Secondo il parere dell’esperto della Chiesa moscovita, Roman Lunkin, il patriarca russo ortodosso Kirill non è tanto del parere che il papa compia entro breve tempo un viaggio in Russia. Ciò dipenderebbe dalla gelosia per la popolarità che Francesco riscuote in Russia. Roman Lunkin è direttore del Centro per le scienze religiose dell’Istituto europeo dell’Accademia delle scienze. In una dichiarazione all’agenzia tedesca KNA ha ribadito: «Il Patriarca Kirill non sente alcun bisogno di una visita del papa a Mosca».
In Russia, ha sottolineato Lunkin, attraverso i mezzi di comunicazione sociale, il papa raggiunge una grande quantità di persone ed è «molto popolare poiché si comporta in maniera più aperta, sincera e semplice rispetto a Kirill, con quella sua patetica immagine piena di messaggi politici». Per questa ragione, il patriarca «potrebbe essere geloso se realmente Francesco venisse a Mosca». Tuttavia per Kirill, guardando all’Ucraina, le relazioni con la Chiesa cattolica sono «molto importanti».
Sempre secondo Lunkin, dopo il primo storico incontro tra Francesco e Kirill nella capitale cubana de L’Avana, nel febbraio 2016, il papa è considerato «un alleato della Chiesa ortodossa russa in Ucraina». E ciò ha un’enorme importanza di fronte al pericolo che quella Chiesa ortodossa si separi dal Patriarcato di Mosca. Kirill trova un sostegno nell’affermazione di Francesco secondo cui l’unica Chiesa canonica è quella ortodossa russa.
Il patriarca desidera inoltre, assieme al papa, proteggere i cristiani del Vicino Oriente e anche di servirsi delle università cattoliche per la formazione del nuovi sacerdoti.
Per quanto riguarda Putin, secondo Lunkin, gli interessi sono invece diversi: «Putin desidera che papa Francesco sostenga spiritualmente la sua politica per dire al mondo che egli e il suo Paese difendono l’identità e i valori tradizionali, e che la democrazia non è così importante». Il Vaticano e il Cremlino inoltre sono d’accordo nel combattere la discriminazione dei cristiani.
Grande importanza viene perciò attribuita all’incontro tra il numero due del Vaticano, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, con Putin e Kirill, programmato per la seconda metà di agosto, a Mosca. «Sarà una visita storica – ha sottolineato Lunkin – nel senso che, dopo l’incontro dell’Avana, continua la collaborazione nel campo della cultura, della formazione, e nell’impegno nel vicino Oriente». Inoltre, «il viaggio di Parolin può essere considerato anche una preparazione per un ulteriore incontro tra i capi della Chiesa e per un viaggio del papa in Russia».
Quella di Parolin è la prima visita in Russia di un cardinale segretario di Stato dal 1888, e anche quella del più alto grado possibile di un esponente del Vaticano. Dopo la fine del comunismo, la Santa Sede ha aperto nuovamente una rappresentanza a Mosca. Con Benedetto XVI (2005–2013) la Russia e la Sante Sede, verso la fine del 2009, avevano ripreso i pieni rapporti diplomatici e nel 2010 istituito ufficialmente gli ambasciatori.