Nel giro di pochi giorni, tra metà e fine settembre, per due volte il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I ha espresso pubblicamente il suo ottimismo circa la riapertura in tempi brevi della Facoltà teologica del Patriarcato sull’isola di Halki (Heybeliada, in turco).
Lo ha fatto una prima volta visitando lo scorso 13 settembre il Monastero della Santissima Trinità di Halki in occasione dei 180 anni dalla fondazione della Sacra Scuola di teologia (istituita nel settembre 1844 per volontà del Patriarca Germano IV), che ha sede tra le mura dell’antico Monastero. È poi ritornato sul tema inaugurando a Salonicco una mostra fotografica dedicata ai 180 anni di storia della Facoltà teologica di Halki organizzata dalla associazione «Byzantine Thessaloniki» (25 settembre).
In questa occasione, nel suo discorso, Bartolomeo ha parlato di Halki come del «sacro vivaio e habitat di studio teologico» che in 127 anni di ininterrotta attività ha benedetto la Chiesa greco-ortodossa e l’Ortodossia universale formando oltre un migliaio di studenti, molti dei quali divenuti poi teologi, preti, vescovi e patriarchi.
«Peccato che il Signore abbia visto che sono già trascorsi 53 anni dall’abolizione ingiustificata della facoltà teologica di Halki», ha detto ancora. La chiusura della scuola teologica risale infatti al 1971 a seguito di un decreto del parlamento turco che il Patriarcato ha sempre interpretato come gesto di discriminazione intollerabile in uno Stato di diritto. «Ripetiamo ancora una volta che non smetteremo di lottare per la sua riapertura, affinché in questa scuola sacra si possa nuovamente insegnare la teologia ecclesiastica, e si possa coltivare e proclamare la testimonianza cristiana ortodossa all’uomo moderno» (orthodoxie.com, 29 settembre 2024).
Bartolomeo ha richiamato infine chiaramente la motivazione che sostiene da anni la richiesta insistente del Patriarcato Ecumenico al governo turco. Con la riapertura di Halki la Chiesa greco-ortodossa di Costantinopoli «acquisirà nuovamente il suo vivaio teologico, che la alimenterà con dirigenti competenti, carne dalla sua carne, clero riverente e operatori di teologia, continuando le tradizioni del Patriarcato ecumenico, che assumeranno incarichi di responsabilità nella Chiesa, come espressione dello spirito comune di Halki. (…) Niente nella vita della Chiesa prospera se non ha solidi fondamenti teologici» (orthodoxie.com, 29 settembre 2024). Oggi, infatti, la formazione del clero e della elite teologica del Patriarcato Ecumenico non avviene in Turchia, ma a Salonicco.
Durante il viaggio in Grecia, il Patriarca della Chiesa greco-ortodossa ha ribadito il suo ottimismo in una intervista con la Athens News Agency, aggiungendo in questo caso le ragioni che lo sostengono sul versante dei rapporti con il governo di Ankara. «L’impegno per la riapertura della nostra scuola teologica sta procedendo a ritmo accelerato. Il ministro dell’educazione della Turchia [Yusuf Tekin] ha visitato la scuola e si è confrontato con l’abate [del Monastero della Trinità]. In seguito l’abate, insieme a una delegazione della scuola, si è recato ad Ankara per proseguire il dialogo e la negoziazione» (hurriyetdailynews.com, 28 settembre).
Bartolomeo ha inoltre annunciato che una delegazione del Patriarcato Ecumenico visiterà a breve la capitale turca per definire «dettagli tecnici» relativi alla ripresa della attività accademica della Facoltà teologica. «Sono molto ottimista sulla rapida riapertura della nostra scuola e il nostro desiderio sarà esaudito, perché l’ordine ai funzionari del Ministero dell’Istruzione è arrivato dall’alto, da sua eccellenza il Presidente Erdogan», ha concluso il Patriarca.
Non è la prima volta che la riapertura di Halki viene data per imminente. Già nel dicembre del 2003 Lorenzo Prezzi dava notizia dell’autorizzazione formale firmata dall’allora Ministro della Cultura, che faceva prevedere una riapertura nel dicembre 2004 (Regno-Attualità 22/2003). Difficile prevedere che cosa succederà stavolta.
In un’intervista televisiva, il ministro Yusuf Tekin ha ribadito che la riapertura di Halki è una «decisione politica» che non spetta a lui, ma al Presidente della Repubblica e al Ministero degli Esteri. «Se ci fosse dato l’incarico di procedere con la riapertura, avremmo già preparato una tabella di marcia dopo la nostra visita al seminario. Il lavoro tecnico di base è stato completato ed è stato presentato un rapporto» (hurriyetdailynews.com, 28 settembre). Da parte sua, Bartolomeo ha affermato che, se venisse riaperta, la Facoltà teologica − dove sono già in corso da tempo lavori di ristrutturazione − sarebbe in grado di ricevere i primi studenti nel giro di due anni.
Il sito di informazione hurriyetdailynews riporta che dalla direzione del ministero di Istanbul a cui spetta la supervisione del ripristino delle attività didattiche viene la notizia che, pur essendo in movimento la pratica relativa alla scuola di Halki, non esiste al momento alcuna direttiva formale in merito alla sua riapertura (28 settembre).