Da un po’ di tempo in Germania si sta sviluppando una vivace discussione, con strascichi penali, sulla presenza e l’uso delle campane con simboli e raffigurazioni naziste in alcune chiese tedesche.
I giornali, tra cui il Thüringer Allgemeine, riferiscono che un certo Gilbert Kallenborn, dello Stato regionale della Saar, ha presentato una denuncia presso l’ufficio del pubblico ministero di Erfurt contro la Chiesa evangelica della Germania centrale (EKM) e il vescovo protestante Ilsse Junkermann, perché si continuano a usare campane con impressi simboli nazisti e l’immagine di Hitler, e ciò costituirebbe una violazione della Costituzione tedesca.
Anche la comunità ebraica ha chiesto che le campane siano rimosse.
La Chiesa regionale della Turingia ha recentemente confermato l’esistenza di sei campane con riferimenti nazisti in cinque chiese della regione. Secondo un’indagine del settimanale Spiegel dell’aprile dello scorso anno, sarebbero almeno 23 le chiese tedesche con riferimenti al nazionalsocialismo, ma il numero è presumibilmente più alto a causa della conoscenza incompleta di alcune chiese regionali censite. Sulle campane sono impresse svastiche o iscrizioni che si riferiscono ad Adolf Hitler o ad eventi dolorosi come l’annessione del territorio della Saar al Reich tedesco (1935).
Ci sono tuttavia, anche coloro che sono contrari alla rimozione, per esempio Roswitha Kaiser della Direzione per la conservazione dei monumenti e dei Beni culturali della Renania-Palatinato. Qui c’è una campana che reca la scritta “Everything for the Fatherkland. Adolf Hitler” (Tutto per la patria. Adolf Hitler), posta sopra una svastica. La campana si trova nella Jakobskirche evangelica fin dal 1934. A parere della Kaiser, ha un valore storico e deve rimanere dov’è, cioè sulla torre della chiesa millenaria e può continuare a essere usata come «memoria di qualcosa che si preferirebbe dimenticare».
L’opinione di uno storico
Cosa dicono gli storici di tutta questa vicenda? A offrire ulteriore interesse alla discussione ha cooperato recentemente un libro di Michael Kuderna, studioso e saggista di politica e di storia.[1]
Sulla ragione per cui in varie chiese, soprattutto protestanti, continuano ad essere presenti questi riferimenti a Hitler e al nazismo, Kuderna ha voluto compiere un’ampia indagine. La sua opinione si può ora leggere nell’intervista rilasciata a Steffen Zimmermann e pubblicata sul portale Katholisch.de il 13gennaio scorso.
– Signor Kuderna, inizialmente lei voleva solo scrivere un libro sulla chiesa architettonicamente interessante di Sainte Thérèse a Vasperviller, in Lorena, che si ispira, tra l’altro, a Le Corbusier. Com’è avvenuto che tutto questo sia diventato un libro sulle raffigurazioni di Hitler nelle chiese?
Perché ci sono alcune vetrate molto interessanti nella Sainte Thérèse. Su una di queste è raffigurato anche Hitler. Quando l’ho visto per la prima volta durante una precedente visita alla chiesa, inizialmente sono rimasto scioccato e mi sono chiesto subito se esistessero immagini del genere anche in altre chiese e come dovrebbero essere classificate. Durante la mia ricerca ne ho trovate 15 in cui Hitler è stato immortalato in immagini.
– Che genere di immagini sono? Com’è raffigurato Hitler?
In maniera molto diversa, e ciò dipende soprattutto dal periodo a cui risale l’immagine. Nelle dieci che ho esaminato del periodo successivo al 1945, Hitler è rappresentato in modo del tutto negativo, e ciò non sorprende: ad esempio, egli appare come un torturatore oppure come un condannato all’inferno.
Naturalmente, molto più interessanti sono le cinque raffigurazioni realizzate durante l’era nazista. Qui ci sono o c’erano immagini coerenti col regime – ad esempio, Hitler e Hindenburg[2] sono raffigurati insieme sotto una svastica –. In una Hitler appare accanto a Gesù e non si capisce bene cosa l’artista volesse esprimere. Ma ci sono anche due immagini in cui Hitler è rappresentato in maniera decisamente negativa.
– Come sono queste raffigurazioni negative?
Una è la pala d’altare nella Ludwigskirche cattolica di Bad Dürkheim, in cui un ladrone crocifisso insieme a Gesù presenta una grande somiglianza con Hitler. Rimane un’incertezza, perché non ci sono prove scritte dell’era nazista che l’artista Paul Thalheimer abbia davvero dipinto Hitler sulla croce. Dopotutto, ammettere questo sarebbe stato pericoloso per la sua vita.
Nell’ambito della mia ricerca, tuttavia, ho scoperto che Thalheimer era molto critico nei confronti del regime nazista e che i suoi quadri erano stati esposti anche nella celebre mostra “Arte degenerata”. Questo dice molto sulla possibilità che in quel quadro sia effettivamente raffigurato il dittatore. Tanto più che anche il parroco di Bad Dürkheim, secondo la mia ricerca, era sicuramente coinvolto nella scelta del soggetto, essendo sul piede di guerra con il regime.
– E la seconda immagine?
