L’ha detto con tutta franchezza il patriarca Cirillo di Mosca e di tutte le Russie.  La questione   del calendario è stata tolta dall’ordine del giorno del Concilio pan-ortodosso, che si celebrerà nell’Accademia ortodossa, a Kolymbari, nei pressi di Canea, località dell’isola di Creta dal 16 al 27 giugno. «Se si parla del contenuto del Concilio- ha osservato il patriarca Cirillo- è importante che la questione del calendario sia stata ritirata dall’ordine del giorno. Ciò inquietava molti dei nostri fedeli; voci inesatte erano circolate secondo le quali non possiamo passare al nuovo calendario ( gregoriano)». Ha quindi precisato: «La questione del calendario è stata tolta dall’ordine del giorno all’unanimità, perché numerose Chiese, come si sa, seguono il calendario giuliano e altre il gregoriano. Per lasciare a ogni Chiesa la possibilità di agire conformemente al suo calendario, è stato deciso che la questione del calendario non sarà presa in esame». Il patriarca di Mosca ha pure spiegato perché il Concilio non si terrà a Istanbul, sede del patriarcato di Costantinopoli. La Chiesa ortodossa russa aveva proposto il Monte Athos o Rodi, o anche qualche altro luogo, ma il patriarca di Costantinopoli ha proposto Creta, isola che si trova sotto la giurisdizione del patriarcato di Costantinopoli. In effetti, l’Accademia ortodossa, nella quale si celebrerà il Concilio, ha condizioni favorevoli: una sala capace di 400 persone, possibilità di trovare alloggio ed è inoltre luogo di conferenze teologiche. Cirillo, prima di lasciare Chambésy, nei pressi di Ginevra, dove s’è tenuta la riunione dei primati delle Chiese ortodosse dal 21 al 28 gennaio, ha aggiunto che il Concilio non esaminerà il soggetto legato allo scisma in Ucraina, come il passaggio di tutte le Chiesa a un solo calendario. Presto saranno pubblicati tutti i documenti che saranno discussi nel Concilio. «La nostra Chiesa ha insistito perché non ci sia nessun embargo – ha riferito il capo dell’ufficio stampa del patriarcato, Alessandro Volkov, riportando le parole di Cirillo -, ma che si possa venire a conoscenza dei documenti, perché molti punti di vista critici sul Concilio che si celebrerà si sono formati proprio per mancanza d’ informazione. I fedeli non sanno niente del Concilio». Che cosa si attende Cirillo dal Concilio pan-ortodosso, è stato lui stesso a dirlo: « Una più grande coesione all’interno del mondo ortodosso… So che la questione ucraina non sarà esaminata; che la questione della possibilità di accordare l’autocefalia alla Chiesa ortodossa di Ucraina del patriarcato di Mosca o la legalizzazione dello scisma, questo è stato confermato pubblicamente dal patriarca Bartolomeo».

Per il patriarca di Costantinopoli il Concilio è una pietra storica. Nella sua omelia a Chambésy ha ricordato la famosa intervista concessa dal patriarca Athenagoras al teologo ortodosso Olivier Clément: «Il grande Concilio che prepariamo permetterà al popolo della nostra Chiesa di vivere meglio la sua fede. Si sforzerà non solamente di adattare all’uomo di oggi la nostra tradizione, ma di rendere ad essa la sua forza di ispirazione e di rinnovamento. Per questo sarà un’opera ecumenica. Il rinnovamento è inseparabile dalla condivisione e dall’unità».