La decisione è rarissima: su richiesta del Vaticano, nessun prete sarà ordinato alla fine del mese di giugno nella diocesi di Fréjus-Tolone, molto prodiga in vocazioni. Esprimendo il proprio «dolore», il vescovo mons. Dominique Rey parla di questioni sollevate da diversi dicasteri sulla «ristrutturazione del seminario» e sulla «politica di accoglienza della diocesi».
Tuoni e fulmini nel cielo azzurro della diocesi di Fréjus-Tolone: le ordinazioni 2022 di preti e diaconi in vista del presbiterato non avranno luogo alla fine del mese di giugno, nel periodo della festa dei santi Pietro e Paolo, come era previsto nel dipartimento del Var proprio come altrove in Francia.
Nessuna ordinazione
Una decisione tanto più amara in quanto il seminario diocesano di La Castille, che festeggia quest’anno il centenario, è uno dei più fecondi di Francia in vocazioni presbiterali. Quest’anno, quattro preti e sei diaconi dovevano essere ordinati il 26 giugno, ma non lo saranno, ha dichiarato il servizio di comunicazione della diocesi a La Croix.
Il vescovo, mons. Dominique Rey, ha dato spiegazioni in un comunicato, pubblicato giovedì 2 giugno sul sito internet della diocesi. La richiesta di soprassedere a quelle ordinazioni arriva da Roma ed è successiva ad una «visita fraterna» fatta nei mesi scorsi dall’arcivescovo metropolitano di Marsiglia, mons. Jean-Marc Aveline, che sarà creato cardinale il 27 agosto.
«Accanto ai numerosi e bei frutti che derivano dall’annuncio del Vangelo e dalla missione dei cristiani impegnati – clero, consacrati e laici – nella nostra diocesi hanno potuto essere affrontate le questioni che certi dicasteri romani si ponevano attorno alla ristrutturazione del seminario e della politica di accoglienza della diocesi», scrive Rey.
Un recente incontro con il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, «ha permesso di offrire utili complementi», assicura il vescovo di Tolone. Ma «in attesa delle risposte a questi scambi in corso con i dicasteri romani, è stato chiesto di soprassedere alle ordinazioni diaconali e presbiterali previste per fine giugno».
Disciplinare o precauzionale?
A questo punto, è difficile sapere se questa decisione, rarissima, rivesta un carattere disciplinare o sia una semplice misura precauzionale. È possibile che venga direttamente dal cardinale Ouellet, ed è probabile che sia passata attraverso diversi uffici romani, tra cui il suo.
«Accogliamo questa richiesta con dolore ma anche con fiducia, nella consapevolezza della prova che essa rappresenta innanzitutto per coloro che si apprestavano a ricevere l’ordinazione», commenta mons. Rey, la cui diocesi riceve diverse «communautés nouvelles» di «discepoli missionari» talvolta provenienti da paesi lontani, in particolare dall’America Latina.
I giovani che dovevano essere ordinati quest’anno dovranno pazientare un altro anno? «Le loro ordinazioni sono state sospese, non annullate. Non abbiamo alcuna indicazione di tempi relativi al rinvio», risponde la responsabile della comunicazione della diocesi, Virginie Marrocq. Una cosa è certa: i giovani coinvolti «vivono questo rinvio dolorosamente e sono in atteggiamento d’attesa», conclude padre Lionel Dalle, uno dei tre vicari generali di Rey.
Accoglienza e formazione
La mancanza di spiegazioni ufficiali alimenta le speculazioni sugli addebiti fatti al vescovo e alla sua politica di accoglienza e di formazione. La Santa Sede rimprovererebbe forse al seminario di far entrare a tutto spiano, senza il discernimento richiesto, preti che uscirebbero con una formazione insufficiente?
È la domanda che si pongono i detrattori – numerosi quanto i sostenitori – di questo vescovo, «punta di diamante» della «nuova evangelizzazione», in carica nella stessa sede episcopale da ben vent’anni, praticamente un record.
Mons. Rey, 69 anni, ha informato i suoi preti della notizia dicendosi «consapevole della tristezza e dell’emozione che questo provocherà» in loro. E ha invitato i fedeli a pregare per i seminaristi e per l’insieme della diocesi, «in attesa che si possa chiarire la situazione per il bene di tutti».
- Pubblicato su La Croix, 3 giugno 2022. Traduzione a cura del blog Fine Settimana.
Brutta rogna! Scarsamente allineato. Molte vocazioni. Niente scandali sessuali… almeno pare. C’ha pure 69 anni! Brutta rogna!
sono brutte decisioni prese così, che lasciano adito a speculazioni e chiacchericci sulle persone e le loro attività