La memoria liturgica di san Francesco di Sales è l’occasione per molti vescovi di incontrare il mondo dei massmedia. Riprendiamo quanto ha detto agli operatori del settore, il 29 gennaio scorso, il vescovo di Rieti, Domenico Pompili, a lungo direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, parlando sul tema “Comunicazione e misericordia”.
Dopo aver ricordato che la “comunicazione” ha soprattutto il compito di “creare comunione”, egli ha affermato che «la comunicazione richiede uno sforzo di immedesimazione…, perché dobbiamo sempre tener presente che non abbiamo a che fare con un target generico, ma con persone, ciascuna delle quali irripetibile».
Il binomio comunicazione e misericordia richiede che si entri «dentro la carne viva della società… con uno stile che sia misericordioso, che non utilizzi la comunicazione come un’arma contundente».
Altre due insidie deve evitare – nelle parole del vescovo Pompili – il mondo della comunicazione:
a) assecondare un clima di sfiducia, del tipo “tanto ormai tutto è finito” o che andiamo sicuramente verso lo sfacelo;
b) dividere la società tra ciò che è scarto e ciò che conta.