La Chiesa anglicana, diversamente da quella cattolica e dalle Chiese protestanti, potrebbe presto cancellare dal “Credo” il Filioque. Lo lascia presagire la Dichiarazione congiunta della Commissione internazionale anglicana e le Chiese orientali ortodosse (AOOIC) The Procession and Work of the Holy Spirit (La processione e l’opera dello Spirito Santo), firmata nel 2017 a Dublino, e resa pubblica durante i lavori, nei giorni scorsi, ad Atchaneh, in Libano, presso la residenza patriarcale siro-ortodossa.
Com’è noto, la questione del Filioque costituisce uno dei punti controversi che sono stati alla base del “Grande scisma” del 1054, in cui il patriarca di Costantinopoli e il papa si erano lanciati reciprocamente la scomunica. L’anatema fu abolito soltanto nel 1965 da Paolo VI e dal patriarca ecumenico Athenagoras.
Ma il Filioque, assieme al primato, continua ad essere anche oggi uno dei principali problemi che ostacolano l’unità tra la Chiesa di Roma e le Chiese ortodosse orientali.
Nel 1976, diversi anni prima di questa dichiarazione congiunta, era stato raggiunto un consenso tra le Chiese bizantine nel corso di un incontro a Mosca sul modo di intendere il Filioque. In quella circostanza, i membri della Commissione anglicana avevano raccomandato di cancellare la clausola dal Credo. E, nella Conferenza di Lambeth, più volte le Chiese membri avevano esortato a rinunciare al Filioque, lasciando però alle singole Chiese la relativa decisione.
Le riunioni della Commissione
La Commissione congiunta tra anglicani e Chiese orientali ortodosse fu costituita nel 2001. Nel 2013 riprese il lavoro e nel 2014 completò una dichiarazione concordata che fu sottoposta alle autorità responsabili delle Chiese ortodosse orientali e della Comunione anglicana per una loro valutazione.
Seguendo l’agenda concordata per il dialogo, furono presi in esame i problemi relativi al Credo niceno-costantinopolitano. Nel medesimo tempo, l’AOOIC, nella riunione di Woking, in Inghilterra, iniziò il suo lavoro sulla comprensione teologica dello Spirito Santo.
Nell’incontro del 2014, presso il Centro San Marco del Cairo (Egitto), la commissione portò a termine la Parte A della dichiarazione preliminare sulla “Processione dello Spirito Santo”. Il testo fu poi ulteriormente emendato e completato nell’ottobre 2015, nell’incontro presso la Gladstone’s Library di Hawarden, nel Galles.
Il lavoro sulla Parte B, che tratta della “Missione dello Spirito Santo nel tempo”, fu avviato e completato nella riunione della commissione nell’ottobre 2016, presso il Catholicosato armeno di Cilicia, ad Antelias in Libano.
Le due parti (Parte A e Parte B) furono quindi unificate nella riunione di Dublino, in Irlanda, nell’ottobre 2017, costituendo così un tutt’uno.
Il documento è stato presentato al pubblico durante la riunione annuale della Commissione in Libano nella prima settimana dello scorso novembre.
L’intento comune di questo lavoro è la comprensione dello Spirito Santo come persona eterna della Santissima Trinità che opera nel mondo e nel tempo, santificando la vita dei credenti.
Parte A – la Processione dello Spirito Santo
La Parte A è molto breve. Comprende solo i seguenti sei numeri
«1. Riconosciamo che il testo originale del Simbolo niceno-costantinopolitano del 381 non comprende la clausola riferita alla processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio (Filioque), ma solo dal Padre. Riconosciamo che l’inserimento di questa aggiunta fu compiuto unilateralmente dalla Chiesa dell’Occidente latino, senza l’autorità di un Concilio ecumenico, e fu ereditata dalla tradizione anglicana.
2. Pur comprendendo le circostanze storiche che hanno portato all’aggiunta del Filioque, le Chiese anglicane, interpretano generalmente questa aggiunta nel senso della missione temporale dello Spirito Santo, inviato dal Padre al mondo mediante il Figlio e dal Figlio.
3. Accettiamo che il Credo niceno-costantinopolitano, basato sulle Scritture, intende definire l’eterna processione dello Spirito Santo. Pertanto, le Chiese ortodosse orientali considerano l’aggiunta del Filioque come un errore, poiché rompe l’ordine all’interno della Trinità e mette in discussione il ruolo del Padre come fonte, causa e principio del Figlio e dello Spirito. La Tradizione anglicana considera la clausola del Filioque come un’interpolazione, inserita in modo irregolare nel testo del Credo e priva di qualsiasi autorizzazione canonica.
