Willy Toledo, 48 anni, è un attore, produttore teatrale e attivista spagnolo. Nei giorni scorsi è stato arrestato e portato in carcere dalla polizia iberica per aver «ridicolizzato Dio e la Vergine Maria» in un post pubblicato l’anno scorso su Facebook. È stato interrogato da un giudice del Tribunale di Madrid che poi ne ha ordinato il rilascio provvisorio senza cauzione.
Amico Willy,
non so se avrai occasione di leggere questa lettera. La leggeranno certamente persone che in questi giorni seguono le notizie della tua vita riguardo alle famose bestemmie scritte in una rete social e ripetute fino alla nausea in vari mezzi di comunicazione. Queste bestemmie ti hanno tradotto e portato in tribunale e ti hanno fatto trascorrere una notte in carcere. La ragione della mia lettera è, precisamente, di renderti partecipe della mia riflessione su queste bestemmie con cui tu disprezzi in maniera molto disgustosa Dio e la Vergine del Pilar.
Ti scrivo come appassionato di cinema, come cristiano e come educatore. Come appassionato del cinema, voglio dirti che ho conosciuto il tuo talento in “El otro lado del la cama” (L’altro lato del letto). Quanto mi ha fatto ridere la commedia di Emilio Martínez Lázaro! Mi è sembrata sensazionale. Assieme ai tuoi amici Ernesto Alterio e Alberto Sanjuan, avete fatto una pellicola simpatica che ha suscitato in me un’empatia per la tua capacità di far ridere.
Anni dopo ti ho visto in “Diamantes negros” (Diamanti neri) e mi ha impressionato la tua eccellente recitazione. Utilizzando un registro drammatico, sotto la direzione di Miguel Acantud, avete prodotto una pellicola in cui denunciavate lo sfruttamento dei minori africani che avviene nel mondo del calcio.
Come attore, hai veramente la mia ammirazione.
Come cristiano, le tue bestemmie mi risultano sconcertanti, sorprendenti. Da un lato, noi cristiani pensiamo che Dio non lo si offenda insultandolo; la grande offesa di Dio è il maltrattamento degli esseri umani che, secondo la cultura giudeo-cristiana, riteniamo essere sua immagine. Senza dubbio, il maltrattamento degli uomini e delle donne, lo sfruttamento, la guerra, la fame, l’ingiustizia, la povertà… costituiscono la grande offesa di Dio. Quando si sfrutta il povero in nome di Dio, c’è un’autentica perversione; quando lo si sfrutta in nome dell’ateismo, si realizza allo stesso modo un’indecenza brutale.
Molte volte si è usato il nome di Dio invano per uccidere nel suo nome e per uccidere contro il suo nome. Perciò, credo che i muri, l’esistenza della povertà, la fame, l’oppressione dei paesi poveri sono un’autentica bestemmia molto più delle tue parole.
Cristiani, ebrei, musulmani e non credenti possono lavorare insieme (e di fatto ciò avviene in molte parti) per difendere la dignità umana e per lottare contro l’ingiustizia. È l’oppressione del povero, non la bestemmia verbale, ciò che veramente va contro Dio.
Circa il dogma della verginità di Maria, ho poco da dirti; è un problema teologico più che fisico che, penso, non capirai e non voglio entrarci. Ci sono nella Bibbia, nel Corano, nei Veda, in questi libri straordinari della letteratura universale delle nascite in circostanze insolite, vergini incinte, donne sterili che partoriscono…, ma tutto questo è un linguaggio che bisogna conoscere e studiare per poterlo capire, e dubito che tu lo abbia studiato.
Credo certamente che quelle espressioni di cui ti vanti siano un riflesso di fanatismo antireligioso; e il fanatismo è sempre una cosa cattiva perché disprezza l’essere umano e lo strumentalizza. Nel secolo scorso, in Europa, il nazismo e il comunismo avevano in comune l’ateismo radicale… e quel fanatismo vedi a che cosa ha portato…, tra l’altro, al sorgere di dittature cattoliche.
Attualmente il fanatismo islamista (che non è l’islam) attacca senza pietà nel nome di Dio il mondo capitalista (che, curiosamente, anche tu dici di odiare).
Gesù di Nazaret, senza andare troppo lontano, fu ucciso proprio in nome di Dio, da fanatici religiosi e, come vedi, da romani e ebrei – nemici acerrimi –, che si misero d’accordo per toglierlo di mezzo perché le sue parole e le sue azioni disturbavano tutti i potenti.
Devo perciò dirti che, alla mia fede cristiana, le tue bestemmie non importano nulla.
