Vigilanza non è ingerenza

di:

vescovi

«A volte ritornano!», ci sarebbe da chiosare. E in questi giorni ritorna l’accusa ai vescovi italiani di invadere il campo della politica e della società civile in nome di una presunta laicità, intesa come neutralità, che dovrebbe lasciare libero il campo a qualsiasi proposta possa essere avanzata e sottoposta alla maggioranza. Coloro che lanciano questa accusa in fondo rispondono a due derive della fede cristiana, spesso sbandierata (e qui sì che ci si può appellare all’ingerenza) per accalappiare voti e votanti.

Due derive

La prima deriva è quella dello spiritualismo, secondo la quale la Chiesa e i suoi rappresentanti dovrebbero occuparsi della salvezza delle anime in vista dell’oltretomba e lasciar perdere questioni terrene e intramondane.

Eppure, il beato Antonio Rosmini, iniziando la sua opera Delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa, aveva scritto:

«L’Autore del Vangelo è l’Autore dell’uomo. Gesù Cristo venne a salvare tutto l’uomo, essere misto di corpo e di spirito. La legge della grazia e dell’amore dovea dunque entrare e impossessarsi sì della parte spirituale, come della parte corporea della natura umana; dovea perciò presentarsi al mondo cotale, che ottener potesse questo fine, e, per così dire, dovea esser mista anch’essa, parte componendosi d’idee, parte di azioni, e colla sua parola imperante a un tempo e vivificatrice rivolgendosi alla intelligenza non meno che al sentimento; acciocché tutto quanto v’avea d’umano, e le ossa aride stesse potessero sentire la volontà del loro Creatore, ed esserne vivificate».

La fede non può essere disincarnata e neppure proporsi come mera prospettiva di un futuro oltre la morte. Pertanto, occuparsi di quanto appartiene all’umano è proprio del cristiano e quindi anche di chi è chiamato a servire la comunità, guidandola non in astratto, ma nel concreto di un popolo in cammino, chiamato a esprimere le proprie scelte anche a livello politico.

La seconda deriva, conseguenza della prima, consiste nel ritenere il credere appartenente soltanto alla sfera individuale e, al limite familiare o familistica, come se non avesse nulla a che vedere con la polis e da essa debba tenersi prudentemente lontana.

Come insegnano le Scritture sante, l’attività dei profeti si è sempre innestata nella storia e ha sempre interpellato i potenti, subendo spesso il martirio per averli giudicati in orizzonte critico-teologico. Come insegnerebbe il compianto Jürgen Moltmann, tale esercizio profetico ha a che fare con la “riserva escatologica”, ossia con la capacità che il credente e i pastori dovrebbero avere di discernere le vicende mondane sub specie aeternitatis (Spinoza).

Responsabilità evangelica

Allorché si intravede, sia pur da lontano e proprio perché da distanza critica, la possibilità che possano essere emarginate fasce deboli del Paese e popolazioni già al momento depresse rispetto a chi ritiene di poter trainare l’economia e la finanza escludendole (vedi ipotetiche autonomie differenziate), oppure si prospetta una forma totalizzante di governo (quale quella del primariato), penso sia dovere di tutti, laici e vescovi, mettere in guardia dai rischi che il Paese può correre.

E questo è puro senso umano dettato dalla fedeltà al Vangelo. Che poi, una volta espresse perplessità e posizioni critiche, le questioni vadano tranquillamente sottoposte al giudizio parlamentare è fuori di dubbio e non sembra essere messo in discussione dai nostri pastori.

Del resto, se la componente cattolica, insieme a quella liberale e collettivista, sono state determinanti nel generare la nostra amata Costituzione, allora non ci si può stracciare le vesti se i cattolici, attraverso anche i loro pastori, fanno sentire la loro voce in un contesto sempre più ideologicamente, in senso deteriore, connotato.

E se vigilanza non vuol dire ingerenza, allora onestà intellettuale vuole che essa non venga neppure scambiata col collateralismo verso appartenenze partitiche, che pure ha caratterizzato periodi precedenti nel rapporto fra Chiesa e Stato in Italia. Grazie quindi a chi ci ricorda il Vangelo, che dobbiamo sempre e comunque annunziare, nella consapevolezza che Gesù di Nazaret si rivolge a tutto l’uomo e a tutti gli uomini.

Print Friendly, PDF & Email

4 Commenti

  1. Giovanni 6 giugno 2024
  2. Adelmo li Cauzi 6 giugno 2024
  3. Fabio Cittadini 6 giugno 2024
    • Gian Piero 6 giugno 2024

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto