La Chiesa russa: il Sinodo di Creta è importante,
ma non è un Santo e grande sinodo panortodosso
Mente il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo nella sua intervista a La Repubblica quando dichiara che il Santo e grande sinodo di Creta è stato un grande successo e che sono previsti passi in avanti verso l’unità dei cristiani in un futuro non lontano. La Chiesa russa non è affatto dello stesso parere, stando alla solenne dichiarazione del suo Santo sinodo del 15 luglio 2016. Per nessuna ragione il Sinodo di Creta va considerato come sinodo panortodosso, dato che si è svolto senza la presenza di tutte le quattordici Chiese autocefale. Il Sinodo della Chiesa ortodossa russa si è occupato ampiamente del Sinodo di Creta e della situazione che si è venuta a creare con l’assenza di quattro Chiese autocefale. Il Sinodo russo ricorda che già nel giugno 2016, con una lettera spedita al patriarca Bartolomeo e a tutti i primati delle Chiese ortodosse autocefale, aveva domandato di prendere in seria considerazione le richieste delle Chiese autocefale di Antiochia, Georgia, Bulgaria e Serbia di rimandare il Sinodo. Il patriarca Kirill sosteneva che le divergenze tra le Chiese nella fase preparatoria non dovevano indebolire l’unità della Chiesa ortodossa e si diceva del parere di considerare la riunione di Creta come una fase preparatoria del Santo e grande sinodo, al quale tutte le Chiese avrebbero partecipato in una data da fissare.
Nella riunione del 15 luglio il Sinodo russo si è lamentato perché non aveva ancora ricevuto per via ufficiale i documenti di Creta. Sapeva che alcuni padri sinodali non avevano sottoscritto il documento riguardante i rapporti della Chiesa ortodossa con il resto del mondo cristiano perché dissentivano sul suo contenuto.
Il Sinodo della Chiesa russa si è rifatto a una dichiarazione della Chiesa di Antiochia del 27 giugno, secondo la quale i documenti emanati nel Sinodo di Creta non impegnano in nessun modo i fedeli ortodossi, non essendovi stata la presenza di tutte le quattordici Chiese. Si è trattato solamente di una fase preparatoria. Quindi, i suoi documenti non sono definitivi e normativi.
Nella dichiarazione della Chiesa russa si accenna anche alla presa di posizione della segreteria generale del sinodo della Chiesa bulgara, secondo la quale, mancando l’accordo di tutte le quattordici Chiesa autocefale, si è violato il principio dell’unanimità e che, di conseguenza, i documenti di Creta non devono essere considerati come espressione ufficiale di tutte le Chiese ortodosse.
Si dice, tuttavia, che il Sinodo di Creta è da considerarsi un evento rilevante sul cammino dell’unità a partire dalla riunione panortodossa di Rodi nel 1961. Una speciale commissione biblico-teologica esaminerà i documenti di Creta non appena saranno arrivati per via ufficiale. Si ascolteranno i pareri dei teologi, dei preti, dei monaci e dei laici.
(Testo raccolto da Francesco Strazzari)
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