La resistenza della Chiesa alla mafia, l’eredità di don Pino Puglisi e un avanzato modello di efficienza amministrativa realizzato da don Luigi Sturzo nella Sicilia del primo Novecento. È dedicato a questi temi il ciclo di tre incontri «Illuminare la speranza», in programma da mercoledì 26 a venerdì 28 ottobre a Palermo e Caltagirone (Catania) per iniziativa delle Edizioni Dehoniane Bologna (vedi qui la locandina dell’evento).
Don Puglisi e la sua eredità
Il primo appuntamento, in programma mercoledì 26 alla libreria Paoline di Palermo, è dedicato all’eredità di don Pino Puglisi, ucciso da «Cosa nostra» il 15 settembre 1993 per il suo impegno evangelico e sociale. L’insegnante Rosaria Cascio, amica del sacerdote, e l’avvocato Salvo Ognibene, impegnato nella promozione della legalità, presentano il libro Il primo martire di mafia, che porta la prefazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. Don Puglisi, proclamato beato nel 2013, ha lasciato una sfida da raccogliere: l’elaborazione di una pastorale più vicina agli ultimi e capace di fronteggiare i fenomeni mafiosi, soprattutto quelli di natura culturale. Dalle parole di condanna di Giovanni Paolo II a quelle di scomunica di papa Francesco si è realmente passati, nella Chiesa, «dalle parole ai fatti? I sacerdoti e le comunità cristiane sanno come comportarsi in modo evangelico di fronte alla prepotenza mafiosa? Esistono esempi di buone pratiche cristiane, che potrebbero essere riprodotte in contesti simili?».
Rosaria Cascio – Salvo Ognibene, Il primo martire di mafia. L’eredità di don Pino Puglisi, EDB, Bologna 2016, pp. 240, euro 18,00.
Come la Chiesa resiste alle mafie
Il secondo appuntamento, sempre alla libreria Paoline di Palermo, è in programma giovedì 27 ottobre e si svolge in collaborazione con la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia. Il teologo Massimo Naro presenta il libro Contro i ladri di speranza. Come la Chiesa resiste alle mafie, dedicato all’esigenza di «un nuovo umanesimo mediterraneo alternativo alla disumanità mafiosa». Docente di Teologia sistematica nella Pontificia facoltà teologica di Sicilia e collaboratore di numerose riviste scientifiche, Naro sostiene nel suo nuovo libro che dopo un lungo silenzio, alimentato da un sentimento di antistatalismo e da un ambiguo cristianesimo municipale impastoiato nelle parentele, la Chiesa ha iniziato ad affrontare il problema delle mafie solo negli anni delle stragi e degli omicidi eccellenti, come quelli di don Pino Puglisi, don Peppe Diana e Rosario Livatino. Tuttavia – afferma Naro – il modo in cui l’ha fatto è stato condizionato dalla retorica «sicilianistica» e dall’appiattimento sul linguaggio tecnico dei magistrati, dei funzionari di Polizia e dei giornalisti. Ciò che è mancato è stato un lessico specifico, ricco delle parole del vangelo e della tradizione cristiana. E per questo, alla fine, il discorso è suonato più descrittivo che profetico.
Massimo Naro, Contro i ladri di speranza. Come la Chiesa resiste alle mafie, EDB, Bologna 2016, pp. 72, euro 7,80.
Sturzo accende la luce
Il terzo e ultimo appuntamento è in programma a Caltagirone (Catania) venerdì 28 ottobre. Francesco Failla, direttore della biblioteca diocesana, responsabile della catalogazione dell’archivio e della libreria della casa natale della famiglia Sturzo-Boscarelli e vice presidente nazionale dell’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani, presenta il suo libro, I lampioni di Caltagirone. Don Luigi Sturzo e la luce elettrica in Sicilia. Il volume ricostruisce, a partire da documenti d’archivio, una vicenda poco nota che vede protagonista don Sturzo negli anni in cui è pro-sindaco della città siciliana. Accanto alla costruzione di edifici e scuole, alla sistemazione delle strade pubbliche, della rete idrica e fognaria e alla lotta all’analfabetismo, un’idea all’avanguardia testimonia più di altre il suo ardire politico e il suo desiderio di sperimentazione: portare la luce elettrica a Caltagirone per migliorare la qualità della vita, la sicurezza nelle ore notturne e la produttività. Nel luogo in cui sorgeva un monastero di clarisse, in pieno centro cittadino, il sacerdote siciliano realizza, superando opposizioni e difficoltà di ogni genere, le Officine Elettriche; la gestione viene concessa in appalto, trasformando i costi in investimenti, e le tariffe di fornitura divengono accessibili a tutti. Un avanzato modello di efficienza amministrativa nella Sicilia del primo Novecento.
Francesco Failla, I lampioni di Caltagirone. Don Luigi Sturzo e la luce elettrica in Sicilia, EDB, Bologna 2016, pp. 120, euro 9,50.