputo che era stato prenotato il celebre e storico hotel Mozart, di lusso, a cinque stelle, a due passi dal Ponte Carlo, nella località più affascinante della capitale che, in passato, aveva ospitato, tra gli altri, Mozart e Casanova.
Tutto era stato organizzato molto bene e nel più stretto segreto (cf. qui su SettimanaNews).
Cosa è accaduto a Praga lo scorso settembre?
Tra le personalità di spicco, il prof. Mark Regnerus (1970), controverso sociologo e professore all’Università del Texas ad Austin, noto per le sue ricerche sul gender. Non era la prima volta che veniva nella repubblica ceca. Vi era venuto la prima volta alla fine di marzo del 2022 – allora pubblicamente – e aveva tenuto alcune lezioni riguardanti la famiglia e il matrimonio in rapporto alla religione su invito della diocesi di České Budějovice.
A Praga ora ci si chiede perché, in questa circostanza, l’incontro, sia stato organizzato con molta meticolosità e nella totale segretezza. Alla “carbonara”. Quale sarà stato il vero movente dell’incontro che doveva essere assolutamente riservato? E ancora: il nunzio a Praga, Okolo Jude Thaddeus, era stato informato di questo incontro internazionale di cardinali, arcivescovi, vescovi, prelati, alcuni giorni prima del sinodo a Roma? E la Segreteria di Stato?
Segnali inquietanti indicavano che un incontro cardinalizio del genere (Duka, emerito di Praga, Eijk di Utrecht, Bagnasco, emerito di Genova), non era la prima volta che aveva avuto luogo. Più di due anni fa, ancor prima dell’arrivo a Praga dell’arcivescovo di Olomouc, mons. Jan Graubner, nato a Brno nel 1948, successore del card. Duka a Praga il 13 maggio 2022, c’era stato, con ogni probabilità, un incontro simile, neppure quello reso pubblico.
Questa volta Graubner era stato informato in anticipo dal prof. Regnerus? L’argomento della conferenza – quando la gente lo venne a sapere – era fissato: l’ideologia di gender. Tema spesso richiamato anche da papa Francesco, quindi, niente di strano.
C’era, comunque, un modus agendi insolito: i mass media dovevano essere tenuti all’oscuro. L’arcivescovo probabilmente ne diede l’autorizzazione “in buona fede”, si sussurra con una certa ironia a Praga. Lo stesso arcivescovo partecipò probabilmente all’apertura dell’incontro, ma non oltre, mentre il card. Duka partecipò all’intero programma.
Fino ad oggi, non si sa se all’incontro fossero presenti altri vescovi dell’Europa centrale.
Il card. Duka e il vescovo Graubner
Ma è sul card. Dominik Duka che si concentra l’attenzione dell’opinione pubblica sia all’interno della Chiesa cattolica sia tra i settori della vita civile.
Duka è nato a Hradec Králové il 26 aprile 1943 e appartiene all’ordine domenicano. Ecco le tappe del suo cammino ecclesiastico: ordinato presbitero il 22 giugno 1970, nominato vescovo di Hradec Králové il 6 giugno 1998, consacrato il 26 settembre dello stesso anno, promosso a Praga il 13 febbraio 2010, creato cardinale da Benedetto XVI nel concistoro del 18 febbraio 2012.
Negli ultimi anni del suo episcopato, il palazzo arcivescovile è diventato sempre più un luogo di incontri di persone radicalmente conservatrici e fortemente critiche del pontificato di papa Francesco, dell’Occidente, della sua cultura, dell’Unione Europea e così via.
Molti fedeli dell’arcidiocesi dicono con sofferenza e, a volte, con indignazione: questi circoli ci hanno rubato l’arcivescovado. Affermano che il card. Duka ha una «mente vulnerabile», chiusa in schemi di difesa, sempre più critica nei confronti dello sviluppo frenetico dell’epoca attuale. È una situazione triste e pericolosa.
Il cardinale Duka – è voce corrente – negli ultimi del suo servizio episcopale si è lasciato prendere da questi circoli politici e parteciparvi è diventato il suo vero hobby. Da tempo, esprime le sue opinioni politiche private, spesso radicali, con scandalo di gran parte della comunità. E ciò crea divisione nella Chiesa locale.
L’arcivescovo Jan Graubner, invece, è tutto preso dalla cura pastorale e lo fa con vigore, nonostante l’età, e con molta attenzione e ascolto. Sotto questo aspetto – dice la gente – è veramente un conforto e una benedizione. Però è anche limitato. È anziano, pastoralmente è un uomo dei tempi passati, anni 90.
Fatica a capire l’arcidiocesi di Praga e la mentalità della Chiesa in Boemia. Viene dalla Moravia. Un esempio: non riesce a capire perché, tra i preti e i laici affidati alla sua cura pastorale, non ci sia fiducia nei confronti dell’arcivescovado. Bisogna infatti registrare che, negli ultimi anni, per vari motivi, tale fiducia è nettamente diminuita.
I cattolici dell’arcidiocesi, tanto il clero quanto i laici, non capiscono perché il card. Duka – ora l’arcivescovo emerito – non rispetti le norme vaticane, molto chiare, riguardanti gli emeriti, e tenga il suo ufficio proprio “nella porta accanto” a quello dell’arcivescovo attuale, Jan Graubner, servendosi anche dello stesso segretario e vivendo quotidianamente in stretta vicinanza, anche fisica, con l’arcivescovo attuale.
