Dal 7 fino al 12 gennaio 2018 si è tenuto a Bad Neuenahr il 70° Sinodo regionale della Chiesa evangelica tedesca della Renania. La Chiesa della Renania è una delle 20 Chiese cosiddette regionali appartenenti alla Chiesa evangelica tedesca (EKD). Tobias Glenz su katholisch.de spiega che cosa è esattamente la EKD e la ragione per cui non esiste in senso stretto “la” Chiesa evangelica.
Cosa significa “evangelico”
Il termine “evangelico” significa letteralmente “conforme al Vangelo”. Al tempo della Riforma Martin Lutero (1483–1546) lo impiegò per indicare l’ideale di una Chiesa totalmente orientata al Vangelo, ossia il lieto messaggio della sacra Scrittura. Questo messaggio per lui voleva dire: la salvezza dell’uomo avviene solamente mediante la fede in Gesù Cristo. Lutero usò la parola “evangelico” come una chiara distinzione dalla Chiesa cattolica di allora che egli criticava duramente. Per definire la sua dottrina tuttavia egli inizialmente rifiutò questo concetto, così come il termine “luterano”, che veniva impiegato da parte cattolica per indicare lui e i suoi seguaci.
La Riforma non ebbe un percorso unitario. Sorsero invece diverse nuove confessioni: la confessione “luterana” derivò dalla Riforma di Wittemberg ed ebbe come principali interpreti Lutero e Melantone. Indipendentemente da essa, sorse tra i teologi svizzeri Ulrich Zwingli e Johannes Calvino la Chiesa “riformata”.
Il protestantesimo, quindi, fin dall’inizio fu diviso e, col passare degli anni, emersero sul piano mondiale altre confessioni riformate. Nel corso della confessionalizzazione, la designazione di “Chiesa evangelica” stette a indicare una specie di termine generale per indicare le Chiese nella tradizione della Riforma. Il termine “evangelico” è usato anche oggi da molte di queste Chiese per definire se stesse. Come sinonimo viene impiegato – in particolare anche da parte cattolica – il concetto di “Chiesa protestante”.
Che cos’è la Chiesa evangelica in Germania?
In sintesi, oggi si parla spesso delle “due grandi Chiese cristiane in Germania” – la Chiesa cattolica, da una parte, e quella evangelica, dall’altra. Ma, strettamente parlando, non esiste “la” Chiesa evangelica. Piuttosto c’è soltanto un Dachverband, cioè un’organizzazione-ombrello sotto cui è riunito un gran numero di Chiese protestanti autonome. Questo ombrello è la Chiesa evangelica di Germania (EKD). Si tratta dell’associazione di 20 Chiese luterane riformate e di Chiese regionali unite della repubblica federale. Per quanto riguarda le Chiese unite, esse costituiscono una specie di “forma ibrida” sorta dopo che, nel 19° secolo, diverse comunità luterane e riformate si sono riunite in un’organizzazione e/o confessione. Pertanto, esistono all’interno dell’EKD tre “tipi principali” di Chiese che si distinguono tra loro per la diversa accentuazione teologica. Particolarmente visibili sono queste differenze nelle rispettive forme di culto, in cui appare che la liturgia luterana è sostanzialmente più vicina alla messa cattolica – per esempio sulla questione dell’eucaristia – rispetto ai servizi liturgici riformati.
Le 20 Chiese membri
Oggi, nell’EKD sono riunite le seguenti 20 Chiese nazionali, denominate anche “Chiese membri”: Chiesa evangelica regionale dell’Anhalt, Chiesa evangelica regionale del Baden, Chiesa evangelica luterana della Baviera, Chiesa evangelica di Berlino-Brandeburgo-Slesia Alta Lusazia, Chiesa evangelica luterana di Braunschweig, Chiesa evangelica di Brema, Chiesa regionale evangelica luterana di Hannover, Chiesa evangelica dell’Assia e Nassau, Chiesa evangelica di Kurhessen-Waldeck, Chiesa regionale di Lippe, Chiesa evangelica della Germania centrale, Chiesa evangelica luterana nel nord della Germania, Chiesa evangelica luterana di Oldenburg, Chiesa evangelica del Palatinato (Chiesa protestante regionale), Chiesa evangelica riformata, Chiesa evangelica della Renania, Chiesa evangelica regionale luterana della Sassonia, Chiesa evangelica luterana di Schaumburg-Lippe, Chiesa evangelica della Westfalia, Chiesa evangelica del Württemberg.
Cosa sono esattamente le Chiese regionali?
Le Chiese regionali non sono caratterizzate solo da una determinata confessione, ma – ad eccezione della Chiesa evangelica riformata – sono anche circoscritte in un determinato territorio. Traggono la loro origine dal tempo della Riforma. Diversamente da altri Paesi, i vescovi tedeschi non passarono in maggioranza alla Riforma, così che tra le nuove confessioni non fu possibile proseguire il sistema tradizionale diocesano. Perciò i sovrani laici dei territori, come i re, i duchi o i principi che avevano accolto la confessione riformata, assunsero essi la funzione episcopale. Riorganizzarono la vita della Chiesa mettendo a fondamento la confessione luterana o riformata. In questo “sovrano governo ecclesiale” sorsero le loro Chiese delimitate regionalmente. Queste, nel corso dei secoli, furono soggette a continui a cambiamenti di nome e di territorio.
