Dichiarazione della Conferenza episcopale portoghese in merito alle accuse rivolte al presidente, mons. José Ornelas, di aver coperto possibili abusi avvenuti nel 2011 in un’attività della Provincia mozambicana dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (dehoniani) al tempo in cui era Superiore generale della stessa Congregazione.
Lisbona, 1 ottobre 2022
La Conferenza episcopale portoghese, alla luce delle notizie apparse oggi (sabato 1 ottobre) sui media, informa di quanto segue:
Nel 2011, mons. José Ornelas, allora Superiore Generale dei Padri Dehoniani, ricevette informazioni su possibili abusi commessi nel Centro Polifunzionale Padre Leone Dehon nella città di Gurué, in Mozambico. Egli ha immediatamente indicato che questi sospetti dovevano essere indagati dalle autorità locali competenti della Congregazione, che non hanno trovato alcuna prova di possibili abusi.
Successivamente, sia la Procura del Mozambico sia la Procura di Bergamo, dove viveva uno dei sacerdoti coinvolti di nazionalità italiana, hanno indagato in modo approfondito e chiuso le indagini, scagionando il missionario dehoniano in questione.
José Ornelas ha appreso con sorpresa, da una persona legata ai media, che è in corso un’indagine presso la Procura Generale della Repubblica che lo riguarda, senza che sia stata ancora ricevuta alcuna notifica e di cui non conosce il contenuto.
Il Presidente della Conferenza episcopale portoghese dichiara il proprio interesse che qualsiasi caso pendente venga indagato e chiarito, ed è pronto a collaborare in qualsiasi modo per raggiungere questo obiettivo.
Ribadisce inoltre il suo impegno di totale collaborazione affinché, sia nella Chiesa che nella società civile, si indaghi su qualsiasi abuso di minori e si prendano tutte le misure necessarie affinché queste situazioni drammatiche vengano chiarite. La Chiesa ha la missione di proteggere i più fragili e di permettere a ogni persona di svilupparsi, fin dalla più tenera età, in un ambiente sicuro e accogliente.