La Conferenza episcopale svizzera, insieme alla Conferenza delle unioni degli ordini religiosi e di altre comunità di vita consacrata in Svizzera e della Conferenza centrale cattolico romana della Svizzera, ha deciso di procedere a un ampio studio sugli abusi sessuali, di potere e di coscienza, avvenuti all’interno della Chiesa locale e delle sue varie istituzioni. Lo Studio inizia con un progetto pilota affidato a due docenti del Dipartimento di storia dell’Università di Zurigo, le proff. M. Meier e M. Domman.
Spetterà loro comporre un’équipe di ricerca e indagine, sotto l’egida della Società svizzera di storia che ne seguirà i lavori e creerà un comitato scientifico ad hoc per questo primo progetto. Come ha sottolineato mons. J.M. Bonnemain, vescovo di Coira e responsabile in seno alla Conferenza episcopale della Commissione di esperti “abusi sessuali nel contesto ecclesiale”, elemento centrale dello Studio complessivo è la completa indipendenza dei vari soggetti che lo porteranno avanti rispetto alle tre istanze della Chiesa cattolica locale che lo ha commissionato.
“Stante il fatto che è la Chiesa cattolica romana, con le sue strutture di potere ereditate dalla storia, che è all’origine di questi atti (di abuso sessuale, n.d.a.), è allora indispensabile che la ricerca esaustiva di tutti gli abusi e di tutti i casi sia svolta in maniera assolutamente indipendente rispetto alle tre istituzioni” (J.M. Bonnemain).
Sia l’assunzione di responsabilità pubblica delle violenze accadute, sia la volontà di lavori di ricerca, indagine, ascolto delle vittime, esplicitamente indipendenti dalle istituzioni ecclesiali che hanno deciso di muoversi in questa direzione, rappresentano “per la Chiesa, ben più che per la società civile, il dovere di mettere in moto tutto ciò che è necessario al fine di rispondere a questa esigenza di giustizia che è del tutto legittima”.
Un dovere inderogabile davanti al vissuto delle vittime, che chiede l’uscita dal cono d’ombra e di omertà di quanto accaduto, una comprensione delle cause che hanno reso possibili gli abusi e il loro pluriennale occultamento da parte delle autorità ecclesiastiche, l’individuazione delle persone colpevoli dei crimini e la loro chiamata in correo davanti agli organi giudiziari dello stato.
Gli organi dirigenti delle istituzioni ecclesiali “hanno il dovere di apprendere la lezione che viene dal passato e di fare tutto il possibile affinché le persone siano sufficientemente protette nella loro dignità e integrità sessuale (…). Questo presuppone che la Chiesa diventi un’organizzazione che sa apprendere, pronta a riconoscere i propri errori e a cambiare le strutture esistenti che hanno permesso o favorito i crimini e la loro dissimulazione”.
Il progetto pilota prenderà inizio con la composizione del gruppo di ricerca e del comitato scientifico (entro la fine della primavera 2022), dopodiché inizieranno i lavori di ricerca archiviale e degli atti esistenti, per concludere con la presentazione della relazione scientifica verso l’autunno del 2023.
Come detto, si tratta solo del primo passo di un progetto complessivo più ampio, che dovrà offrire le basi “per una Chiesa cattolica romana liberata dalla paura (…). È necessario rivedere le strutture ecclesiali, i modi di prendere le decisioni e la distribuzione delle responsabilità al fine di prevenire efficacemente gli abusi sessuali e spirituali”.
Giunge così a un momento apicale il lungo cammino della Chiesa cattolica svizzera per quanto riguarda gli abusi sessuali al suo interno. Nel 2001 è stata infatti istituita la Commissione di esperti “abusi sessuali in ambito ecclesiale” all’interno della Conferenza episcopale; nel 2002 venivano pubblicate le prime linee guida sulla prevenzione e la lotta gli abusi, più volte riviste anche grazie a una collaborazione sempre più ampia tra vescovi e ordini religiosi, da un lato, e fra le istituzioni ecclesiali e le autorità statali, dall’altro; nel 2011 i conventi e gli istituti educativi di ordini religiosi hanno dato l’avvio a indagini sugli abusi sessuali commessi al loro interno e sulle forme della loro elaborazione da parte delle singole comunità (prevalentemente affidati a gruppi di lavoro esterni e indipendenti); sempre nel 2011 le diocesi svizzere si dotavano di commissioni specializzate in materi di abusi sessuali e nominavano persone di contatto indipendenti a cui le vittime potessero rivolgersi; nel 2016 veniva istituito il fondo di risarcimento per le vittime di abusi sessuali caduti in prescrizione.
