Lunedì 10 gennaio 2022, al termine del funerale di una ex esponente di «Forza Nuova» presso la parrocchia di S. Lucia a Roma, la bara è stata avvolta da una bandiera con la svastica nazista «senza nessuna autorizzazione né del parroco né del sacerdote celebrante, entrambi all’oscuro di quanto stava per accadere». La diocesi di Roma ha emesso una nota di ferma condanna e di presa di distanza da quanto accaduto, ribadendo che «la strumentalizzazione ideologica e violenta, ancor più quella che segue un atto di culto e in prossimità di un luogo sacro, per la comunità ecclesiale di Roma e per tutti gli uomini di buona volontà della nostra città rimane grave, offensivo e inaccettabile» (dal sito della diocesi).
Roma, 11 gennaio 2022.
Il Vicariato di Roma deplora con fermezza quanto accaduto ieri, davanti alla parrocchia di Santa Lucia, alla totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale, al termine della celebrazione di un funerale, avvenuta senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire ciò che è accaduto subito dopo.
Il giorno lunedì 10 gennaio alle ore 14.30, infatti, nella parrocchia di Santa Lucia (via omonima, nei pressi di piazzale Clodio) è stato celebrato un rito delle esequie; alla fine, all’esterno della chiesa parrocchiale, un gruppo di persone ha coperto la bara con una bandiera con la svastica nazista – simbolo orrendo inconciliabile con il cristianesimo – e intonato grida e compiuto gesti riconducibili a tale ideologia estremista. La strumentalizzazione ideologica e violenta, ancor più quella che segue un atto di culto e in prossimità di un luogo sacro, per la comunità ecclesiale di Roma e per tutti gli uomini di buona volontà della nostra città rimane grave, offensivo e inaccettabile.
Nello stesso pomeriggio di ieri è arrivata la presa di distanza da parte della parrocchia, che il Vicariato di Roma conferma. «Quanto si è verificato all’esterno della chiesa – scrive don Zenobbi – è avvenuto senza nessuna autorizzazione né del parroco né del sacerdote celebrante, entrambi all’oscuro di quanto stava per accadere. A tale proposito intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato prendendo le distanze da ogni parola, gesto e simbolo utilizzati all’esterno della chiesa, riconducibili a ideologie estremiste lontane dal messaggio del Vangelo di Cristo».
La diocesi di Roma, nelle sue tante componenti ecclesiali, lavora da tempo con dedizione per formare, educare e così disattivare ogni meccanismo di odio, di contrapposizione, di tentazione violenta ideologica e discriminatoria. Assicuriamo l’impegno della nostra comunità cristiana nella preghiera per l’anima della defunta e nella vicinanza ai suoi familiari, che vivono il dolore del distacco terreno.
E’ realmente incredibile che ogni governo tentenni e non proceda allo scioglimento di certe organizzazioni.
Cosa altro deve accadere?
‘avvenuta senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire ciò che è accaduto subito dopo’ però la tipa era una dirigente di Forza Nuova, quindi un minimo di preoccupazione ci doveva stare, per esempio mantenendo la cerimonia il più possibile ‘privata’ e cercando di spiegare agli eventuali fascisti poco cristiani lì presenti che quello era un rito di suffragio per la trapassata e non una manifestazione politica. tanto più se si utilizzano simboli di ideologie mostruose.
alla fine non è che una situazione simile al ‘funerale di Casamonica’ che anni fa diede scandalo per ciò che accadde fuori dalla chiesa