Essere ascoltati su un tema così importante e delicato come la maternità surrogata. E soprattutto che il dibattito non avvenga a porte chiuse, come è accaduto martedì a Parigi dove è cominciata la riunione della Commissione sociale per la salute e lo sviluppo sostenibile dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. La Commissione sta valutando un Progetto di risoluzione di cui non si conosce il testo, e dovrebbe probabilmente votarlo.
La Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa (FAFCE) è molto preoccupata per il rischio che tali procedure poco trasparenti nascondano un tentativo di legittimare la pratica della maternità surrogata, che è uno sfruttamento di donne e bambini.
Il presidente della FAFCE, Antoine Renard ha dichiarato: «Vediamo profilarsi il rischio reale che il Consiglio d’Europa adotti un cattivo compromesso: invece di promuovere il bene comune, lavorando per un divieto internazionale sulla maternità surrogata, l’Assemblea parlamentare può essere tentata di scegliere una soluzione di compromesso sotto l’influenza di forti interessi ideologici e finanziari». Tra l’altro a metà dicembre 2015 il Parlamento europeo aveva preso una posizione chiara: «la maternità surrogata dovrebbe essere vietata e trattato come una questione urgente negli strumenti sui diritti umani».
Inoltre la FAFCE ha espresso diversi dubbi circa la trasparenza e l’equità del procedimento che è in corso a Parigi dal 15 marzo. L’ultima ragione di questi dubbi è il fatto che il progetto di relazione sarà esaminato a porte chiuse. Questo argomento particolarmente controverso – nota la FAFCE – dovrebbe venire affrontato attraverso un dibattito pubblico e trasparente perché riguarda la dignità di molte donne e molti bambini in tutto il mondo.