L’organismo di coordinamento delle Chiese protestanti in Europa si è accordato con il Vaticano per promuovere un dialogo ufficiale e conversazioni ecumeniche.
Il presidente della comunità delle Chiese protestanti d’Europa (Gemeinschaft Evangelischer Kirchen Europas – GEKE), Gottfried Locher, e il cardinal Kurt Koch, responsabile per il dialogo delle Chiese cristiane, hanno firmato un documento in questo senso, domenica (16 settembre), durante una funzione liturgica festiva nella cattedrale di Basilea. «Nel corso delle conversazioni preparatorie – ha affermato Koch – abbiamo costatato che esistono molte cose positive e comuni. Ed è su queste che vogliamo costruire».
Anzitutto si tratta dei modi diversi con cui le Chiese comprendono se stesse. Poi si può prendere in considerazione l’obiettivo a lungo termine dell’intercomunione.
Il cardinale non ha parlato di un calendario per il dialogo. «Nell’ecumenismo – ha detto – bisogna avere insieme passione e pazienza. L’accuratezza viene prima della fretta».
Locher, da parte sua, ha affermato che i problemi più concreti sono quelli relativi al dialogo. «Onestamente, si può mettere tutto sul tavolo. Anche le posizioni che forse sembrano inconciliabili. Possiamo scegliere forse cinque punti e discuterli possibilmente al più presto». Ha indicato, in particolare, i problemi relativi alle ordinazioni nelle Chiese, il rifiuto della Chiesa cattolica di consacrare donne prete, il problema della comunanza liturgica e sacramentale.
Locher ha aggiunto di voler impegnarsi affinché ai dialoghi non partecipino solo capi di Chiesa e teologi accademici, ma anche donne e uomini della vita ecclesiale concreta.
Una prima informazione provvisoria dovrebbe essere fornita entro circa due anni.
L’accordo in vista del dialogo è stato preceduto da sondaggi durati vari anni. Un rapporto di un gruppo di lavoro ha sottolineato che, in termini di comprensione della Chiesa, il GEKE e la Chiesa cattolica romana sono «chiaramente più vicini» di quanto finora si era pensato. Perciò un dialogo per un ulteriore riavvicinamento si presenta come “promettente”.
Del GEKE fanno parte circa 100 Chiese di 30 paesi europei e di alcuni stati latino-americani. Già nel 1973 le Chiese luterane, riformate e quelle unite da esse derivate avevano superato le loro differenze e concordato un solo pulpito e una comune mensa eucaristica.