È decisamente una novità l’accordo sottoscritto il 3 marzo scorso tra la diocesi di Novara e l’Ufficio scolastico regionale. Firmatari il vescovo, Franco Giulio Brambilla, e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Fabrizio Manca.
In riferimento alla legge della “Buona Scuola” varata dal governo Renzi, la quale allarga i piani di alternanza scuola-lavoro, viene offerta agli studenti liceali (un bacino potenziale di 3.000 alunni per la provincia di Novara) la possibilità di un tirocinio di un minimo di 200 ore da svolgersi all’interno delle comunità ecclesiali, specificamente in tre settori:
1) l’animazione e la formazione dei giovani (impegno nei Grest e nei progetti giovanili delle parrocchie),
2) la solidarietà (aiuto alla Caritas e alle associazioni caritative presenti in diocesi),
3) la cultura (lavoro negli archivi storici, nella rete museale e dei beni culturali).
Piena soddisfazione per l’accordo è stata manifestata dal vescovo Franco G. Brambilla, il quale ha sottolineato come una simile esperienza può fungere da «momento “orientativo”… che consenta a questi ragazzi di mettere alla prova le proprie aspirazioni e comprendere quale sia la propria strada». Secondo il vescovo, questo progetto «alimenta una nuova “cultura della precocità”. È una specie di prima esperienza, di “iniziazione” al mondo degli adulti», soprattutto nell’ambito culturale: «È importante che studenti dei licei imparino a riscoprire il capitale di memoria materiale costituito dal nostro capitale artistico e storico».
Da parte sua, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ha evidenziato come questa condivisione di responsabilità tra scuola e Chiesa provochi «un circuito virtuoso tra il mondo scolastico e quello ecclesiale».
Giuseppe Bordonaro, direttore dell’Ufficio scolastico territoriale, ha spiegato come, in concreto, funzionerò questo accordo: un comitato di coordinamento tra Ufficio scolastico e diocesi si occuperà di seguire le scuole e quelle realtà che si metteranno a disposizione. Tutto sarà regolamentato dalle convenzioni che, nell’ottica dell’autonomia scolastica, saranno redatte dai singoli istituti.
Per don Alberto Agnesina, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale per la scuola, questa iniziativa «è un ulteriore segno dell’attenzione della comunità ecclesiale alle nuove generazioni».
Quando si comincerà? I Grest della prossima estate potrebbero essere il primo banco di prova.
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