Presentiamo il testo della Dichiarazione congiunta dei rettori delle università cattoliche d’Europa. Esso costituisce un forte appello a favore dell’Europa, in difesa della sua storia e della sua originaria vocazione ad essere una comunità innestata nella democrazia pluralista e solidale. I rettori osservano come il presente dell’Europa sia la base del suo futuro, nella comune azione per il perseguimento di un “umanesimo contemporaneo” foriero di sviluppo e di rinnovato benessere per tutti i cittadini. E il ruolo dell’Europa unita è fondamentale nel concorrere al bene comune a qualunque dimensione: da quella locale fino al più ampio panorama mondiale (ripreso dal sito della LUMSA).
Noi rettori di università cattoliche dell’Europa, riuniti a Parigi il 3 maggio 2019, consapevoli dell’identità di questa grande e antica realtà che è l’Europa e di ciò che rappresenta per il mondo intero, anche nella sua radice cristiana, intendiamo richiamare le ragioni di un orizzonte europeo condiviso, anche in vista delle ormai imminenti elezioni del Parlamento Europeo.
1) L’Europa, per la sua storia e la sua vocazione, è prima di tutto una comunità. Far vivere una comunità implica il riconoscimento reciproco, la franchezza nelle relazioni, la riaffermazione costante dei fondamenti e degli obiettivi comuni, senza temere il confronto né la competizione, ma lavorando per una sempre maggiore collaborazione intorno a progetti chiaramente definiti secondo una coerente sussidiarietà.
2) La democrazia in Europa e la democrazia europea sono un bene originale, prezioso, ma fragile e mai completamente acquisito. Questa democrazia è vigile sui principi, radicata nel pluralismo, nello stato di diritto e nella dimensione solidale. Ha prodotto e deve continuare ad assicurare benessere per tutti, combattendo ogni forma di esclusione sociale. Comporta impegnarci, con uno sforzo comune, per un “umanesimo contemporaneo”, come cornice ed orizzonte di sviluppo di tutti e di ciascuno.
3) L’Europa ha un posto e una responsabilità specifica nel mondo proprio perché è espressione di tante soggettività nazionali e statali, sociali ed istituzionali, di cui tutti ci dobbiamo sentire corresponsabili. Per servire il bene comune europeo e internazionale è necessario reinterpretare i beni fondamentali che vogliamo cercare di raggiungere insieme per rispondere alle grandi sfide di oggi e di domani.
4) Le università e le università cattoliche in particolare sono presidii essenziali per insegnare a vivere il pluralismo comunitario, il benessere sociale, la coscienza morale, la solidarietà come dimensione strutturata. Costitutivo del sapere il senso critico permette di resistere ad ogni forma di globalizzazione uni formatrice ed imperialista. Per questo prendiamo l’impegno di continuare a formare donne e uomini liberi e forti, consapevoli ed eccellenti, che possano sviluppare la ricerca, la tecnologia e le scienze verso nuove frontiere, mettendosi sempre a servizio delle persone e delle comunità concrete, per uno sviluppo equo e durevole.
In questa prospettiva, restiamo fiduciosi nell’orizzonte comune che ci offre il progetto europeo.
Elezioni europee 2019 – Cf. SettimanaNews
M. Neri, Un patto per l’Europa
M. Draghi, Europa: sovranità in un mondo globalizzato
A. Campoleoni, La generazione Erasmus esiste
K. Appel, L’Europa e il suo fantasma
G. Ambrosio, Apologia per l’Europa
B. P., Elezioni europee: populismo suicida
M. Crociata, Elezioni europee un’occasione imperdibile
Z. Stankevics, Reazioni al discorso di Juncker
F. Santoro: Vescovi pugliesi per l’Europa
Pax Christi International, L’Europa che vogliamo
M. T. Pontara Pederiva, Voto europeo e priorità dei cattolici
Vescovi europei, Europa: i perché del nostro sì