Coccopalmerio: AL, il vissuto e il diritto

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il punto decisivo di AL

Card. Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi

– Card. Coccopalmerio, lei ha assunto un ruolo particolare nella divulgazione e nella difesa dell’esortazione post-sinodale Amoris lætitia. Com’è successo?

L’esortazione apostolica Amoris lætitia è stata pubblicata l’8 aprile 2016. Da quel momento ho iniziato a tenere le conferenze su tale documento. Il mio desidero era quello di leggere il testo insieme agli ascoltatori. Non, quindi, comunicare direttamente idee mie, ma leggere insieme, fare, cioè, una lettura guidata. Poiché, poi, ritenevo che il capitolo VIII fosse il più difficile, però quello più vicino alle mie competenze, ho dedicato a quel capitolo particolare attenzione. È, così, nato un dattiloscritto, che usavo per le conferenze. Che, poi, è rimasto nel cassetto. Fino al gennaio 2017, quando ho pensato che fosse utile pubblicarlo. Da qui il volumetto con il titolo: “Il capitolo ottavo dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris lætitia”.

– Prima di AL c’è stato il motu proprio che ha modificato i processi di nullità matrimoniale. Potrebbe indicarne gli elementi più caratteristici?

Ne indico solo uno che li contiene tutti: avvicinare ai fedeli le strutture giudicanti della Chiesa cattolica, così che i fedeli se le trovino quasi sull’uscio della propria casa. Avvicinarle, però, non solo nello spazio (tribunali vicini, il più possibile), ma anche nel tempo (decisioni veloci, il più possibile, nel rispetto, comunque, della ricerca della verità di una nullità e non nell’invenzione di tale stato).

– Qual è, a suo avviso, il punto decisivo di AL in ordine alle situazioni irregolari? Potrebbe dare qualche esempio?

Mi pare che il documento pontificio individui un caso particolare da tenere nella massima considerazione: una persona che si trova in unione non legittima (a motivo di un precedente matrimonio canonico), ha coscienza della sua condizione, vorrebbe cambiare (cioè abbandonare quella unione), ma non può, perché se cambiasse, altre persone (il partner e i bambini) ne avrebbero gravi danni. In questa intervista, non posso spiegare meglio, però così ho indicato uno dei punti che credo essere decisivi.

– Le critiche che vengono fatte al documento papale come potrebbero essere espresse al meglio? Qual è il loro nucleo di verità e di plausibilità?

È difficile, in questo contesto, precisare le critiche. Esse vengono da persone che hanno il desiderio di essere fedelissime alla dottrina della Chiesa sul matrimonio e la famiglia. E non potrebbe essere che così. Ma la Amoris lætitia resta pienamente fedele alla dottrina della Chiesa su matrimonio e famiglia, perché afferma con assoluta chiarezza che il matrimonio è indissolubile. Le situazioni di cui parliamo sono giudicate non legittime, però si fa leva su due punti nella coscienza delle persone: il desiderio di cambiare e l’impossibilità di farlo per motivi di rispetto di altre persone.

– Come in AL si riprendono alcuni elementi della dottrina tradizionale come il primato della coscienza e l’ignoranza invincibile?

L’Amoris lætitia si fonda sui principi morali, assolutamente tradizionali nella Chiesa, come il primato della coscienza e l’impossibilità ad agire diversamente.

– Che reazione ha trovato nei fedeli davanti al suo modo di spiegare il testo di papa Francesco?

Nella grande maggioranza dei casi le persone che ho incontrato nelle varie conferenze tenute, hanno trovato convincenti il contenuto dell’esortazione e l’esegesi da me proposta.

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