Perché sulla sommità delle chiese della Riforma c’è un gallo e su quella delle chiese cattoliche c’è invece una croce? È l’interrogativo che pongono a volte i bambini della Svizzera, dove esiste questa diversità, per sapere come distinguere i cattolici dai riformati.
La pagina web della chiesa cattolica svizzera, kath.ch, nel contesto dei 500 anni della Riforma protestante, ha sottoposto la domanda a due rappresentanti di ciascuna delle due confessioni. Per i riformati ha risposto Christoph Sigrist, parroco della cattedrale di Zurigo, per i cattolici Christian Rutishauser, provinciale dei gesuiti della Svizzera (kath.ch (21.07.17).
Christoph Sigrist
Le chiese sono costruite dagli uomini che credono in Dio. Esprimono la fede attraverso l’edificio. Chi crede parla come uno che è innamorato di Dio. E quando si è innamorati, si fanno delle foto. La fede parla con le immagini dell’amore.
Anche il gallo sul campanile di molte chiese della Riforma è una delle immagini del genere: sta a indicare che il gallo è il primo a salutare il mattino. Così come le prime donne e gli uomini nel primo mattino hanno scoperto la tomba vuota di Gesù. Il canto del gallo fa un tutt’uno con il grido: “Gesù è risorto!”.
Ma il gallo ricorda anche Pietro, il discepolo di Gesù,che, poco prima della crocifissione, lo ha rinnegato tre volte. Il gallo ha cantato dopo ognuna di esse.
Per me il gallo sul campanile è perciò un segno che dall’alto ci indica se io o noi come Chiesa rinneghiamo Dio o lo ignoriamo. E ciò avviene quando alcune persone in nome di Dio vengono torturate, crocifisse e uccise.
La croce sulle chiese cattoliche è un segno che, in questo luogo, la storia di Gesù scrive nello spazio le sue tracce speciali. Le persone che, con la mano, tracciano una croce sulla fronte o sul petto, e anche il sacerdote che traccia una croce sul pane eucaristico oppure sulla fronte del bambino che viene portato al battesimo, continuano a scrivere questa storia.
Per concludere: a volte ci sono delle chiese della Riforma con una croce e chiese cattoliche con un gallo…
Christian Rutishauser
Quando mi trovo davanti a una chiesa, non so sempre se è cattolica o protestante. Ma il gallo o la croce sul campanile sono un segno di riconoscimento. Mi dicono: questa chiesa è protestante, questa chiesa è cattolica. Così almeno in Svizzera. All’estero possono esserci dei casi diversi. Nella Germania del sud, per esempio, spesso c’è un gallo sulla chiesa cattolica e una croce su quella protestante. Quindi occorre fare attenzione!
Il gallo e la croce indicano il culto che viene celebrato nella Chiesa. Cominciamo con la croce: essa sta a indicare Gesù Cristo. Egli fu crocifisso e soprattutto non ha opposto resistenza. Ha dato la sua vita per l’umanità.
La croce è anche un segno della nonviolenza di Gesù. Sulla croce egli è giunto fino a perdonare ai suoi carnefici. In questo modo si è rivelato come un Dio misericordioso.
Il gallo ricorda anche che l’uomo ha sempre bisogno di perdono. Il canto del gallo ci esorta: non salvarti con le menzogne come Pietro! Egli ha mentito per semplice paura e ha detto: Non ho niente a che fare con Gesù. E, quando Gesù fu crocifisso, è fuggito. Tuttavia quando il gallo cantò, si sentì come raggelare! Poteva solo piangere, perché aveva tradito il suo amico Gesù. Il gallo che canta al mattino presto vuole dire anche a noi: «Stai attento! Non lasciarti allontanare da Gesù: E, anche se ciò dovesse accadere, ritorna sempre da lui».