È motivo di grave turbamento quanto accaduto in Vaticano per lo scandalo del palazzo acquistato a Londra. Questi intrighi fanno male alla Chiesa.
L’“affare” della compravendita dell’edificio londinese in Sloane Avenue 60 avrebbe fatto spendere finora al Vaticano la bellezza di 350 milioni di euro per il suo acquisto nel 2012. La guerra tra cordate finanziarie è ora esplosa nuovamente.
Gianluigi Torzi, finanziere italiano con base a Londra, incaricato dal Sostituto della Segreteria di Stato di concludere l’acquisto dell’immobile, con un contratto di cinque anni, il 5 giugno 2020 viene chiamato in Vaticano per l’inchiesta inerente l’acquisto del palazzo. Viene arrestato. Gli vengono imputati peculato, truffa, estorsione e autoriciclaggio e rischia 12 anni di reclusione.
Dai verbali emergono precisi riferimenti a mons. Carlino, già della Segreteria di Stato e a lungo segretario particolare di mons. Giovanni Angelo Becciu, già sostituto della Segreteria di Stato, ora prefetto della Congregazione delle cause dei santi; emerge il nome di mons. Pena Parra, venezuelano, già nunzio, nominato il 15 agosto 2018 sostituto della Segreteria di Stato e responsabile dei fondi impiegati.
Si ha la sensazione che si stiano scontrando le diverse anime della Curia. Pochi giorni dopo lo scoppio del caso, il Segretario di Stato, card. Pietro Parolin, si scontra con il card. Becciu, che definisce le accuse «infanganti» e le respinge «in modo sdegnoso».
Papa Francesco vuole che i responsabili dello scandalo siano assicurati alla giustizia al più presto. Si ipotizza entro giugno. A ingarbugliare la matassa e a far luce sul ginepraio, è arrivata a metà maggio, dopo l’isolamento per il coronavirus, la nomina di mons. Gustavo Zanchetta, amico di Bergoglio, contro il quale la magistratura argentina spiccò nel novembre del 2019 un mandato di cattura per abusi sessuali. Era stato nominato “assessore” dell’APSA nel 2017, con grande scalpore in Argentina.
La truffa ai danni del Vaticano è nelle mani della giustizia vaticana e, benché sotto traccia, continua lo scontro tra l’ex sostituto Becciu e il nuovo sostituto Edgar Pena Parra. Partecipa allo scontro una nutrita schiera di mediatori e finanzieri.
I 350 milioni finora spesi dal Vaticano per il palazzo di Sloane Avenue 60 sono un macigno, che fa infuriare il mondo cattolico, anche perché si parla di documenti con i quali lo stesso papa – ovviamente abbindolato e strattonato – avrebbe autorizzato i movimenti di denaro dell’Obolo di San Pietro, la raccolta di offerte che viene consegnata al papa solitamente nella solennità dei santi Pietro e Paolo a beneficio dei poveri.
Vi è la sensazione che, attorno al papa, vi siano personaggi, sia ecclesiastici sia laici, a dir poco ambigui, se non addirittura senza scrupoli. Non è strano che il Segretario di Sato, card. Parolin, abbia tacciato l’affare di opacità, ricevendo la smentita del card. Becciu. Incredibile che la decisione di investimenti all’estero non avvenga nella chiarezza. Si sa che Parolin trovasse sempre grandi difficoltà a farsi dare i resoconti dall’ex sostituto Becciu.
Di fatto serpeggia una profonda amarezza, se non addirittura indignazione: appaiono e scompaiono come neve al sole decine di milioni di euro. Si dice che vi siano altri depositi di denaro all’estero da portare alla luce. Viene riportata la voce di un amico di papa Francesco che, nei confronti del card. australiano Pell, condannato per molestie sessuali e poi assolto in appello a Melbourne, il processo sia stato imbastito «con cannoni australiani e munizioni vaticane». Era noto che Pell non godesse la simpatia di certi ambienti vaticani.
