Uscire, riunirsi e protestare: si può fare questo. Non c’è bisogno di un permesso, né da parte delle autorità né da nessun altro, non ci si deve giustificare, dare ragione e avere ragione. Ci si oppone, e ti è permesso di esprimere la tua opposizione, collettivamente così che tutti possano vedere, udire e sentire.
La libertà di riunione è un diritto politico fondamentale nel senso più letterale, proprio come la libertà di espressione, di cui è l’espressione collettiva. Opposizione collettiva. Come cittadini, deve esservi permesso. Per una questione di diritto costituzionale.
Essere autorizzati a opporsi, sembra, è qualcosa su cui insistono in questi giorni soprattutto i negazionisti COVID e gli no-vax: opporsi alla vaccinazione, alle maschere, ai requisiti di distanza e in generale a tutto ciò con cui lo stato di emergenza ha cercato di ridurre il pericolo di infezione negli ultimi due anni.
Tuttavia, la protesta collettiva non vaccinata, non mascherata e non distanziata è a sua volta legata a rischi di infezione che possono giustificare la regolamentazione o addirittura il divieto di quella stessa protesta collettiva in casi individuali concreti e in modo proporzionato. In quanto Stato, si è autorizzati a farlo. Per una questione di diritto amministrativo.
Per amministrare, però, lo Stato deve prima vedere. Deve adattare ciò che incontra ai propri presupposti di percezione e fonderlo in forme compatte che può sussumere sotto concetti giuridici astratti e a cui può indirizzare i suoi atti amministrativi. Ha bisogno di qualcuno che riunisca l’assemblea, che la pianifichi, la diriga e la registri, a cui possa indirizzare i suoi regolamenti e che possa ritenere responsabile se non vengono rispettati.
E se non c’è una tale persona, se tutto quello che avete sono “pedoni a passeggio”, apparentemente scoordinati e senza leader, che scorrazzano per la città e protestano qua e là e ovunque, individualmente o in piccoli gruppi liquidi, che urlano che stanno solo portando a spasso il loro cane ogni volta che volete imporre loro un atto amministrativo – allora lo Stato si sente cieco e comincia ad andare nel panico e a lanciare sassi come Polifemo, il ciclope dell’Odissea.
- Pubblicato su Verfassungsblog (nostra traduzione dall’inglese).