Cammino quaresimale e immagini in movimento

di:
arte

Bill Viola: Earth Martyrs.

In un tempo in cui si lamenta scarsa presenza giovanile nelle chiese anche durante il cosiddetto “tempo forte” della Quaresima, fa piacere constatare giovani che con i loro cellulari fotografano e filmano scene artistiche di morte e rinascita. Ragazzi e ragazze sostano davanti alle immagini in movimento presenti nella mostra milanese di Bill Viola (NewYork 1951),  uno dei più noti protagonisti della videoarte contemporanea.

Le luci di filmati di varia durata illuminano le sale settecentesche della reggia già asburgica in cui è possibile un percorso tra varie opere alcune delle quali alludono a opere di arte sacra medioevale e moderna. Le stesse che hanno accompagnato le preghiere e le speranze di intere generazioni. Sono scene ordinate in dittici, trittici, polittici, predelle, costruite in studi cinematografici ed esterni accuratamente predisposti, videofilmate e proposte al grande pubblico.

L’artista, affascinato fin da giovane dall’arte sacra italiana, ripropone immagini dei grandi maestri della pittura stimolando domande inerenti gli spazi, i tempi, i passaggi nodali dell’esistenza umana. Le relazioni tra simili e con le forze della natura, i supplizi, i dolorosi contrasti del vivere e le attese di redenzione.

Un filo rosso lega queste scene, come quelle di ogni opera d’arte ovvero l’invito ad andare oltre il visibile. Non a caso nel 2014 la Saint Paul Cathedral di Londra commissionava a Viola una serie di video-installazioni (oggi in mostra anche a Milano) che rielaborano le tradizionali immagini devozionali di martiri.

Testimoni

In ogni scena è proposto un supplizio a partire dai quattro elementi naturali: acqua, aria, terra e fuoco. Uno di questi pannelli (Earth Martyr) è stato esposto tra il 2017 e il 2018 nella suggestiva cripta della Chiesa di San Sepolcro a Milano. I martiri – o testimoni – sono per l’artista coloro che, con intensa energia spirituale e con tenace speranza, resistono a forze superiori opprimenti come la mole di terra che schiaccia e copre il corpo di un uomo o il vento che flagella una donna appesa per i polsi a un laccio.

Evidente il richiamo all’icona del crocifisso. Le immagini a colori e in bianco e nero – ipnotiche – consentono un’immersione visiva e sonora. Ci riportano all’oggi e alle tragedie che viviamo e dalle quali possiamo uscire solo con la solidarietà e la pietà di cui gli umani possono essere capaci.

Mi riferisco alla proiezione video a colori ad alta definizione intitolato The Raft (La zattera) del 2014. Un gruppo di persone, uomini e donne di diverse origini etniche, viene colpito all’improvviso da un potente getto d’acqua proveniente da un idrante ad alta pressione. L’acqua travolge tutti finché, improvvisamente, questa tempesta cessa e i corpi abbattuti a terra cercano di rialzarsi. Alcuni si abbracciano vincendo in tal modo disorientamento e angoscia. Difficile non pensare ai naufragi presso le nostre coste e ai servizi televisivi di stretta attualità cui siamo (purtroppo) abituati.

Corpi in movimento

Le emozioni che gli attori dei vari filmati sanno esprimere tramite i movimenti di volti e corpi sono evidenziate con riprese slow-motion che restituiscono alle immagini uno stile poetico e fortemente simbolico. L’attenzione alla mimica dei corpi e alle espressioni dei visi fa pensare a un accurato studio preparatorio simile a quello che ammiriamo in schizzi e disegni dai grandi maestri della pittura italiana.

Lo sguardo del videoartist Viola si è certamente formato e soffermato su alcune opere d’arte sacra italiana come la Visitazione del Pontormo del 1528-9 (a cui si ispira espressamente l’opera The Greeting/Il Saluto del 1995) e l’affresco di Masolino da Panicale intitolato Pietà (1429), originariamente realizzato per la chiesa di San Giovanni Battista a Empoli, raffigurante il Cristo che risorge dal sepolcro, assistito dalla Madonna e da san Giovanni.

Similmente in Emergence/Emersione (2002) – commissionata dal Getty Museum e parte della serie The Passions/Le Passioni – un giovane si erge lentamente da una cisterna traboccante d’acqua sotto gli occhi stupiti e increduli di due donne. Entrambe assistono alla progressiva emersione dell’uomo che viene sostenuto, posto a terra e poi teneramente abbracciato da una delle due mentre l’altra appoggia la sua testa sulle ginocchia del corpo pallidissimo del giovane.

Una scena che – oltre a citare indirettamente la pietas delle donne che si recano al sepolcro del Cristo – collude con la fantasia e la speranza di chiunque sa di aver perso per sempre una persona cara. Di chi vorrebbe veder uscire dalla tomba quel corpo e abbracciarlo per l’ultima volta. Ci si immedesima come capita al cinema e come accadeva a chi guardava le icone del Christus patiens e i medioevali gruppi scultorei a grandezza naturale dei Compianti su Gesù morto. I volti, scolpiti e dipinti come vere maschere di dolore, stimolavano una pietà collettiva.

Anche le tradizionali Via crucis – da quelle modestamente celebrate nelle chiese locali a quelle più fastose e articolate allestite in località che richiamano folle e turisti nel Venerdì Santo – propongono “immagini-in-movimento” (è una definizione del cinema) invitandoci ad accompagnare Gesù nel suo cammino doloroso.

Ci piace pensare ai giovani che non partecipano alle funzioni religiose ma che riguardano e condividono con amici le scene di arte sacra che Bill Viola ha filmato. Nuove strade, forse percorse individualisticamente, ma volte alla riflessione sul mistero dell’umano e del divino. Quel mistero presente in eventi che sia i martiri sia le persone comuni affrontano nei loro cammini esistenziali.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto