Lettera enciclica di Theodoros II, patriarca della Chiesa ortodossa di Alessandria e di tutta l’Africa, in cui si condanna la fondazione di un esarcato africano da parte della Chiesa ortodossa russa.
Miei cari figli, sacerdoti, diaconi, lettori, monaci, suore, miei fratelli e sorelle in tutti i paesi benedetti della terra africana, gioite nel Signore sempre e ancora dico gioite!
Con questa lettera voglio comunicare con tutti voi e condividere con voi come vostro Padre Spirituale, al quale tutti voi siete venuti e vi siete avvicinati volentieri perché attraverso le mie labbra, dalle labbra dei miei beati predecessori Patriarchi di Alessandria e dalle labbra dei Metropoliti e Vescovi e Pastori, avete sentito le parole di Cristo: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo 11, 28).
Queste parole, miei cari figli e fratelli, vi hanno attirato e tutti insieme attraverso il Santo Battesimo, la Dottrina Evangelica e la Divina Eucaristia, abbiamo formato in molti luoghi il Corpo vivificante di Cristo, per il Mondo come sempre costituito, sacrificato e speso “Per la vita e la salvezza del Mondo” cioè la nostra Santa Chiesa. Tutto questo sforzo fino ad oggi non è mai stato facile, né lo è ora, ma il Signore è stato, è e sarà sempre con noi fino alla fine e al nostro ingresso nel Regno dei Cieli.
Ma, miei cari figli, purtroppo, ultimamente, osservo e trovo che alcuni altri sono “falsi profeti”, “lupi selvaggi che vengono in mezzo a voi e non risparmiano il gregge” (Atti 20, 29), e senza alcuna benedizione e permesso del Patriarca si sono avvicinati ad alcune Pieghe Spirituali d’Africa seminando erbacce di divisione, che hanno innaffiato con accuse contro il nostro Patriarcato e con denaro sporco e queste erbacce sono cresciute e si sono infettate e minacciano di affogare l’umile lavoro evangelico del nostro Patriarcato Apostolico, che è stato fatto con sforzo, sacrificio e sangue per molti decenni.
Ma qual è la causa di tutto questo disordine?
Credo che voi sappiate bene che la Chiesa è stata organizzata dai Santi Apostoli e Discepoli del Signore, che al loro posto hanno ordinato Vescovi e organizzato le Chiese locali e definito chiaramente i confini geografici che sono stati confermati dai Santi Sinodi Ecumenici e da molti Sinodi locali con molti sacri Canoni che sono – o dovrebbero essere – rispettati da tutte le Chiese locali ortodosse.
La prima organizzazione del mondo cristiano fu osservata in cinque Patriarcati, la cosiddetta Pentarchia:
Patriarcato di Roma
Patriarcato di Costantinopoli
Patriarcato di Alessandria con area geografica e giurisdizione su tutta l’Africa e le sue isole
Patriarcato di Antiochia
Patriarcato di Gerusalemme
così come la Chiesa autocefala di Cipro.
Nella cristianità occidentale il primato (primo posto) è detenuto dal Patriarcato di Roma, mentre nella Chiesa orientale il Patriarcato di Costantinopoli (Nuova Roma) avrà una posizione uguale e godrà del primato tra gli altri antichi Patriarcati. Lo scisma del 1054 alienerà la Chiesa Occidentale (Chiesa Cattolica Romana), e nell’Oriente Ortodosso il Patriarcato Ecumenico continuerà ad avere il primato e a godere di speciali privilegi e responsabilità all’interno del Corpo della Chiesa.
Questa posizione speciale e unica del Patriarcato Ecumenico è assicurata dai Santi Canoni, dalla Tradizione e dall’Atto della Chiesa. Il Patriarcato Ecumenico, avendo la prima parola, in collaborazione con gli altri antichi Patriarcati (di Alessandria, Antiochia e Gerusalemme) si è sempre occupato del governo della Chiesa ortodossa e della soluzione dei problemi che sorgevano.
Questa era la situazione ai vecchi tempi (Impero bizantino e ottomano). Cioè, il mondo ortodosso era considerato diviso in questi quattro Patriarcati (e la Chiesa di Cipro) e i loro confini geografici erano considerati separati, chiari e inequivocabili. Se in qualsiasi momento sorgevano problemi, questi venivano risolti da Sinodi convocati dal Patriarca Ecumenico e a cui partecipavano gli altri tre Patriarchi.
Nei tempi moderni, alcune nazioni che hanno acquisito i propri Stati hanno voluto acquisire una propria Chiesa indipendente, e infatti il Patriarcato Ecumenico ha diviso i territori che gli appartenevano e ha creato nuove Chiese indipendenti, che sono diventate note come Chiese Autocefale.
Una di queste è la Chiesa Russa (Patriarcato di Mosca) che divenne autocefala solo nel 1589, che a causa dello Stato in cui si trovava (Impero Russo) acquisì un grande potere e forza economica e questo creò molti problemi su come percepiva il suo ruolo e la sua missione.
Così, la Chiesa russa, volendo aumentare il suo potere e prestigio nel mondo ortodosso, usando il potere secolare e – a volte – la violenza, iniziò a calpestare e “schiavizzare” le Chiese ortodosse vicine, come fece con la metropolia di Kiev nel paese dell’Ucraina, metropolia che è sempre appartenuta al Patriarcato Ecumenico.
Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, alla quale appartenevano sia la Russia che l’Ucraina, nel 1991 gli ucraini, che sono un popolo diverso dai russi, volevano avere una propria Chiesa indipendente (autocefala) dal Patriarcato di Mosca, cosa con la quale la Chiesa russa non era radicalmente d’accordo. Dopo molti problemi, i nostri fratelli ucraini ortodossi hanno chiesto al Patriarcato Ecumenico, che è l’unico competente, e nel 2019 hanno acquisito una loro Chiesa indipendente, cioè autocefala.
Anche il nostro Patriarcato era d’accordo con questo atto del Patriarcato Ecumenico, poiché è conforme ai sacri canoni e alla tradizione della nostra Chiesa. Purtroppo, la Chiesa di Russia, per ritorsione, ha violato la tradizione dei Concili Ecumenici, che sono stati rispettati da tutti i Patriarchi di Russia fino ad oggi, e si è affrettata a stabilire qui, nella beata Africa, la propria Chiesa (Esarcato), come atto e pratica puramente ispirata al “colonialismo” e cerca di “rubare” sacerdoti e cristiani dal nostro Patriarcato, usando mezzi inammissibili. Questa azione è assolutamente ostile al nostro Patriarcato in quanto è contraria a molti altri Canoni che vietano a una Chiesa di violare i confini di un’altra.
Come vostro Patriarca e Padre, miei amati figli, davanti a Dio e alla Chiesa, vi invito a rimanere fedeli al nostro Patriarcato, che vi ha parlato del Vangelo di Cristo e vi ha dato il Santo Battesimo, a chiudere le orecchie e gli occhi alle promesse e agli sporchi scambi – come “i trenta pezzi d’argento di Giuda” – offerti da persone che fino a ieri non sapevate nemmeno esistessero perché il pericolo spirituale è enorme, come Cristo stesso ci dice: “Che gioverà all’uomo se guadagna il mondo intero, ma perde la sua anima? O cosa può dare un uomo in cambio della sua anima?” (Matteo 16,26).
Abbiate sempre davanti agli occhi gli infiniti sacrifici e i costi in forza umana e risorse che tutti insieme abbiamo speso per costruire la presenza della Chiesa ortodossa in Africa e per dare quotidianamente e con opere d’amore la testimonianza del Vangelo in tutto il nostro amato continente.
Con dolore e amore paterno
vostro Padre e Patriarca
+ TEODORO II