Ciò ha portato, nel 1976, alla Dichiarazione congiunta di Mosca del dialogo teologico anglicano-ortodosso e alle successive dichiarazioni circa l’inappropriatezza del suo inserimento nel Credo. In base all’Accordo congiunto di Mosca del 1976, gli anglicani concordano sul fatto che il Filioque non debba essere incluso nel Credo.
4. Noi distinguiamo tra i due livelli: Theologia (θεολογία), che si riferisce all’essenza (οὐσία) di Dio e alle relazioni intratrinitarie, ed Economia (οἰκονομία), che si riferisce all’attività (ἐνέργεια) di Dio e alla sua relazione con il mondo. Di conseguenza, distinguiamo l’eterna processione dello Spirito Santo solo dal Padre, e la missione dello Spirito Santo il giorno della Pentecoste, dal Padre mediante il Figlio.
5. Concordiamo nell’affermare che, quando i Santi Padri parlano della relazione dello Spirito Santo con il Padre attraverso il Figlio, non sostengono mai che lo Spirito procede dal Padre o attraverso il Figlio: “Lo Spirito era ed è del Figlio come era ed è del Padre; anche se procede dal Padre, tuttavia non è estraneo al Figlio; infatti, il Figlio ha tutte le cose in comune con il Padre, come il Signore ci ha insegnato”. Quando i Santi Padri proclamano che lo Spirito è «dal Padre e dal Figlio» o che procede (πρόεισι) o che fluisce (προϰεῖται) da ambedue, essi intendono la sua missione temporale.
Nell’Economia, lo Spirito Santo è inviato dal Padre ed è manifestato dal Figlio. «Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà» (Gv 16,14).
«Egli risplende (κλάμπει) ed è inviato e donato dal Verbo» (Atanasio, Epistola ad Serapionem, 2,10).
Lo Spirito, quindi, da cui fluisce l’abbondanza delle cose buone della creazione, dipende (ἤρτηται) dal Figlio, con il quale è indivisibilmente unito.
6. Nella relazione tra la Santa Trinità e la Creazione, il Padre compie (κτίζει) tutte le cose per mezzo del Verbo nello Spirito. Ogni operazione (ἐνέργεια) che si estende da Dio alla Creazione ha la sua origine (ἀφορμάται) dal Padre e procede (πρόεισι) per mezzo del Figlio ed è perfezionata (τελειοῡται) dallo Spirito Santo».
Parte B – La missione dello Spirito Santo nel tempo
La seconda parte è composta da 19 numeri, compresa la Conclusione. Si apre con questa affermazione: «Noi affermiamo che lo Spirito Santo, inviato dal Signore Gesù Cristo, parla e dà la vita alla Chiesa e, quando professiamo insieme il Credo, la rende una, santa, cattolica e apostolica».
Una
«Noi affermiamo che lo Spirito Santo rende la Chiesa una, unita con Cristo, mediante il santo battesimo nel nome della Trinità. Il battesimo, che è rinascita alla vita nello Spirito, richiede la confessione dell’unica Fede apostolica. Così l’unità della Chiesa, che è la comunione di tutte le Chiese locali che confessano l’unica fede in Cristo, è realizzata dallo Spirito Santo che abita in coloro che credono: “Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4,4).
Lo Spirito, che dà la vita, garantisce l’unità del corpo di Cristo, la Chiesa. Senza lo Spirito, il corpo è privo di vita. Mediante l’opera dello Spirito, i fedeli hanno comunione nei sacramenti della Chiesa e quindi nel dono della vita eterna concessa dalla Santa Trinità.
Lo Spirito Santo unisce insieme i fedeli battezzati con il Signore in una koinonia (κοινωνία) di concordia e di amore. Egli rende possibile l’unità del popolo di Dio in conformità con l’immagine della comunione di amore presente nella Trinità, descritta come pericoresi (περιχώρησις). Perciò san Paolo esorta la Chiesa “a mantenere l’unità dello Spirito nel vincolo della pace”.
Come Dio è uno nel Padre, Figlio e Spirito Santo, così anche la Chiesa, in tutte le sue diverse ricche tradizioni, custodisce l’unità della fede.
La Santa Trinità è il modello supremo dell’unità cristiana. Credere nella coessenziale Trinità ci unisce nell’amore vicendevole in un movimento verso l’unità visibile per la quale nostro Signore ha pregato».
Santa
«Noi affermiamo che lo Spirito Santo santifica e perfeziona la vita personale dei credenti e i sacramenti della Chiesa e agisce nel cosmo intero. Nella Chiesa, corpo di Cristo, i fedeli credenti ricevono la purificazione, la santificazione e la giustificazione dallo Spirito, poiché fa parte della stessa natura della Chiesa, secondo la chiamata di Dio, ad essere “santa e senza macchia”… La santità della Chiesa, che è il dono dello Spirito, si manifesta nei frutti dello Spirito. La Chiesa è santa perché Dio è santo… Essa è invitata a condividere la santità di Dio e la vita eterna del suo Regno, mediante l’opera dello Spirito… La santità della Chiesa non dipende dalle virtù dei suoi membri, né è pregiudicata dalle loro mancanze…».
