Dal 4 all’8 ottobre scorso – come informa la Fondazione “Pro Oriente” – su invito della Chiesa ortodossa romena, si è riunito il gruppo misto di lavoro ortodossi-cattolici S. Ireneo per il suo 14° incontro annuale, presso il monastero di Caraiman, a Sinaia. La sessione è stata presieduta dal co-presidente cattolico mons. Gerhard Feige di Magdeburgo, e si è concentrata sullo studio di alcuni aspetti relativi al rapporto tra primato e sinodalità, per giungere a portarlo a termine. Gli interventi hanno riguardato il significato dei Patriarcati orientali nel primo millennio, il ruolo dell’apostolo Pietro nella tradizione orientale e occidentale e il diritto di appello (ekkliton) in Oriente e Occidente.
Circa il significato dei Patriarcati orientali nel primo millennio sono state elaborate le seguenti tesi :
- Il noto modello della Pentarchia (primato dei cinque antichi Patiarcati di Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme) raramente ha funzionato. A limitarne la pratica applicazione furono le riserve di Roma, lo scisma calcedonese e soprattutto la conquista musulmana.
- Il modello dei Patriarcati fu introdotto come una forma di guida della Chiesa analoga al sistema politico delle metropoli (ossia un sistema di guida della Chiesa orientato alle città capitale delle province). Il modello patriarcale si basava su un complesso intreccio di fattori che comprendevano la fondazione apostolica, le usanze, la geografia, il potere e la politica. Ciò fu motivo di notevole concorrenza e di antagonismo tra le Chiese.
- La storia dei cinque antichi Patriarcati è anche una storia di ricerca dell’unità della Chiesa e di preoccupazione per la salvaguardia della retta fede. Questi cinque Patriarcati nel corso della storia valsero come manifestazioni visibili dell’unità della Chiesa soprattutto nel contesto dei concili ecumenici.
- La separazione tra Oriente e Occidente, e indubbiamente anche una serie di persistenti tensioni all’interno della Chiesa ortodossa (per es. in relazione al primato e alla sinodalità), rappresentano in certa misura l’eredità del sistema patriarcale.
Per quanto riguarda il ruolo dell’apostolo Pietro nella tradizione orientale e occidentale è stato osservato:
- Il posto speciale di Pietro nel collegio apostolico, testimoniato nella Sacra Scrittura, si riflette anche della tradizione liturgica. Sia nel rito latino come in quello bizantino la memoria dell’apostolo Pietro, assieme a quella dell’apostolo Paolo, è festeggiata il 29 giugno. Nel rito romano è una solennità; nella successiva tradizione bizantina alla festa dell’apostolo viene premesso uno tempo particolare di digiuno per sottolineare il posto speciale di questi due apostoli.
- Già nel II secolo la Chiesa di Roma fu posta in relazione con Pietro il quale a Roma aveva dato testimonianza di Cristo e subito il martirio. La sua tomba divenne presto oggetto di venerazione. La venerazione delle tombe di Pietro (e Paolo) costituì, assieme al significato di Roma come capitale dell’impero, il fondamento per il riconoscimento del posto speciale attribuito al vescovo di Roma a partire dal terzo secolo.
Circa di diritto di appello (“ekkliton”) in Oriente e Occidente è stato detto:
- Il diritto canonico dell’appello (ekkliton) risale al primo millennio. Il concilio Quinisesto, (detto anche Trullano, 691-92), riconosciuto come ecumenico, prese in esame i precedenti canoni e menzionò nel canone 2° quelli che ancora erano validi. Tra questi si trova il diritto di un vescovo, condannato da un sinodo locale, di fare appello al vescovo di Roma, in conformità con i canoni del sinodo di Sardi (343).. Questa disposizione rappresenta una base importante per ogni futuro accordo circa il Primato tra ortodossi e cattolici.
Del gruppo di lavoro ortodosso-cattolico S. Ireneo fanno parte 26 teologi: 13 ortodossi e 13 cattolici di diversi paesi dell’Europa, Medio Oriente, come anche del Nord e Sud America. Il gruppo di lavoro fu fondato a Paderborn nel 2004 e da allora ha tenuto i suoi raduni ad Atene, Chevetogne (Belgio), Belgrado, Vienna, Kiev, Magdeburdo, San Pietroburgo, Bose, Tessalolica, Rabat (Malta) Chalki (presso Istanbul) e Taizé .
A Caraiman è stato stabilito che la prossima riunione avrà luogo a Graz (Austria) nell’ottobre 2018 e tratterà del ruolo dei cinque antichi Patriarcati.