Il fatto che queste Chiese regionali siano cresciute storicamente si riflette ancora oggi nei rispettivi territori. I loro confini sono in gran parte identici a quelli degli stati e delle province dell’impero tedesco, come è esistito fino al 1918. Oggi i governanti del territorio non non sono più le guide spirituali delle Chiese membri dell’EKD, ma – a seconda della Chiesa regionale – ci sono vescovi (territoriali), presidenti (ecclesiastici), presidenti o superintendenti regionali. Per quanto riguarda i problemi essenziali della vita ecclesiastica in una Chiesa regionale, a decidere è il sinodo regionale. Si tratta di una specie di “parlamento della Chiesa”, ossia di un comitato di laici scelti e di ecclesiastici che si riunisce a determinati intervalli di tempo.
Perché c’è bisogno dell’EKD come organizzazione-ombrello?
Il desiderio delle Chiese regionali di poter parlare a una sola voce e di approfondire la coscienza comune si era già manifestato in passato nei tentativi di fondare una organizzazione-ombrello. Ma, a lungo andare, una collaborazione istituzionalizzata del genere era naufragata a causa delle differenze confessionali o delle circostanze politiche della Germania. Soltanto dopo la seconda guerra mondiale si è riusciti a creare un’associazione del genere tra le Chiese regionali con la fondazione dell’EKD. Secondo la costituzione entrata in vigore nel 1948, l’EKD non si concepisce tuttavia espressamente come una Chiesa nazionale amministrata centralmente, ma come un’alleanza di diverse Chiese indipendenti e confessionali.
Nonostante il loro diverso livello di confessione, le Chiese membri hanno oggi una “fratellanza di pulpito e altare”, senza restrizioni. Ciò significa una piena comunione ecclesiale mediante la quale i membri di una particolare Chiesa regionale possono partecipare alla cena eucaristica di tutte la altre Chiese interne all’EKD. Sul piano nazionale, l’EKD sostiene le Chiese regionali nell’adempimento dei loro compiti, promuove le attività che sono rilevanti per tutta la Chiesa evangelica, come per esempio la diaconia, la missione, la formazione e la collaborazione con le altre Chiese. Inoltre, l’EKD prende apertamente posizione nei dibattiti sociali.
Cosa sono i comitati dell’EKD?
Senza pregiudicare l’autonomia delle Chiese regionali, l’EKD assolve ai compiti comunitari che le sono stati assegnati. Ciò avviene attraverso i comitati composti e scelti democraticamente. L’organizzazione-ombrello è guidata e gestita dal Consiglio di 15 membri dell’EKD. Al suo vertice sta il presidente come rappresentante dell’EKD verso l’esterno; dal 2014 è il vescovo regionale della Chiesa evangelica-luterana della Baviera, Heinrich Bedford-Strohm. Il Consiglio viene eletto ogni sei anni dal sinodo e dalla Conferenza delle Chiese. Il sinodo è il parlamento dell’EKD. Consiglia e decide sulle leggi della Chiesa e il bilancio dell’EKD, discute i problemi della vita ecclesiale e sociale e prende delle decisioni in merito. Il sinodo, al cui vertice sta un presidente eletto, si riunisce una volta all’anno. La cosiddetta Conferenza delle Chiese è composta dai principali teologi e giuristi delle Chiese membri. Consiglia sugli affari comuni delle Chiese regionali ed elabora in base ad essi dei progetti per il lavoro del Consiglio e del Sinodo. L’autorità amministrativa centrale è l’ufficio dell’EKD, con sede ad Hannover. È l’ufficio di servizio del Consiglio, del Sinodo e della Conferenza delle Chiese e cura i loro affari.
All’interno dell’EKD vi sono diverse Chiese regionali di nuovo riunite in federazioni confessionali separate: per esempio, la Chiesa evangelica luterana unita della Germania (VELKD), l’Unione delle Chiese protestanti (UEK) – che è costituita principalmente da Chiese regionali riformate e unite – e la più piccola confederazione delle Chiese evangeliche nella bassa Sassonia. VELKD e UEK dispongono di loro parlamenti che si riuniscono prima del sinodo dell’EKD.
Come risulta dalle statistiche della Chiesa pubblicate lo scorso mese di luglio, alla scadenza del 31.12.2016, 21,9 milioni di membri appartenevano alle 20 Chiese membri dell’EKD. L’EKD rappresenta quindi, per numero, la seconda più grande comunità religiosa della Germania. Al primo posto si trova la Chiesa cattolica con 23,6 milioni di membri. La Chiesa regionale più numerosa delle Chiese membri è quella evangelica luterana di Hannover con circa 2,6 milioni di fedeli. La Chiesa evangelica regionale dell’Anhalt è, invece, la più piccola, con appena 34.000 membri, alla fine del 2016. La vita della Chiesa all’interno dell’EKD si svolge in Germania in 14.000 comunità.
I protestanti tedeschi sono tutti riuniti nell’EKD?
Anche se la grande maggioranza delle Chiese protestanti sono riunite in un’organizzazione-ombrello, ciò non significa che tutti i cristiani “evangelici” in Germania facciano parte dell’EKD. Per esempio, la Confederazione delle Chiese riformate evangeliche autonome della Germania è una libera associazione di Chiese o comunità riformate che non appartengono ad alcuna Chiesa membro dell’EKD. In quanto “membro associato”, tuttavia, la confederazione opera in molti campi con l’EKD. Inoltre, ci sono anche delle Chiese protestanti totalmente indipendenti come la Chiesa autonoma evangelica-luterana (SELK), le cui comunità sono distribuite in tutta la Germania. Infine, una parte non trascurabile è costituita dalle diverse libere Chiese evangeliche che, nel 2016, contavano oltre 292.000 membri.