Si trova nella chiesa cattolica cittadina di St. Peter and Paul a Weil der Stadt ed è molto più esplicita. Qui l’artista Josef Karl Huber, nel 1939, dipinse una piccola vetrata in cui il diavolo reca i tratti del volto di Hitler e la cui postura e abbigliamento contengono riferimenti a simboli nazionalsocialisti. Come sappiamo oggi, questa raffigurazione fu notata anche da alcuni contemporanei di Huber. Non si sa se per questo egli sia stato inviato per punizione al fronte orientale come soldato nel 1941 o, al contrario, se l’invio al fronte sia stato uno stratagemma per proteggerlo dalle reazioni in patria.
È anche interessante notare che Huber fu successivamente fatto prigioniero dagli inglesi e che un ufficiale inglese gli chiese spiegazione del soggetto della raffigurazione. La sua rappresentazione di Hitler deve essere stata diffusa anche altrove, almeno clandestinamente.
– Entrambe le chiese si trovano geograficamente nel sud-ovest della Germania. Questo vale anche per le altre 13 con le immagini di Hitler?
No. Eppure c’è un particolare geografico: le chiese con le immagini di Hitler che ho trovato sono tutte comprese in un corridoio che si estende dalla Renania attraverso il sud-ovest fino alla Baviera e all’Austria. Me lo spiego col fatto che la tradizione pittorica ecclesiastica e la più ampia decorazione artistica dei luoghi di culto hanno avuto un ruolo più importante in queste regioni che non nella Germania settentrionale o orientale.
– C’è una differenza tra le chiese cattoliche e quelle evangeliche per quanto riguarda le raffigurazioni di Hitler?
Sì. Le immagini problematiche di Hitler prima del 1945 le ho trovate tutte in chiese protestanti, come ad esempio la già citata raffigurazione di Hitler e Hindenburg sotto la svastica. Ciò dipende probabilmente dal movimento dei “cristiani tedeschi” che, tra il 1933 e il 1945, voleva unire insieme la fede protestante con aspetti dell’ideologia nazista. Ma è importante sapere che la raffigurazione di Hitler e Hindenburg sotto la svastica fu rimossa dalla chiesa di Martin Luther in Laudenbach an der Bergstrasse dopo la fine della guerra; oggi vi si trovano solo pochi resti.
– In che modo le chiese interessate stanno oggi affrontando l’eredità delle immagini di Hitler? Soprattutto con quelle più problematiche?
Affrontano correttamente il problema. La maggior parte delle comunità si interroga seriamente. Possono tuttavia trovarsi di fronte a tre problemi. 1) La tutela dei monumenti, che di solito non consente grandi modifiche strutturali o progettuali. 2) I visitatori: ci sono persone che si scandalizzano immediatamente quando scoprono Hitler in una chiesa, anche quando è raffigurato in maniera negativa. Una persona, dopo la visita in una chiesa nel Basso Reno, chiamò immediatamente il giornale Bild, suscitando uno scandalo. 3) C’è poi una minoranza – i neonazisti – che si rallegrano di scoprire Hitler in una chiesa. Questo è naturalmente molto spiacevole.
– Lei ha detto: la presenza figurativa di Hitler in una chiesa può avere un effetto inquietante ed essere interpretata negativamente. Le 15 raffigurazioni che lei ha esaminato dovrebbero rimanere ancora esposte, nonostante tutto?
Penso di sì, in particolare naturalmente le immagini che sono state realizzate dopo il 1945 e che ritraggono Hitler in modo negativo. Le chiese interessate dovrebbero spiegare bene di cosa si tratta e come classificare concretamente la rappresentazione del dittatore. Da ricordare che, nel medioevo, era normale rappresentare in maniera pittorica e figurativa i donatori o gli artisti coinvolti nella costruzione di una chiesa; fra di loro c’erano anche dei soggetti malvagi. C’è poi da considerare che le immagini di Hitler non sono poi così insolite. Ma oggi le raffigurazioni nelle chiese di persone della storia contemporanea da onorare o da detestare sono ormai completamente fuori moda.
– Perché lei ha menzionato soprattutto le immagini del periodo successivo al 1945? Che dire delle raffigurazioni problematiche dell’era nazista? Dovrebbero anche queste rimanere visibili?
Oggi non ci sono quasi più queste immagini. Ma, se ci fossero, dovrebbe essere spiegate come tracce di quell’epoca, senza offuscarle. Dopo tutto, ciò non risolve alcun problema.
– L’ho ricordato all’inizio: in realtà, lei voleva scrivere soprattutto un libro sulla chiesa di Vasperviller. La disturba che questa parte del suo libro – anche adesso nella nostra conversazione – sia adombrata a vantaggio della sua ricerca sulle immagini di Hitler?
No, per niente. Io sono anche un giornalista e so come funzionano queste cose. Al contrario, ho preso volutamente la decisione di sfruttare la prevista pubblicità mediatica delle immagini di Hitler per far conoscere meglio l’altro aspetto del mio libro, cioè la storia e l’architettura estremamente interessanti della chiesa di Vasperviller (ride).
[1] Michael Kuderna ha studiato politica, tedesco e storia e ha scritto un libro intitolato “Grenzübersschreitung. Ein deutsch-französischer Architekt, sein Meisterwerk und Hitler-Bilder in Kirchen (Attraversamento della frontiera. Un architetto franco-tedesco, il suo capolavoro e le immagini di Hitler nelle chiese). Ed Saarbrücken 2021, pp. 440.
[2] Hindenburg fu comandante supremo delle forze armate tedesche dal 1916. Nel1925 fu eletto presidente della Repubblica; riconfermato nel 1932, nominò A. Hitler cancelliere.