A Graubner, quindi, mancano l’autonomia e libertà necessarie per essere un pastore lungimirante e capace di una valutazione oggettiva. Una situazione che desta preoccupazione e già si attende, data l’età di Graubner, 76 anni, che la Santa Sede intervenga al più presto con la nomina di un successore in grado di far fronte a quelle esigenze ecclesiali che non vanno rimandate alle calende greche.
Quisque de populo
Io certamente ho dei problemi di comunicazione.
Proprio non riesco a farmi capire.
Non ho detto che io ho la Verità.
Ho detto, sinceramente, una banalità ossia che Cristo è la Verità.
Ora come si possa mettere in discussione questo assunto in un confronto fra cattolici proprio non lo capisco.
Che Cristo sia la Verità dovrebbe essere assodato.
Come parla Cristo?
Come comunica se stesso a me povero peccatore?
Anche questo dovrebbe essere assodato:
Attraverso la Sacra Scrittura e la Sacra Tradizione.
Non lo dico io lo dice il catechismo.
Saluti.
Allora proprio perché la verità è una Persona lei dovrebbe ben sapere quanto è difficile conoscere davvero qualcuno. Figuriamoci il figlio di Dio. Per questo la parola verità va usata con cautela e solo su processi comunitari di consapevolezza. Perché la verità cristiana è un processo comunitario di condivisione. La chiesa è Cristo non solo i preti e i papi che hanno però fatto regole per tutti spesso senza la minima condivisione. Il Sinodo è un processo di verità condivisa ma ci è voluto papà francesco per capirlo nel 2024.
Ragazzi che noia tutta sta storia… Si affumichino come vogliono e dove vogliono, il mondo è così grande e bello per perder tempo con questi signori…
Ma quale novità: ? La famosa Mafia di San Gallo che a detta di uno dei suoi esponenti Card. Danneels si riuniva per tramare sul prossimo conclave ,non e’ la stessa cosa? Ma voi non credete che i cardinali potenti tramino per il.potere? Pensate che siano tutti chierichetti ingenui e innocenti? O visionari che aspettano lo Spirito Santo? Auguri,se siete ancora di quei cattolici ingenui che non hanno capito quali tramebfi potere si celano dietro le gerarchie . I cardinali di Santa Romana Chiesa hanno un pelo sullo stomaco e un cinismo , che neppure potete immaginare
Tutto verissimo.
Crediamo però che la Chiesa sia santa nonostante i cardinali e i papi peccatori.
Certo può sembrare strano ma è così.
Il titolo mi ha ricordato il vecchio Trilussa.
Li Fra massoni de Jeri
Che credi tu? Ch’a le rivoluzzioni
fussero carbonari per davero,
cór sacco su le spalle e er grugno nero?
Ma che! È lo stesso de li frammassoni.
So’ muratori, sì, ma mica è vero
che te vengheno a mette li mattoni!
Loro so’ muratori d’opinioni,
cianno la puzzolana ner pensiero.
Tutta la mano d’opera se basa
ner demolì li preti, cór proggetto
de fabbricaje sopra un’antra casa.
Pe’ questo so’ chiamati muratori
e er loro Dio lo chiameno Architetto…
Ma poco più j’assiste a li lavori!
Il cardinal Duka, con tutto rispetto, ha 81 anni – se la matematica non è un opinione – e, pertanto, non è e non sarà nel prossimo conclave un cardinale elettore. Può fare quello che vuole. Può creare circoli di cardinali che la pensano come lui (tutti non elettori), può animare l’ala conservatrice della Chiesa cattolica europea. Non “ama” Papa Francesco??… ce ne facciamo una ragione!! Ci sono tanti – purtroppo!!! – che a parole dicono che di voler bene al Papa e sotto sotto fanno altro: è la silenziosa e tenace resistenza al Papa.
Cosa è più importante: la maggioranza dei voti o la Verità?
Per lei è questione di verità, per un vescovo o un sacerdote che nella Messa prega per il Papa Francesco è questione di coerenza/di credibilità/di comunione: è molto diverso da come la vede lei. Non tutto può essere ridotto a verità sì/verità no. Chi stabilisce poi la verità? Lei la stabilisce o il cardinal Duka o i “dark club” come quello di Praga?
Se lei non crede nella possibilità di conoscere la Verità non può essere cristiano.
Cristo è la Via, la Verità e la Vita.
E noi siamo stati fatti per conoscerlo ed amarlo.
Perciò io non decido nulla e neppure Duka e nemmeno il papa.
Cristo decide cos’è la Verità ed ci dice che Lui è la Verità.
Chiarito questo torno a chiedere: è più importante la maggioranza dei voti o la Verità?
Mi faccia sapere quando Cristo in persona le comunica direttamente la verità, lei che ha questo privilegio.
La verità la stabilisce il sig. Adelmo da sempre su questo sito. 🙂
Ancora?
L’attacco personale non ha mai portato a nulla di buono.
In ogni caso ripeto: la Verità è Cristo.
Cos’è più importante la maggioranza dei voti o la Verità?
Concordo pienamente con lei. Questo signore è un fiume di perle di saggezza su tutti i fronti. Ogni tanto ho pensato che vorrei conoscerlo per essere ribattezzato o comunque illuminato da tale faro; magari è effettivamente un guru. Chissà… La redazione del blog è fin troppo indulgente, secondo me.
Essere insultati non è piacevole.
In ogni caso l’insulto non è un argomento.
Sarebbe bello invece esporre le proprie opinioni, le proprie domande, i propri dubbi senza attacchi personali.
Ripeto: l’argomento ad hominem non ha mai portato a nulla di buono.
In ogni caso la domanda rimane: è più importante la maggioranza dei voti o la Verità?