Dichiarazione del Segretario Generale della COMECE sulla risoluzione del Parlamento europeo intitolata “La decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di annullare i diritti all’aborto negli Stati Uniti e la necessità di salvaguardare i diritti all’aborto e la salute delle donne nell’UE”.
Deploriamo l’adozione di ieri di questa risoluzione da parte del Parlamento europeo, che apre la strada a una deviazione dai diritti umani universalmente riconosciuti e travisa il dramma dell’aborto per le madri in difficoltà.
Dobbiamo lavorare per una maggiore unità tra gli europei, non per creare maggiori barriere ideologiche e polarizzazioni. Dobbiamo sostenere le madri incinte e accompagnarle a superare le loro difficoltà in situazioni problematiche.
Il Parlamento europeo non dovrebbe entrare in un’area, come quella dell’aborto, che non è di sua competenza, né interferire negli affari interni di Paesi democratici dell’UE o di Paesi terzi.
La promozione di programmi politici radicali mette in pericolo i diritti fondamentali, tra cui la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, la libertà di espressione, la libertà di riunione e danneggia la coesione sociale.
La priorità dell’inclusione dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, nel contesto di una possibile revisione dei Trattati dell’UE, può mettere seriamente in pericolo le possibilità di tale processo di riforma, intensificando i conflitti sia tra i nostri concittadini sia tra gli Stati membri.