Molti sono gli eventi culturali che accompagnano il Giubileo del 2025 (presentati nella sede della sala stampa vaticana lo scorso 28 ottobre da mons. Rino Fisichella). Molti sono anche i libri che possono guidare, materialmente e spiritualmente, a comprenderne lo spirito. Ne segnalo alcuni.
F. Gligora – B. Catanzaro, Il Giubileo – segni, simboli, riti (Armando, Roma 2024): un libro sulla storia del Giubileo (da quello ebraico a quello cristiano) e dei suoi simboli: la bolla d’indizione, l’indulgenza, la tiara dei papi, la porta santa, il rito d’apertura e di chiusura di essa e dei relativi strumenti utilizzati, come il martello e la cazzuola, i simboli e le insegne del pellegrino, le cerimonie, le processioni, le feste e i riti, gli oggetti commemorativi come monete, medaglie ecc.
F. Gligora – B. Catanzaro, Il pellegrinaggio giubilare a Roma – Itinerari di arte e fede (Armando, Roma 2024). Il pellegrinaggio giubilare non termina con l’arrivo a Roma dei pellegrini, ma prosegue all’interno stesso della città, con la visita alle principali Basiliche e ad altri luoghi di culto, nello spirito d’un pellegrinaggio spirituale verso il cielo, di cui la Porta Santa d’ingresso nelle Basiliche è simbolo.
Un viaggio penitenziale e gioioso, perché il giubileo è un anno di riconciliazione, che ha come modello quello degli israeliti verso la Terra promessa: allegoria, a sua volta, della condizione umana, della discesa di Cristo dal Cielo, o del viaggio dell’anima anelante verso Dio, come la cerva ai corsi delle acque (Sal 42).
F. Gligora – B. Catanzaro – A.S. Angeloni, I papi dei Giubilei (Armando, Roma 2024). Un sintetico panorama dei papi che hanno indetto i Giubilei nella storia della Chiesa, mossi dalle diverse motivazioni storiche e spirituali del loro tempo, ma sempre tenendone vivo lo spirito penitenziale.
La Storia, infatti. «mostra con quanto trasporto il popolo di Dio abbia sempre vissuto gli Anni Santi, vedendo in essi una ricorrenza in cui l’invito di Gesù alla conversione si fa sentire in modo più intenso. Durante questo cammino non sono mancati abusi e incomprensioni, ma le testimonianze di fede autentica e di carità sincera sono state di gran lunga superiori» (Giovanni Paolo II).
Interessante anche un libro relativo non al Giubileo, ma a tutti papi della Chiesa: F. Gligora – B. Catanzaro – A.S. Angeloni, I papi della Chiesa (Armando, Roma 2024).
A.S. Angeloni, Dante e il primo Giubileo (Armando, Roma 2024). Il libro si divide in tre parti. La prima riguarda il Giubileo ebraico e cristiano e tutto ciò che è ad esso legato. La seconda, il Giubileo del 1300, primo della storia della Chiesa, istituito da papa Bonifacio VIII.
La terza, al rapporto di Dante con esso: se sia andato o no a Roma in quell’occasione, la presenza nella Commedia di luoghi di Roma che egli potrebbe aver visitato allora, il tema delle indulgenze, il suo rapporto con Bonifacio…
Ma, al di là del fatto se egli sia stato o no pellegrino giubilare, c’è una terzina nell’episodio di Manfredi che ne fa capire lo spirito di fondo.
Manfredi, che Dante incontra nel Purgatorio, fa questa confessione: «Orribil furon li peccati miei;/ ma la bontà infinita ha sì gran braccia, / che prende ciò che si rivolge a lei» (Pg, III,121-23). Gesto bellissimo di tenerezza che rivela il volto materno di Dio, e ricorda quello del padre verso il figliol prodigo, o la Madonna della misericordia di Piero della Francesca, che accoglie sotto il suo manto quelli che si rivolgono a lei.
Dio, infatti, vuole la misericordia, non il sacrificio (Mt,9,13); non la morte del peccatore, ma la sua conversione. Nulla c’è che egli non perdoni, e nessuno che non accolga di quanti tornano a lui.
Queste parole e questo gesto divino riassumono il significato spirituale di ogni giubileo, nella coscienza di peccatori, nel desiderio di purificazione e nella fede nella misericordia divina. Per questo l’anno giubilare è “Anno Santo”, “Anno di grazia”.
La Commedia non è in sé una celebrazione del Giubileo, ma è nello spirito di esso: un viaggio a Dio.