Oltre agli stand di esposizione delle varie case editrici mondiali, la Fiera del libro di Francoforte consiste prevalentemente in eventi e letture organizzati dagli espositori stessi.
Tra questi, quest’anno, sono totalmente assenti temi che riguardano le grandi questioni delle Chiese istituzionali (dagli abusi alla riforma, dalla erosione del cristianesimo in Occidente alle questioni teologiche inerenti la contemporaneità).
Il loro posto è stato preso da temi di generica spiritualità, compendi per una vita felice e di successo, con qualcosa dedicato all’islam e all’ebraismo – fino ai tarocchi e qualche salsa esoterica. D’altronde il mercato va dove sono gli interessi dei lettori e delle lettrici, che non sembrano lasciare spazio alcuno alle questioni su cui le Chiese stanno spendendo il loro tempo e le loro forze.
Mancano anche ospiti abituali della Fiera del libro, come Margot Käßmann o Anselm Grün – che nelle ultime edizioni avevano assicurato un certo battage ai due cristianesimo tedeschi.
K. Höß, responsabile progettuale dell’Associazione dei media cattolici, ha affermato che “Chiesa e religione non giocano per sé alcun ruolo alla Fiera, se non nella misura in cui vi è un tema che sia di interesse generale. Se si vuole uscire da un’editoria di nicchia, ci si deve attivare e offrire un tema e un personaggio che siano attraenti per il grosso pubblico”.
La pandemia ha significato una profonda cesura pur tutto il mondo dell’editoria e dei libri in Germania, con profonde ripercussioni su quella religiosa e teologica – che però conferma un trend iniziato già da qualche hanno: tra il 2017 e il 2021 questa branche ha perso il 35% delle entrate, e solo nel primo semestre del 2022 bisogna registrare una perdita ulteriore di quasi il 9%.
L’unico settore che si salva è quello generico della spiritualità e di consigli esistenziali: più un titolo ha a che fare con questioni istituzionali interne di una Chiesa meno vende. E se si va a vedere in questo settore, gli angeli vendono molto più della teologia.
Mi sia concessa una battuta in simpatia al prof. Neri: è davvero fortunato ad aver girato per gli stand della Fiera del libro di Francoforte! Comunque anche quelle in Italia – tra Roma, Milano e Torino – non ci sono novità teologiche in bella mostra.
No problem. Ci sarà tanto di quel cristianesimo anonimo sparso tra tutti i testi esposti. Perché darsi pena?