Tempo di esami scolastici e di scelte non facili. L’esperienza mi dice che proprio le studentesse e gli studenti migliori faticano a individuare il percorso post-diploma “tagliato” su di loro.
Infatti, non è semplice districarsi tra le proposte di scuole e accademie che abbondano sui portali mediatici. Non sempre gli insegnanti aiutano a decodificare e gli allievi a volte faticano a chiedere aiuto.
Guide
Uno scaffale della libreria di casa è riservato alle guide turistiche e nelle scatole – vi sono cartine e mappe di regioni e città. Alcuni fogli sono decisamente invecchiati, un po’ logori e in disuso. Le mappe sono oggi per lo più sostituite da moderni navigatori mediatici che dirigono gli spostamenti da cellulare e da altri dispositivi.
Tuttavia, mi ostino a non buttare quelle carte: mi sembra di rintracciarvi una maggiore possibilità di orientamento grazie al loro sguardo d’insieme. Esattamente quello che a volte manca nei nostri percorsi quotidiani tra le strade di pietre, d’ asfalto e di altra natura. Le visioni specialistiche fanno smarrire il quadro generale.
Sembra che ci accontentiamo di prospettive parziali e settoriali, analitiche e dettagliate. Il loro nitore esaudisce le nostre attese di “idee chiare e distinte”. Ciò che rimane sullo sfondo è troppo sfumato per essere riconosciuto, identificato e preso in considerazione.
Eppure, uno sguardo attento a quei vecchi fogli suggerisce qualcosa d’altro. A volte nelle mappe compaiono riquadri che ingrandiscono un quartiere o una zona che viene così segnalata nella sua specificità.
Sono le più utili perché segnalano quella doppia percezione che dovrebbe accompagnare i nostri passi: campi lunghi e zoomate ristrette come ci insegna il migliore linguaggio cinematografico. Del resto, la Parola di Dio è capace di farci leggere quei segni più piccoli e nascosti ma che aiutano a interpretare un disegno più ampio.
E la stessa Parola addestra occhi e menti in un’operazione non scontata di ingrandimento e riposizionamento. A volte sostiamo su particolari insignificanti. Altre volte i nostri occhi non si rivelano adeguati.
Ricordo la mia grande sorpresa quando diversi anni fa (ancora non esistevano né navigatori satellitari né cellulari) un compagno di università non vedente mi chiese di accompagnarlo a casa con la mia auto, in una zona di Milano dallo stradario per me sconosciuto. Il timore iniziale fu subito superato: egli sapeva indicarmi per tempo le vie molto meglio del più sofisticato tom tom di oggi! E in più la sua voce era ironica e simpatica.
Il cartografo amico
Anche la proposta dell’artista Emilio Isgrò mi sembra interessante. Le sue cartine geografiche sono piene di cancellature. Coperti i nomi delle città, dei mari, delle regioni: nelle sue opere resistono solo le sagome e i confini di paesi e continenti.
Eppure, proprio così il quadro d’insieme risulta più definito, nitido e comprensibile. Il messaggio – apparentemente oscuro – si rivela: “assenza più acuta presenza” direbbe il poeta Attilio Bertolucci.
Quel che cerco per i miei viaggi e anche per i miei studenti è forse proprio questo: il lavoro di un abile Cartografo e di un Navigatore capace di affettuosa vicinanza, perché la strada non sia smarrita; mappe articolate e da poter guardare con calma per mettere a fuoco sia le zone periferiche sia le numerose reti viarie centrali.
Un Occhio che sappia evidenziare le vie migliori per godere le bellezze di quella città che – come sosteneva Platone – è l’ingrandimento della nostra anima.
Anche le mie vecchie mappe suggeriscono questa Presenza: meglio non buttar via il loro insegnamento. Può essere utile a quei ragazzi e ragazze che stanno scegliendo la loro strada.
Bellissimo articolo, commovente. Conoscendo la Prof.ssa Cattaneo sono riuscita ad entrare nel suo racconto e ho ritrovato tutto quello che ha lasciato in mio figlio e nelle sue compagne/compagni. Lei é stata davvero una guida per tantissimi alunni del lIceo Banfi e la sua entrata in pensione sarà una grossissima perdita per tanti studenti.