Cattolica
«Noi affermiamo che lo Spirito Santo ci conduce alla verità tutta intera e ci rende liberi e, in tal modo, è la fonte e la garanzia della cattolicità della Chiesa in tutto il mondo, presente nelle diverse manifestazioni locali sotto l’Unico Signore, Gesù Cristo, nel regno dello spazio e del tempo. Lo Spirito Santo congiunge la Chiesa terrena con quella celeste, come viene rivelato negli atti anamnetici e liturgici della Chiesa, specialmente nella celebrazione dell’eucaristia, in cui siamo uniti con il culto celeste…
Questi segni universali e cosmici della Chiesa cattolica assumono sempre manifestazioni particolari e locali come dimostrano le storie delle nostre due famiglie di Chiese: i sinodi regionali e locali costituiscono pertanto parte di un tutto più grande. Lo Spirito Santo fa sì che, attraverso queste manifestazioni della cattolicità, la Chiesa sia più grande della somma delle singole parti, vale a dire universale, manifestando l’unità della fede mediante l’azione conciliare ecumenica… In questo modo lo Spirito Santo crea una nuova umanità in cui “non c’è più né giudeo né greco, non c’è schiavo né libero, non c’è maschio né femmina perché tutti voi siete uno in Cristo” (Gal 3,28)».
Apostolica
«Noi affermiamo che, come il Padre ha mandato il Figlio nel mondo per la salvezza mediante l’incarnazione, così, nella fase successiva alla risurrezione e all’ascensione del Signore, ha mandato lo Spirito nel mondo allo scopo di santificare tutto l’ordine creato, fino a quando tornerà di nuovo nella gloria. La Pentecoste è il dono di Dio di una nuova vita al mondo nella forma della Chiesa come corpo di Cristo. Lo Spirito Santo rinnova ogni giorno l’invito e l’imperativo della preghiera del Signore a fare la volontà di Dio in cielo come in terra, e collega così la testimonianza dei profeti e dei discepoli con la speranza escatologica…
Il termine apostolica descrive l’origine e la fede della Chiesa come è radicata e continua nella Tradizione vivente degli apostoli che hanno proclamato Gesù Cristo crocifisso e risorto. Mediante l’opera dello Spirito Santo, la Chiesa conserva fedelmente e continua la predicazione e l’insegnamento di coloro che Gesù ha inviato come apostoli. È la ragione per cui essa è detta apostolica…
La successione apostolica è inseparabile dall’attività e dall’opera (ἐνέργεια) dello Spirito Santo. Fin dai primi tempi, lo Spirito ha stabilito dei ministri e ha parlato per mezzo dei profeti e dei discepoli. Lo Spirito ha guidato la missione della Chiesa dando ai discepoli il potere della testimonianza.
Lo Spirito continua a trasmettere ad ogni generazione le caratteristiche permanenti della Chiesa degli apostoli nella Scrittura e nei sacramenti; nella testimonianza e nella responsabilità ministeriale; nella comunione espressa nella preghiera, nell’amore e nella sofferenza; nella proclamazione del Vangelo; nel servizio di coloro che hanno bisogno di grazia e di bontà; nell’unità delle Chiese sul piano locale e universale».
La Conclusione
Il documento conclude: «La sacra Scrittura descrive lo Spirito Santo come dinamismo attraverso le vivide immagini dell’acqua, del fuoco e del vento. Lo Spirito Santo parla alla Chiesa e le chiede di abbandonare il proprio vivere tranquillo per impegnarsi in quella grande arena che è il mondo. Agisce come forza dinamica che, partendo dalla memoria della propria redenzione, realizzata storicamente nel passato, la guida verso le proprie future responsabilità in un mondo che cambia.
In un mondo di migrazione forzata e trepidante arrivo; in un mondo di rapidi mutamenti; in un mondo lacerato dalla guerra e, nello stesso tempo, di coraggioso martirio; lo Spirito Santo, il Consolatore, trascende il tempo e lo spazio e tuttavia li abita entrambi. Lo Spirito Santo è inviato per consentire ai deboli di essere forti, agli umili di essere coraggiosi e a confortare i poveri e i feriti in un mondo decaduto che viene sostenuto dalla Provvidenza e dalla grazia di Dio-Trinità che fa nuove tutte le cose nella fede, nella speranza e nell’amore».
La Dichiarazione reca la data di Dublino, 26 ottobre 2017, ed è firmata dal rev.do Gregory Cameron, co-presidente anglicano, e dal metropolita Bishoy, co-presidente orientale ortodosso, morto solo pochi giorni fa, alla cui memoria è stata dedicata la pubblicazione del documento,