Inizia oggi a Francoforte (fino a sabato) l’Assemblea plenaria del Cammino Sinodale della Chiesa cattolica tedesca.
Ognuno dei quattro Forum ha elaborato un testo base e contributi in vista dell’azione pratica nel proprio ambito (solo quello riguardante il ruolo delle donne nella Chiesa non presenterà un testo base; mentre quelli sull’esistenza presbiterale e sull’amore e la sessualità hanno elaborato solo il testo base senza ulteriori contributi).
Previamente al raduno dell’Assemblea è stato dato modo ai partecipanti di proporre modifiche, commenti e suggerimenti sui testi (attraverso una app dedicata); questi verranno raccolti e discussi da una Commissione, che deciderà quali entreranno a far parte del dibattito e voto in sede assembleare.
Una burocratizzazione della “discussione” resa necessaria dai tempi ristretti e dal numero dei partecipanti – a cui si aggiungono forti tensioni interne al corpo assembleare per via di valutazioni anche quasi contrapposte del materiale elaborato dai Forum (in particolare dal primo sul potere e la sua gestione nella Chiesa).
Con questa Assemblea si entra nella fase deliberativa del Cammino Sinodale, anche se da essa non usciranno ancora i documenti definitivi.
Ieri è stato reso noto un comunicato firmato da 57 partecipanti al Cammino Sinodale, in cui si criticano le recenti decisioni del papa di non accettare le dimissioni offerte da alcuni vescovi (fra tutti, Marx di Monaco e Heße di Amburgo). Già mercoledì, l’Associazione per la teologia pastorale di lingua tedesca aveva pubblicato una presa di posizione (cf. SettimanaNews, qui) indirizzata a tutta l’Assemblea e ai suoi partecipanti: un appello a decidere con coraggio e in maniera vincolante per tutti, quale ultima occasione per iniziare a recuperare una qualche credibilità della Chiesa cattolica in Germania sia nel contesto socio-civile sia rispetto agli stessi fedeli.
Secondo gli Statuti, i documenti elaborati dai Forum potranno essere approvati in maniera definitiva in fase di “seconda lettura” (quindi nel corso della prossima Assemblea plenaria) con una maggioranza di 2/3 dei votanti. L’esecuzione pratica spetterà poi ai singoli vescovi diocesani nelle loro Chiese locali; sempre ai vescovi gli Statuti chiedono di inviare poi le deliberazioni finali alla Santa Sede.
In un articolo pubblicato su katholisch.de, Ch. Brüwer afferma che “sarà decisivo il fatto se nelle discussioni e deliberazioni si terrà conto anche delle voci di coloro che hanno un parere dissenziente (rispetto ai testi così come verranno presentati all’Assemblea)”. Costoro hanno l’impressione che gli esiti del processo deliberativo vengano in un qualche modo quasi imposti. Se non si terrà conto di questo sentire, se non gli sarà dato debito spazio, è molto probabile che l’esito finale del Cammino Sinodale possa coincidere con l’approfondimento delle divisioni, già notevoli, che esistono nel cattolicesimo tedesco.