Con una Dichiarazione congiunta, intitolata «Europe, be yourself!», lo scorso 24 marzo le Chiese europee hanno voluto affermare il ruolo e la responsabilità dei cristiani nel dare forma al futuro dell’Europa attraverso il voto alle elezioni del 6-8 giugno. I responsabili di quattro organizzazioni europee in rappresentanza di diverse chiese ed entità, affermano il loro impegno a lavorare insieme alle istituzioni europee, ai candidati al Parlamento europeo e ai partiti politici al di fine di promuovere un’agenda europea che tragga ispirazione dai valori cristiani e sia rafforzato il dialogo previsito a tale scopo dall’articolo 17 del Trattato di Lisbona.
“Europa, sii te stessa!”
Elezioni europee 2024
Un appello alle istituzioni europee,
ai candidati al Parlamento europeo e ai partiti politici
I firmatari di questa Dichiarazione guardano con preoccupazione alle conseguenze delle crisi economiche, migratorie, sanitarie ed energetiche che si sono succedute in Europa e nel mondo, e alle guerre devastanti che ci circondano. Tali sfide sono accompagnate da una più ampia crisi di valori nello spazio europeo, che mette in discussione i principi e le istituzioni democratiche. I cittadini sono sempre più consapevoli di quanto i processi decisionali europei facciano fatica a rispondere efficacemente a questa realtà.
Come intellettuali, religiosi e politici sostenitori della visione europea, ci sentiamo chiamati a contribuire alla ridefinizione del quadro delle priorità per un futuro sostenibile dell’Europa. Il concetto di democrazia partecipativa e la garanzia della più ampia partecipazione possibile dei cittadini al processo decisionale e alla gestione degli affari europei sono di vitale importanza.
Alla Conferenza sul futuro dell’Europa è emerso chiaramente che una larga maggioranza di coloro che guardano con fiducia al futuro dell’Europa attraverso il prisma dei valori cristiani, si sentono oggi esclusi, non potendo esprimere le loro posizioni e opinioni in modo autonomo e specifico. Si è anche constatata l’esclusione di qualsiasi riferimento pertinente ai valori cristiani nei testi importanti dell’UE. Indicazione del fatto che l’importanza della tradizione cristiana come «milieu» in cui si sono sviluppati gli attuali valori europei è sempre più trascurata.
In questo periodo pre-elettorale, noi, come cristiani, esprimiamo la nostra volontà di garantire un dialogo politico sostanziale e approfondito che vorrebbe essere anche l’opportunità per esprimere il nostro convinto impegno per i valori europei e per l’acquis della UE (raccolta di diritti e obblighi comuni che costituiscono il diritto dell’UE).
Notiamo con rammarico che valori un tempo dati per scontati, come la pace, la stabilità e la prosperità, e lo stato di diritto piuttosto che il dominio del potere, sono stati stravolti. L’insicurezza e la paura dominano gran parte delle posizioni dei cittadini sul futuro dell’Europa e del mondo. La paura spinge a cercare soluzioni e sostegno spirituale in versioni oggettivate e strumentalizzate della tradizione, talvolta nascoste sotto l’appello ai «valori tradizionali». In questi contesti i concetti di «patria» e «religione» sono strumentalizzati e figure storiche discutibili vengono trasformate in eroi. E questo accade in uno spazio pubblico diviso, sempre più polarizzato e condizionato dalla disinformazione diffusa dai social network. Una simile condizione mina alla base le possibilità di dialogo, l’accoglienza equilibrata delle opinioni degli esperti e il rispetto delle visioni contrarie alla propria, nonché i principi delle società democratiche. Costatiamo il prodursi di monologhi paralleli e lo sviluppo di comunità sempre più chiuse in cui vengono create e divulgate opinioni prive di pensiero critico e di argomentazioni contrarie.
In questo contesto, e in considerazione del periodo pre-elettorale, pensiamo che la leadership europea e le parti politiche siano chiamate a rimodellare le proprie narrative tenendo conto delle tendenze di lungo periodo che caratterizzano il processo di integrazione europea. I valori cristiani, condivisi da gran parte dei cittadini europei, possono garantire un approccio prudente ai cambiamenti e alle sfide da affrontare. È utile – se non essenziale – che le diverse parti politiche europee tengano conto dei valori cristiani, soprattutto su questioni critiche e in un quadro politico tortuoso in cui i cittadini sono piuttosto preoccupati da qualsiasi norma mutevole e instabile.
Esprimiamo il nostro impegno a lavorare insieme, in modo dinamico e inclusivo, per promuovere un’agenda europea propositiva che si ispiri ai valori cristiani. A tal fine, lanciamo un appello a rafforzare e concretizzare il dialogo aperto e costante con le Chiese previsto dal Trattato di Lisbona.
Chiediamo ai gruppi politici delle istituzioni europee, ai partiti politici e ai candidati al Parlamento europeo di:
a) Riconoscere i valori cristiani come parte fondamentale del progetto europeo, attuando in misura maggiore l’articolo 17 (3) del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, concernente un dialogo aperto, trasparente e regolare con le chiese e le associazioni religiose.
b) Lottare contro la strumentalizzazione dei valori cristiani per interessi politici e nella prospettiva di narrazioni etno-razziali.
c) Promuovere i valori cristiani nei programmi politici e nelle campagne pre-elettorali.
Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (COMECE)
Conferenza delle Chiese europee (CEC)
Assemblea interparlamentare dell’ortodossia (IAO)
Together for Europe