Il card. Antonio Marto, vescovo emerito di Leiria-Fatima, esprime brevemente le sue impressioni sul recente incontro dei cardinali con papa Francesco.
Il papa, nell’intervento iniziale del concistoro da lui convocato, ha illustrato la costituzione Praedicate Evangelium a partire dalle richieste della Curia romana fatte nel pre-conclave del 2013 e dalle varie riforme realizzate da Paolo VI e da Giovanni Paolo II.
Egli ha ricordato che alcune riforme presentate nella costituzione sono già state gradualmente attuate. Ha chiesto che tutti fossero liberi di dire ciò che pensavano per criticare o per correggere. Non hanno alcun senso le dichiarazioni che, dopo il concistoro, hanno rilasciato i cardinali Müller e Brandmüller (ambedue pesantemente critici sulla conduzione dell’incontro).
I lavori di gruppo e le riunioni plenarie sono state serene, pacifiche, senza polemiche e senza grandi novità. Per me la maggior novità è stata la riforma economico-finanziaria e amministrativa presentata dal card. Schönborn in una riunione plenaria, con molti dettagli, riferendo di un lavoro colossale dal momento che ogni Congregazione faceva come voleva e non c’era né controllo né coordinamento.
Lo IOR era in discredito. Aveva rapporti solo con una banca, la Deutsche Bank, ed è stato sottoposto alla sorveglianza della Moneyval (Comitato di esperti che vigila contro il riciclaggio di denaro e contro il finanziamento del terrorismo) dell’Unione Europea. Ora soddisfa a tutti i criteri delle banche dell’Unione Europea ed è già in contatto con 45 banche. A conclusione dell’esposizione di Schönborn c’è stato un applauso generale.
Sono rimasto nella convinzione che il papa abbia convocato questa riunione per vedere se il collegio dei cardinali è d’accordo con la riforma della Curia e se l’appoggia, ma anche per suggerire alle diocesi questo modello di riforma.
Questo è emerso nelle sintesi dei lavori di diversi gruppi. Il messaggio trasmesso al pontefice dai cardinali è stato: siamo d’accordo! Vada avanti! Si è visto un papa Francesco soddisfatto.