Martedì 15 marzo la Commissione affari sociali dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, riunita a Parigi, ha analizzato e respinto la bozza del Rapporto sul tema Diritti umani e questioni etiche relative alla maternità surrogata.
La bocciatura del Rapporto è una «buona notizia» per la Federazione europea delle famiglie cattoliche (FAFCE), perché si profilava all’orizzonte la concreta ipotesi della regolamentazione di una pratica lesiva dei diritti delle donne e dei bambini.
In un comunicato, diffuso martedì sera tardi, la FAFCE ribadiva che «uno dei punti chiave sempre sottolineati e sempre comunicati agli esponenti della Commissione, riguardava la necessità di considerare il tema della maternità surrogata nel suo complesso. Il voto di martedì è la prova di una crescente consapevolezza di fronte al negativo impatto della maternità surrogata verso donne e bambini». Si rileva, comunque, come un dato molto critico lo «stretto margine» con cui il Rapporto è stato respinto: 16 voti contro e 15 a favore.
Il presidente della FAFCE, Antoine Renard, dal canto suo ha dichiarato che «la maternità surrogata non è accettabile, in nessun caso, a prescindere dai motivi. Sfrutta il corpo delle donne, la loro integrità e dignità. Fa diventare i bambini una merce. È una forma di sfruttamento e di schiavitù».
La Fafce ricorda ancora che il Parlamento Europeo si è già espresso due volte contro la maternità surrogata, ed è comunque necessaria una mobilitazione continua affinché non ci siano altri tentativi di far accettare questa pratica. Tra i punti controversi della procedura attuata in questo caso, la FAFCE aveva criticato duramente la decisione di discutere a porte chiuse nella riunione di Parigi di martedì 15 marzo e il fatto che la bozza di Rapporto, respinta, non era stata resa pubblica.
Mai stato a Parigi.