Grazie all’associazione Woman’s ministries initiative e all’enorme lavoro di organizzazione della sua presidentessa, la Dott.ssa Elena Narinskaya dell’università di Oxford, il 16 novembre scorso si è tenuta presso la Posey House una eccezionale giornata di studi dedicata a Santa Maria Skobtsova (1891-1945) e al suo biografo più importante: padre Sergei Hackel (1931-2005).
La vita di madre Maria è talmente incredibile e attuale, da lasciarci sempre attoniti di fronte alla scarsa notorietà. Forse anche per porre rimedio a questa mancanza, nell’ultimo anno si sono tenuti vari eventi nel mondo, tra cui non possiamo dimenticare la fondazione del Centre Culturelle Mère Marie Skobtsov a Parigi, la mostra “Camminare sulle acque” all’ultimo meeting di Rimini e la messa in scena a Bialystok in Polonia della pièce teatrale “Madre Maria Skobtsova”.
Profilo di donna
Ma perché tanto interesse per una monaca ortodossa fino ad ora conosciuta da pochissimi? Se vi dicessi che è stata la prima donna sindaco in Russia durante la Rivoluzione e la prima donna a studiare teologia alla facoltà di S. Pietroburgo?
Che prima di prendere l’abito monastico ha avuto due matrimoni, due divorzi e tre figli? Che è dovuta emigrare vivendo tutta la durezza della vita di profugo, che si è occupata di donne sole, malati di mente, poveri?
Che durante la Seconda Guerra Mondiale ha salvato molti ebrei a Parigi e poi è morta nel campo di concentramento di Ravensbruck? Che era poetessa, teologa, ricamatrice, filosofa, iconografa… e che tutto questo non basta a raccontare la sua incredibile vita, la profondità del suo pensiero e la ricchezza della sua spiritualità che è ancora largamente inesplorata e che ha così tanto da dire ai cristiani di tutte le confessioni?
La giornata di studi
Nella giornata di studi di Oxford a cui ho avuto l’onore di assistere, la Dott.sa Irina Levinskaya ha aperto i lavori introducendo la figura cruciale di padre Sergei Hackel. Abbiamo proseguito con una magistrale conferenza del 104° arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, grazie al quale abbiamo potuto saggiare la larghezza e la profondità del pensiero di madre Maria, specialmente per quanto riguarda la sua teologia della generazione mariana e cristologica.
I lavori sono proseguiti con la presentazione del prof. Andrew Louth della vita “scomoda” di madre Maria in ogni suo aspetto; mentre James Roberts, studioso della santa e prezioso co-curatore dell’evento, ha sottolineato la vicinanza dei “folli in Cristo” con la figura di madre Maria e del suo concetto di monachesimo, vera icona contemporanea dello scandalo che i cristiani dovrebbero essere per il mondo.
Nel pomeriggio Il prof. Cyrille Sollogoub ci ha aiutato a gettare uno sguardo sulla ricca produzione artistica di madre Maria, che nemmeno nel campo di concentramento interruppe la sua creatività (abbiamo infatti dei suoi ricami fatti poco prima di morire). Il Prof. Sollogoub inoltre ci ha regalato la commozione fino alle lacrime portando i paramenti liturgici ricamati da madre Maria e indossati anche da padre Hackel, ma soprattutto il disegno originale di Madre Maria della figlia morente in ospedale.
Gli ultimi due interventi sono stati della Signora Natalia Likvintseva, una dei curatori della mostra di Rimini, che ci ha additato madre Maria come testimone dei più grandi eventi storici del suo tempo; e l’intervento dei coniugi Alexandr e Svetlana Burov, che ci hanno illustrato l’ambiente scolastico e culturale in cui si è formata la giovane Elizaveta Pilenko – questo il primo dei diversi nomi assunti nella ricca biografia da madre Maria.
La giornata si è conclusa con un momento di preghiera ecumenica, perché veramente la figura di madre Maria varca i confini di ogni differenza confessionale.