Difficile sintetizzare un libro denso e ricchissimo di due ben noti e stimati sociologi dell’Università Cattolica di Milano. La loro domanda fondamentale, a parte tante altre diffuse nel volume, è: c’è ancora un nesso tra il destino delle nostre società e le vicende del cristianesimo? In altre parole: ha ancora un posto, e quale, la Chiesa nel mondo attuale e in particolare la Chiesa cattolica?
Di qui innanzitutto la descrizione della società attuale, come di società segnata profondamente (almeno dalla riforma protestante e dall’illuminismo cartesiano e non solo) dall’affermazione sempre più forte della libertà in tutti i campi, dallo strepitoso e delirante progresso scientifico e tecnico e pure di quello politico-finanziario, ma anche segnata dalla scoperta drammatica della delusione, di tanta vulnerabilità, miseria, mortalità, limiti, povertà almeno in tante zone dell’umanità. Da notare: il libro è uscito prima della pandemia!
Dunque libertà massima e riscoperta di miseria. Tra questi due fuochi esiste l’uomo d’oggi. E la Chiesa stessa, con la ricchezza e il peso della sua tradizione, ma sollecitata fortemente a camminare in modo sempre più adeguato e nuovo dentro questo mondo, sfidata innanzitutto proprio sul versante della libertà e aperta al progresso, al cammino tecnico, culturale, sociale e religioso dell’uomo suo contemporaneo; ma sempre ricca della tradizione – direi meglio “memoria” – del suo passato, non per ripeterlo tale quale ma per riviverlo e farlo rivivere in modo nuovo.
Alcuni la vorrebbero del tutto senza dogmi – anche senza il Vangelo? – e quindi del tutto omologata al mondo (ma a quale mondo?), altri invece la vorrebbero solo come quella di ieri, del passato o addirittura del vecchio sovranismo.
Chiara Giaccardi e Mauro Magatti – ma ci mettono, se non altro, anche il Vaticano II e papa Francesco – optano per una Chiesa non priva di memoria, ma aperta a una vera “cattolicità”, ossia alla capacità di considerare la globalità del reale, dell’esserci in cammino, insieme con le altre Chiese e religioni, con le scoperte positive e negativo-drammatiche dell’uomo d’oggi (e di sempre). Per annunciare anche oggi un Dio “onnipotente” perché capace, come il Padre del figliol prodigo, di rispettare e ritirarsi di fronte alla libertà di questi e di attenderlo per far festa con lui al suo libero ritorno; un Dio onnipotente perché capace anche di chinarsi a lavare i piedi pure a Giuda, capace di nascondersi nella miseria di un crocifisso e di riportarlo a vita nuova. Un Dio dunque così ”grande” (Allà akbàr!) che sa farsi piccolo e servo a favore dell’uomo e della sua povertà per risuscitarla.
Questo è in sostanza il Vangelo, questa è la fede nel Dio vero, da rivivere anche oggi e nonostante tutto, a volte anche «nonostante Dio e le sue apparenze».
Questa, dunque, la sfida reciproca tra Chiesa e mondo postmoderno e contemporaneo.
Grazie ai due sociologi per aver tentato di proporcela in modo abbastanza chiaro e coinvolgente.
C. Giaccardi – M. Magatti, La scommessa cattolica, ed. Il Mulino, Bologna 2019, pp. 200, € 15,00, EAN: 9788815284129.