Come andrà a finire lo scandalo? Quali gli effetti del terremoto? Dicono che il papa sia deciso ad andare fino in fondo, ma la recente nomina di Zanchetta è inquietante.
Sono un impiegato della Santa Sede. Dal 1988 lavoro nella Curia romana. Sono un laico, sono sposato, ho figli e ho delle responsabilità nel mio lavoro quotidiano. Leggo con sconcerto del palazzo di Londra e degli 11,9 milioni di sterline e delle indagini della magistratura della Santa Sede. Provo una grande rabbia pensando che negli ultimi tre anni – tre anni! – qualsiasi forma di promozione interna in Vaticano è bloccata per motivi economici (per tagliare le spese …). Gli straordinari sono totalmente bloccati negli ultimi mesi; corriamo il rischio di avere salari più bassi. Il motivo: la crisi che in questi anni sembra perenne, coronavirus o meno. Una mano tira il freno, l’altra apre il portafoglio. E si buttano soldi ma i dipendenti non si vogliono promuovere o valorizzare. Che vergogna. Uso uno pseudonimo.
In tutta questa faccenda è molto difficile capire chi sono i buoni.
L’unica cosa chiara è l’opacità.
“Dicono che il papa sia deciso ad andare fino in fondo, ma la recente nomina di Zanchetta è inquietante”. Scusi, ma cosa c’entra Zanchetta con il Palazzo di Londra? Poi che nomina ha avuto Zanchetta? Lo dica e dalla sua risposta giudicherò la sua professionalità! Viene riportata la voce di un amico di papa Francesco che, nei confronti del cardinale australiano Pell, condannato per molestie sessuali e poi assolto in appello a Melbourne, il processo sia stato imbastito «con cannoni australiani e munizioni vaticane». Ecco le solite sparate senz’autore e senza prove e tutto poi diventa verità solo perchè detta da un giornalista fervido in fantasia e ripetuta da altri colleghi pappagalli e indolenti a verificare la veridicità! Spero lei, sig. Strazzarri, non si definisca giornalista cattolico perché sentirei vergogna ad appartenere alla medesima fede di chi ha poco rispetto della verità e delle persone.
Gentile signor Jack, ex curiale, sottopongo alla sua attenzione una specie di rassegna stampa riguardo all’argomento in questione.
• Corriere della Sera ( 15 giugno 2020)
• Adnkronos ( 6 giugno 2020)
• Adnkronos ( 8 giugno 2020)
• Il Giornale( 8 giugno 2020)
• Il Sole 24 Ore ( 8 giugno 2020)
• Il Sole 24 Ore ( 9 giugno 2020)
• Corriere della Sera ( 15 giugno 2020): Il papa vuole i responsabili dello scandalo in Vaticano ( Massimo Franco)
• Adnkronos ( 18 giugno 2020)
Gentile Jack ex curiale, lei è libero di esprimere il suo dissenso, ma si astenga dalle offese e insinuazioni. Con cordialità
“Si sa che Parolin trovasse sempre grandi difficoltà a farsi dare i resoconti dall’ex sostituto Becciu.“
Ma chi le ha raccontato queste baggianate? Ma quanto la pagano per inventarsi queste sciocchezze? Scriva sulle cose che sa e non imbrogli la gente parlando di fatti inesistenti!
Sig. Strazzari, non so chi sia lei, ma dà l’impressione di essere uno che prima di scrivere un articolo non ama la fatica di documentarsi e si accontenta di giustapporre alcune frasi copiate da altri. Il solito giornalista pigro che vive di luoghi comuni. Ha mai saputo che più volte è stata smentita la teoria che i soldi utilizzati non erano soldi dei poveri? Non l’ha mai saputo? E allora si documenti!
IL SIGNORE ABBIA MISERICORDIA DEI SUOI FIGLI.