A partire da questa esperienza sorge ora l’esigenza di avere uno sguardo complessivo gettato da occhi esterni sulle procedure ecclesiali, sulle sue strutture e sui modi di agire all’interno della Chiesa cattolica locale e delle sue istituzioni educative, associative e così via. L’indipendenza di queste ricerche è riconosciuto essere un dovere davanti alle vittime e ai fedeli, occasione di aprire un percorso di apprendimento per dare forma a un’istituzione più aderente all’imperativo evangelico.
Studies, inquiries,and royal commissions into child sex abuse have all shown the same or similar pattern.
Horrific outcomes yet no limited action by Pope Francis and his Cardinals/Bishops.
Worldwide hundreds of thousands of children and adults have been raped by clergy.
The Catholic religions own that research show that 39% of nuns have been raped by clergy.
Yet with all this knowledge, the Catholic church has no #zeroTolerance policy for clergy sex abusers and concealers.
The HolySee is both a state and religion and uses its dual roles to protect itself and shield clergy from their crimes against humanity across the world.
I am sure the pilot project starting with the composition of the research group and the scientific committee after which the archival research works and the existing documents (if provided) will conclude with a similar story to other countries through out the world, showing the same outcome and the Pope showing the same inaction anreceivede to change.
Popes, Bishops and clergy have covered up the rapes of children and adults in the Catholic church for decades.
In the last 100 years, six popehave weakened the protection and strengthened the coverup from the 1920.
Prior to this, clergy who raped recieved brutal punishment. In the 5th century, this included beheading.
Catholic Clergy are protected by the Vatican in the country of the HolySee. The HolySee has no extradition treaties with any other country. Many senior clergy who covered up such as Cardinal Law escaped jail by being provided a eliite position and rewarded for coverup in USA.
HolySee houses Bishops and clergy who covered up.
In 2022, Pope Francis has remained silent on this protection of an Argentine Bishop.
The Argentine Bishop was convicted of raping seminarians.
Does anyone wonder that there is a shortage of trainee priest where people know about these crimes?
Interessante che si voglia fare uno studio (cito) “sugli abusi sessuali, di potere e di coscienza”. Mi sembra una strada coraggiosa e corretta. Temo che l’indagine si concentrerà solo sugli abusi sessuali quando l’abuso è abuso e non è giustificabile in alcun modo anche se di diversa tipologia.
Studies, inquiries, and Royal Commissions into Child Sex Abuse have all shown the same pattern of abuse in the Catholic church worldwide.
Hundreds of thousands of children and adults have been raped by clergy in the Catholic religion worldwide.
Horrific figures such as the Catholic religion’s own research show that 39% of nuns have been raped by clergy.
Yet, the Catholic church has no Zero Tolerance policy for clergy sex abusers and concealers.
The Holy See is both a state and religion. It uses its dual roles to protect itself and shield clergy from their crimes against humanity across the world.
The Swiss pilot project starts with the composition of the research group and the scientific committee then archival research works and review of existing documents (if provided), will more than likely conclude with a similar story to other countries throughout the world, it will show the same outcome and Pope Francis will show the same inaction and fail to change. Pope Francis will apologies. The horrific crimes and coverup will continue.
Then powerful, rich and priests will continue covering up.
Popes, Bishops, and clergy have covered up the rapes of children and adults in the Catholic church for decades.
The horrific crimes have been documented in media for last 30 years.
Yet in the past 120 years, six Catholic Popes have weakened the protection to safeguard children and vulnerable adults from clergy sex abuse and at the same time strengthened and reward the coverup of clergy sex abuses since early 1920’s.
The Swiss people must demand not just a report on church abuses but that there is action on the recommendations of the report findings and that action is implemented immediately to stop the clergy sex abuse of children (and even more adults).
Currently there’s lots of talk and no action to protect children and adults from clergy sex abuse and coverup.
The Swiss people are wasting their time if they don’t make sure that the church will act on the recommendations.
No longer can the Catholic church get away with talk, research, and no action.
The world is watching.
Catholics can no longer be fooled.
Bishops’ claims to misinformation such as parishioners or the community being anti-religious can no longer be used as a deflection.
The world is watching.