Infine, voglio parlarti come educatore e qui sì che ho molto da dirti. Le tue ripetute bestemmie nei mezzi di comunicazione e le tue continue offese a Dio e a Maria di Nazaret, lungi dall’apparirmi un esercizio di libertà di espressione, mi sembrano una mancanza di rispetto della libertà di scelta.
Nessuno ti dice che devi credere o non credere. Quando una religione impone un determinato modo di pensare, cessa di avere autorità morale, è vero; ma in un regime di libertà dove nessuno ti obbliga a credere in niente, deridere le convinzioni di alcune persone, fottersi di ciò credono e burlarsi sistematicamente di esse è certamente un esercizio perverso di intolleranza.
Hai diritto di essere ateo, hai diritto di difendere il tuo ateismo pubblicamente, a motivarlo, a manifestarlo come e dove vuoi, però, come nessuno ha il diritto di sfottere il tuo ateismo e le tue convinzioni, tu non hai il diritto di farlo riguardo alla fede di milioni di persone.
Voglio ricordarti che questa espressione implica il disprezzo di uomini e donne che hanno dedicato la loro vita alla causa dei poveri in nome delle loro convinzioni religiose.
Le tue espressioni non offendono quei potenti o fanatici che usano il nome di Dio per opprimere e dominare, le tue espressioni offendono i poveri che sono credenti di qualsiasi religione e coloro che condividono la loro vita con essi. Immagineresti di bestemmiare ad alta voce davanti a una fila di persone che si presentano alle chiese per ricevere da mangiare o un aiuto? Immagineresti di farlo nel Terzo Mondo dove tanti missionari cristiani ci rimettono la vita per la causa degli oppressi? Immagineresti di farlo davanti a giovani volontari che dedicano il loro tempo alla solidarietà, ispirati dalla fede? Immagineresti di bestemmiare davanti a enti religiosi che, quasi ai margini della legge, accolgono gli immigrati e i rifugiati di ogni religione?
Ateismo, Willy, non è bestemmiare, ma è il disprezzo delle persone. Gli atei veri esprimono con rispetto le loro opinioni, collaborano con altre persone, credenti o no, che lottano per un mondo migliore, cercano sinceramente la verità e camminano accanto a coloro che fanno la stessa cosa in forza di altre convinzioni ideologiche.
In tutti i paesi, credenti e non credenti lavorano insieme per sradicare la povertà, per il ripristino della giustizia dove si è derubato. Sai, per esempio, quanti volontari atei ci sono nella Caritas? Quanti non credenti ci sono nelle organizzazioni della Chiesa che danno una mano e si prodigano? Sai in quante organizzazioni del nostro paese collaborano insieme cristiani, musulmani e atei per accogliere i poveri?
Come educatore mi sforzo ogni giorno di trasmettere ai giovani la tolleranza e il rispetto, per questo le tue parole mi fanno pena. Le tue bestemmie sono un esempio devastante di intransigenza che offendono religiosi e atei che credono nella tolleranza e nel rispetto profondo delle convinzioni religiose.
Gli artisti sono chiamati ad essere critici, a plasmare bellezza, a trasformare il mondo e di renderlo più umano; le tue bestemmie sono una straordinaria contraddizione con la tua professione e un esercizio di vigliaccheria che offende i sentimenti di persone che, al massimo, ti denunceranno.
All’uscita dal tribunale, l’altro giorno, ti sei messo a gridare: “Viva l’URSS”! Non so se era un gesto da commediante o una strana buffonata. Mi è venuto da pensare che cosa ti sarebbe successo nella ex URSS se avessi gridato contro lo Stato, la magistratura e le forze di sicurezza, come hai fatto uscendo dal carcere davanti ai microfoni.
Di una cosa sono sicuro, che se un giorno ti troverai nel bisogno, potrai recarti in un centro gestito dalla Chiesa… nella certezza che ti accoglieranno con amore e professionalità senza chiedere quali sono i tuoi ideali né le tue militanze.
Amico Willy, ti assicuro che non sfotto il tuo ateismo, né le tue convinzioni, né i tuoi sentimenti… ma credo sinceramente che le tue parole sono un palese esempio di ciò che non è la libertà di espressione.
Non so se ai giovani con cui condivido la vita avrò mai a parlare loro di te. Se lo farò, mi sentirò obbligato a dire che, così come credo che sei un bravo attore, sei un maleducato e un intollerante. Credo, Willy, che nei miei corsi di educazione civica dovrei sospenderti.
Un abbraccio,
Josan Montull