Con uno scarno comunicato del portavoce della Conferenza episcopale tedesca si chiude formalmente la diatriba fra il card. Koch e mons. Bätzing, scatenata da un’intervista del primo in cui alludeva a un paragone fra la posizione del Cammino sinodale tedesco e il sostegno ideologico cristiano al regime di Hitler durante il nazionalsocialismo (cf. qui).
Si è trattato di un incontro riservato, svoltosi a Roma dove il presidente della Conferenza episcopale tedesca si trova per preparare la “visita ad limina” prevista per il mese di novembre. Nel corso del quale “il cad. Koch e il vescovo Bätzing hanno presentato vicendevolmente le loro posizioni”.
Secondo il comunicato, “il card. Koch ha assicurato in maniera credibile a Bätzing che con il suo paragone tra il dibattito teologico in corso nel Cammino sinodale e gli eventi riguardanti i cosiddetti Cristiani Tedeschi all’epoca del nazismo non intendeva riferirsi in alcun modo all’assemblea sinodale o alla Chiesa in Germania”.
Come “è ben lungi da lui insinuare che i sinodali siano paragonabili alla tremenda ideologia degli anni ‘30”. Inoltre, “il card. Koch rivolge le sue scuse a tutti coloro che si sono sentiti feriti a causa del suo paragone”.
Entrambi i presuli ritengono poi importante portare avanti il dibattito teologico al quale il card. Koch, con la sua intervista, avrebbe inteso apportare un contributo.
Francamente credo che non si possano portare avanti seri – sottolineo seri – dibattiti teologici con interviste. Il lavoro teologico ha bisogno di tutto tranne che interviste. Ma ovviamente è un mio parere personale.